LA DIMENTICANZA
Capita che le amministrazioni pubbliche chiedano a gran voce trasparenza ad altre istituzioni. È accaduto nel caso della Fondazione Carisbo, che proprio ieri ha votato cambiamenti importanti. Ma quelle stesse amministrazioni pochi giorni prima avevano dato scarsa prova di coerenza, quando, al fianco di Matteo Renzi, hanno presentato l’accordo sul cosiddetto Passante di mezzo tacendo l’aumento del pedaggio per i bolognesi. Un’«amnesia» riservata non solo ai cittadini, ma anche ai sindaci dei paesi limitrofi, dove vive la maggior parte dei pendolari sui quali graverà l’aumento (fino a 300 euro l’anno). Un silenzio meditato e non casuale, perché i vertici di Comune, Regione e Città metropolitana avevano discusso a lungo della questione al tavolo della trattativa con ministero e Autostrade. Ieri hanno spiegato che il «balzello» sarebbe stato assai maggiore con il vecchio tracciato e che, in sostanza, dobbiamo tutti ringraziare. Forse è vero: l’accordo sull’allargamento della tangenziale e dell’autostrada è un risultato importante e non scontato, dopo decenni di chiacchiere ed errori, in parte commessi dagli stessi che alla fine hanno portato a casa il risultato. E l’aumento del pedaggio è comprensibile. Eppure bastava dirlo, o meglio bastava dirla tutta. Amministratori responsabili non temono, non possono temere, le conseguenze di una comunicazione serena di costi e benefici delle decisioni, soprattutto in un Paese dove burocrazia e poca concorrenza hanno prodotto una miriade di accise, addizionali, sovratasse e tariffette. Altrimenti fanno come quelli che per apparecchiare la tavola buttano le vecchie briciole sul pavimento: prima o poi dovrà passare qualcuno a ripulire tutto.