LA PAURA DELLE TENEBRE
Aquasiun mese dall’ingresso dell’Italia in guerra, i bolognesi non riescono ad abituarsi al buio imposto dai comandi militari. Bologna, da sempre nottambula, non gradisce le tenebre.
L’oscurità fisica forse richiama quella metaforica della mancanza di notizie su quanto accade al fronte. I giornali ad esempio evitano di dare notizie dei concittadini caduti. Inoltre l’iniziale effetto straniante che aveva fatto paradossalmente diminuire furti e aggressioni è già svanito. I malviventi son tornati alla riscossa e negli ultimi giorni hanno messo a segno numerosi colpi, notturni e non. In via Borgonuovo dei ladri, scambiati per traslocatori, hanno svaligiato comodamente una casa. Di giorno, comunque, dalla città continuano a partire volontari. Un drappello di giovani e meno giovani, ha attraversato via Indipendenza per recarsi in stazione. Tra loro c’è un settantenne che ha combattuto con Garibaldi a Mentana. Siccome non può dare alla patria un figlio, il quale si trova ora nell’esercito inglese, ha deciso di arruolarsi personalmente. I commilitoni lo chiamano papà. Accompagnati sino ai binari da manifestazioni d’entusiasmo e dal Rettore Leone Pesci, ai volontari sono state offerte sigarette e birra da parte di signore e signorine. Sono loro ormai le nuove protagoniste della scena cittadina. I comitati di donne impegnati nella fabbricazione di maschere antiasfissianti vengono invitati a interrompere la produzione per dedicarsi alla confezione di indumenti per i soldati. Nella sede del Comitato delle dame bolognesi romagnole, in via Broccaindosso 3, si sono subito adeguate. Hanno preso atto dei modelli indicati dalle autorità militari, lanciando un appello “ai negozianti, ai grossisti, ai rivenditori di telerie affinché offrano gli scampoli dei loro negozi”. Non accenna però a diminuire l’ossessione per le spie tedesche. In via Cartoleria, un anziano, stravagante e trasandato, è stato scambiato per un tedesco. L’equivoco viene chiarito in caserma, ma qualcuno, a proposito di divieti e censure, pensa che persone simili, di questi tempi, dovrebbero girare accompagnate. Due tedeschi, veri, hanno avuto il coraggio di protestare, in una trattoria di via Marsala, per aver dovuto pagare ben 0,35 lire un piatto di “tagliatelle al sugo”. Sono stati allontanati in malo modo dall’oste. Grande festa, invece, per Anton Maria Ferri, che ha festeggiato, nella villetta “Ca’ del Vento, fuori porta Zamboni, il suo centesimo compleanno. Per festeggiare vuole regalare 100 litri del suo vino ai soldati al fronte e soprattutto confidare i segreti per vivere a lungo: “non guardarsi mai allo specchio, non usare mai profumi, non bere mai acqua”