Merola, Festa al via con acclamazione Lui: «Pronto a dire addio all’Imu»
Critelli e la Serracchiani lanciano il bis: «È lui il nostro candidato, sostegno convinto»
L’investitura che all’inizio dell’estate si allontanava ogni giorno di più alla fine è arrivata. E non in un contesto qualsiasi, ma dall’altare più solenne che la liturgia democratica contempli: il palco centrale della Festa dell’Unità. Da ieri sera, Virginio Merola è ufficialmente il candidato sindaco del Pd alle amministrative 2016. Lo ha detto il segretario provinciale del partito Francesco Critelli, inaugurando al Parco Nord la Festa dell’Unità. «Il nostro candidato alle amministrative si chiama Merola, e a lui va tutto il nostro sostegno», ha detto Critelli.
Il percorso che ha portato alla ricandidatura di Merola, ha aggiunto il segretario dem, è stato condotto «nel migliore modo possibile » . Non con «finto unanimismo» ma con l’unità che nasce da «una discussione profonda e vivace». «Sarebbe stato più facile mettere 7-8 maggiorenti attorno a un tavolo», ha chiosato Critelli accennando alle forche caudine a cui Merola è stato sottoposto: esposto a mesi di fuoco amico e solo a fine luglio confermato da un’assemblea cittadina con diversi membri in vacanza che non aveva del tutto tacitato le voci di un ribaltone.
Da ieri il dibattito è finito. E già arrivando alla Festa, dopo qualche giorno di vacanza da cui è uscito visibilmente disteso, Merola non ha fatto mistero di essere già in campagna elettorale: «Ora ci occupiamo di Bologna — ha detto — E di continuare nell’opera di mettere a posto la città e farla più bella; e soprattutto ci occupiamo di sicurezza e ordine, perché ci sono alcune situazioni in cui ormai il non rispetto delle regole ha superato il limite. Su questo concentrerò la mia attenzione nei prossimi giorni». Ma Merola ha colto l’occasione anche per rilanciare la promessa di detassazione del premier Renzi: «Vogliamo presentare un bilancio entro dicembre prevedendo l’abolizione dell’Imu che per i bolognesi vale 55 milioni di euro» ha detto.
Le polemiche sul mandato bis? «Non ci sono stati problemi, ma opinioni diverse di alcune persone — ha risposto il sindaco —. Questa fase è stata conclusa». A chi gli chiede chi sia l’avversario più pericoloso, Merola risponde: «La paura di chi semina rancore per qualche voto in più». Più benevolo il giudizio del sindaco su un’eventuale candidatura di Vittorio Sgarbi: «Speriamo». Perché? «Così, per scherzare». Insomma, lo scenario è ritenuto poco realistico. E il clima è disteso: Sgarbi un’ora dopo verrà alla Festa e darà vita a un gustoso siparietto con Merola.
Anche sulle alleanze, il sindaco ha le idee chiare: «Il mio obiettivo è consolidare la coalizione». Il sì a Sel è netto. E i vendoliani ricambiano. In sala dibattiti, si notano la segretaria di Sel a Bologna Egle Beltrami e il consigliere comunale Lorenzo Cipriani. L’investitura viene ribadita ai piani alti del Pd. Da Debora Serracchiani, vicesegretario nazionale, arrivata per aprire la festa, non ha dubbi: «Il Pd ha fatto una scelta molto chiara per quanto riguarda Bologna. C’è un’amministrazione uscente che ha ben operato. Siamo assolutamente convinti di doverla e poterla riconfermare».
Anche il segretario regionale del Pd Paolo Calvano ribadisce che la ricandidatura del sindaco è cosa fatta: «Hai fatto bene a ridare l’acqua», dice Calvano rivolto al sindaco, ricordando il discusso (anche nel Pd) provvedimento con cui Merola riallacciò le utenze di due stabili occupati.
Il resto della sera scorre tra note di colore e segnali d’identità che il Pd bolognese — ancora bersanian-cuperliano — lancia al partito renziano. Il coro delle mondine canta Bella Ciao. E sullo schermo scorrono i volti del pantheon di via Rivani: Zangheri, a cui è intitolata la sala (in prima fila ci sono la moglie e il figlio del sindaco del ‘77), Dossetti, Pertini, Aldo Moro, Nilde Iotti, Fanti, Lama, Berlinguer, Terntin Di Vittorio, Imbeni. Nomi non proprio da partito liquido. «Voglio ringraziare quelli che non hanno rinnovato la tessera ma sono qui tra i volontari — dice il segretario Critelli — Ascolteremo le loro critiche. Il nostro obiettivo è richiamare tutti alla causa del Pd». E poi: «Invito tutti i dirigenti a lavorare alla festa. Essere un dirigente pd non è una medaglietta ma qualcosa da portare avanti con orgoglio e disciplina».
Il sindaco Il nemico più pericoloso è chi semina rancore per qualche voto in più Sgarbi? Speriamo Il segretario Ringrazio quelli che non hanno rinnovato la tessera ma sono fra i volontari, ascolteremo anche loro