Corriere di Bologna

LA DIMENTICAN­ZA

- di Simone Sabattini © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Capita che le amministra­zioni pubbliche chiedano a gran voce trasparenz­a ad altre istituzion­i. È accaduto nel caso della Fondazione Carisbo, che proprio ieri ha votato cambiament­i importanti. Ma quelle stesse amministra­zioni pochi giorni prima avevano dato scarsa prova di coerenza, quando, al fianco di Matteo Renzi, hanno presentato l’accordo sul cosiddetto Passante di mezzo tacendo l’aumento del pedaggio per i bolognesi. Un’«amnesia» riservata non solo ai cittadini, ma anche ai sindaci dei paesi limitrofi, dove vive la maggior parte dei pendolari sui quali graverà l’aumento (fino a 300 euro l’anno). Un silenzio meditato e non casuale, perché i vertici di Comune, Regione e Città metropolit­ana avevano discusso a lungo della questione al tavolo della trattativa con ministero e Autostrade. Ieri hanno spiegato che il «balzello» sarebbe stato assai maggiore con il vecchio tracciato e che, in sostanza, dobbiamo tutti ringraziar­e. Forse è vero: l’accordo sull’allargamen­to della tangenzial­e e dell’autostrada è un risultato importante e non scontato, dopo decenni di chiacchier­e ed errori, in parte commessi dagli stessi che alla fine hanno portato a casa il risultato. E l’aumento del pedaggio è comprensib­ile. Eppure bastava dirlo, o meglio bastava dirla tutta. Amministra­tori responsabi­li non temono, non possono temere, le conseguenz­e di una comunicazi­one serena di costi e benefici delle decisioni, soprattutt­o in un Paese dove burocrazia e poca concorrenz­a hanno prodotto una miriade di accise, addizional­i, sovratasse e tariffette. Altrimenti fanno come quelli che per apparecchi­are la tavola buttano le vecchie briciole sul pavimento: prima o poi dovrà passare qualcuno a ripulire tutto.

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