Corriere di Bologna

Faenza la «rossa» alla prova del ballottagg­io Il Carroccio insidia la storica egemonia dem

Con 25 punti di distacco Malpezzi è favorito. E nel Pd c’è chi considera la sfida un anticipo del voto nel 2016

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Una prima sfida c’è già stata ieri sera, tra i giovani faentini alla ricerca della Bigorda d’oro: l’antica lancia di legno protagonis­ta del palio cittadino che precede di due settimane quello vero, combattuto tra quattro rioni, il rosso, il bianco, il verde e il nero. A pensarci bene gli stessi colori che si faranno oggi la guerra al ballottagg­io per il sindaco. Da una parte il bianco e il rosso racchiusi nel simbolo del Pd che sostiene il sindaco uscente Giovanni Malpezzi. Dall’altra il verde del leghista Movimento 5 Stelle di scegliere assieme l’assessore all’Ambiente e ai neofascist­i di votare il suo candidato. A quel punto per i neri si aprirebber­o le porte della giunta. «Se escludo un assessore di Forza Nuova? Io non escludo nulla», conferma Padovani, che per battere il Pd in Romagna usa gli stessi slogan del suo leader Matteo Salvini. «I profughi in arrivo, o meglio i clandestin­i, perché questo sono, qualora vincessi non metteranno più piede in città. Dirò di no al prefetto, andranno a finire in un altro Comune». Non che qui i numeri dell’accoglienz­a siano eclatanti. Secondo il Comune nell’ultimo periodo sono arrivati una cinquantin­a di migranti, in una città da 60 mila abitanti. Più o meno quanti sono i rom. Ma Padovani promette battaglia anche a loro. «Ci sono 51 rom che scorazzano in camper. Risolverem­o il problema come a Verona, facendoli lavorare e pagare le bollette».

Discorsi che Malpezzi conosce bene, avendoli dovuti contrastar­e turno la Lega ha preso il 20% con pochissime preferenze personali». Voti dati a Salvini, insomma, che non a caso giovedì si è presentato da queste parti a lanciare la volata al suo candidato. «Se io vinco — attacca Padovani — sarà un risultato storico, un messaggio che arriverà dritto dritto a Roma». Ma la vigilia non agita il Pd. Troppi sono i punti di scarto (quasi 25) tra il sindaco uscente e il suo sfidante. «Ci sono le condizioni per vincere, dopo anni di buon governo non abbiamo

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