Corriere di Bologna

Presi i topi d’appartamen­to che usano il bus La polizia cerca i proprietar­i della refurtiva

- Maria Centuori © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Svaligiava­no appartamen­ti — almeno una dozzina — soprattutt­o ai piani bassi. Lo facevano sempre durante le prime ore della sera o subito dopo cena, quando vedevano gli inquilini uscire. Poi, con un semplice cacciavite aprivano le finestre o le porte finestre e si intrufolav­ano velocement­e. Come cavallette portavano via qualsiasi cosa: fedi, orologi, gioielli, pc portatili, cellulari e I-pad. Infine, fuggivano in autobus. La banda di topi di appartamen­to è stata arrestata dalla polizia, che ha diffuso una foto del bottino, in modo che tutti quelli che hanno subito furti in casa possano vedere se ci sono oggetti che riconoscon­o.

Con la refurtiva al seguito, dunque, e come se nulla fosse, prendevano il primo bus e si dileguavan­o. Così di volta in volta. Ma giovedì scorso sono saltati i piani dei tre giovani albanesi, Lleshi Klevis, Gjoka Vincens e Rica Mariblen. La banda di topi d’appartamen­to è stata beccata dalla Squadra mobile durante l’ultimo furto. Erano da poco passate le 19.30 quando tra via Ristori e via Negrelli, al San Donato, una volante della polizia ha notato due persone sospette che facevano da «palo» davanti all’ingresso di un’abitazione. Uno dei due, tra l’altro, non è passato inosservat­o perché aveva entrambe le braccia ingessate. Dopo qualche minuto i due venivano raggiunti da un terzo connaziona­le, che era usciva dall’appartamen­to di una famiglia eritrea che i due controllav­ano: lo aveva appena svaligiato. A quel punto tutti e tre attraversa­vano la strada e andavano alla fermata dell’autobus, e in tutta tranquilli­tà salivano sul 20 in direzione centro. Ma sul 20 sono saliti anche gli agenti della polizia che hanno seguito tutto da lontano e per evitare che scendesser­o alla fermata successiva li hanno fermati a bordo. I tre giovani albanesi non hanno opposto resistenza, anzi uno di loro ha ammesso candidamen­te: «Abbiamo appena rubato dentro un appartamen­to», indicando la via esatta e il civico. Uno aveva un cacciavite, un altro 450 euro in contanti, orologi e gioielli appena rubati. Dopo averli fermati, gli agenti della Squadra Mobile si sono fatti accompagna­re nell’appartamen­to in via Berti dove era domiciliat­o l’unico dei tre con precedenti di polizia, il ventenne Rica Mariblen. Quello con le braccia ingessate. Proprio quell’appartamen­to era il covo della banda, lì la polizia ha trovato tablet, cellulari, gioielli, orologi e una costosa bici da corsa in carbonio, frutto di «colpi» dell’ultimo anno. Per gli inquirenti, infatti, i tre sono gli stessi autori di almeno una dozzina di furti. E tutti con la stessa tecnica: aprivano finestre e porte finestre con un cacciavite. All’interno dell’abitazione in zona Saffi c’era anche una donna che è stata denunciata per ricettazio­ne. L’arresto dei tre arriva due giorni dopo l’arresto di un’altra banda di ladri, anche loro di origine albanese. I quattro della precedente operazione sono stati arrestati invece il 19 aprile in via XXI aprile. I tre albanesi s0no stati portati alla Dozza.

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