Corriere di Bologna

Passante e pedaggi, «limitati i danni» I sindaci: noi ignari

- Pierpaolo Velonà © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Il rincaro sul pedaggio c’è, ma è limitato rispetto a quello che ci sarebbe stato con il Passante Nord». L’assessore regionale alla Mobilità Raffaele Donini motiva così la decisione di introdurre un balzello di circa 50 centesimi per chi percorrerà la A 14 una volta ultimato il Passante di mezzo. Ma i sindaci dell’hinterland non erano stati avvisati) «Ora bisognerà ragionare su come destinare queste risorse», dice il sindaco di Casalecchi­o Massimo Bosso.

La presentazi­one dell’accordo in Regione, lo scorso 15 aprile, non era evidenteme­nte l’occasione migliore per fare sapere ai bolognesi che l’intesa sul nuovo Passante di mezzo nasconde tra le pieghe un rincaro sul pedaggio di circa 50 centesimi. E infatti nessuno dei firmatari — dal premier Matteo Renzi al governator­e Stefano Bonaccini, fino al sindaco metropolit­ano Virginio Merola — ha fatto il minimo accenno al «balzello». Non in quel momento e neanche nei giorni successivi. Ieri, dopo che il Corriere di

Bologna ha pubblicato la notizia sul rincaro, l’assessore regionale ai Trasporti Raffaele Donini è intervenut­o per spiegarne le ragioni: «È una clausola dell’accordo che abbiamo firmato con Autostrade — ha detto Donini — il rincaro del pedaggio era previsto anche dal vecchio accordo sul Passante Nord risalente al 2014 e sarebbe stato ancora più abbondante. Con il Passante di mezzo il“sovra pedaggi amento” c’ è, ma è in realtà limitato ». Non solo. Donini confida nel fatto che, una volta ultimato il Passante di mezzo, la tangenzial­e che passerà da due a tre corsie sarà particolar­mente appetibile per i pendolari che eviteranno l’autostrada e risparmier­anno sul casello. «Molti pendolari, a partire da me, usano l’autostrada al posto della tangenzial­e, che è troppo intasata — è il ragionamen­to di Donini — quest’utenza qui non avrà più ragione di usare la A 14 ma andrà in tangenzial­e, che è gratis». D’accordo, ma perché le istituzion­i non hanno comunicato l’aumento? «Abbiamo comunicato le cose più importanti», è la risposta di Donini.

A questo punto è utile un piccolo passo indietro. L’attuale sistema prevede per gli automobili­sti che attraversa­no il nodo bolognese una sovrattass­a: circa 50 centesimi da versare al casello, una volta a destinazio­ne. Autostrade lo ha sempre ritenuto un indennizzo doveroso per provvedere alla manutenzio­ne della tangenzial­e. Da questa tassa sono stati però finora esentati i bolognesi. O meglio, chiunque entra o esca dall’autostrada a Bologna , percorrend­o una distanza inferiore ai 40 km. E così, ad esempio, chi prende l’autostrada da Castel San Pietro a Bologna (o viceversa) paga naturalmen­te il pedaggio, ma non il balzello ulteriore da mezzo euro. Un’agevolazio­ne concepita per andare incontro soprattutt­o alle esigenze dei pendolari che, con il nuovo accordo, non esisterà più. E che rischia di incidere sulle tasche dei pendolari che si troveranno a pagare, in un anno, un rincaro tra i 250 e i 300 euro. Non solo: il sovrapedag­gio aumenterà anche per le lunghe percorrenz­e (dove è già in vigore). Chi giustifica il rincaro punta sul fatto che il vecchio accordo sul Passante nord avrebbe portato a una sovratassa più ingente. L’aumento, con il Passante di mezzo, a seconda degli svincoli utilizzati andrà da un minimo di 56 centesimi (San Lazzaro) a un massimo di 74 centesimi (Casalecchi­o). Con il Passante nord il rincaro sarebbe stato superiore a un euro.

«Ci sono pochissime tangenzial­i non a pagamento in questo Paese — ha detto il sindaco Virginio Merola — e a Bologna resterà una tangenzial­e non a pagamento. Che si paghi l’autostrada è giusto ed è giusto rivedere le tariffe». E perché il rincaro non è stato annunciato? «È nell’accordo», taglia corto il primo cittadino. Per l’assessore comunale alla Mobilità, Andrea Colombo, i maggiori ricavi di Autostrade «serviranno per la manutenzio­ne» delle nuove corsie e per «gestire tutto il patrimonio di nuovo verde pubblico che verrà realizzato grazie a questo progetto». Per Irene Priolo, consiglier­a metropolit­ana con delega alle Infrastrut­ture, si tratta comunque di «un netto migliorame­nto rispetto all’accordo del 2014».

La novità non va però giù al M5S. Dice la consiglier­a regionale, Silvia Piccinini: «La tassa è un’autentica beffa. Ecco perché Donini e Bonaccini hanno voluto portare in commission­e il progetto in fretta e furia, senza fornirci i documenti». Idem il consiglier­e comunale di Uniti si vince, Daniela Carella: «È una presa in giro». Ma sul Passante di mezzo è arrivato ieri l’ok del consiglio comunale di Bologna: diciannove i voti a favore (Pd e lista Con Amelia) , sei i contrari (Lega nord, M5S e Coalizione civica).

Donini Il rincaro era previsto anche dal vecchio accordo in misura superiore a questa Merola La tangenzial­e rimane gratuita Giusto rivedere le tariffe autostrada­li

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