NON SPEGNERE LA CREATIVITÀ
Secondo la vicesindaca e assessora comunale alla Scuola, gli adulti continuano a lodare l’asilo nido con il suo bel vestito tradizionale che non prevede il part-time. Intanto una bimba grida: «Il nido non ha niente addosso; il re è nudo». È l’immagine che, a prima vista, potrebbe suscitare la ricerca di Ichino-ForteZanella, tre economisti dell’Alma Mater, circa gli «Effetti dell’asilo nido sulle capacita cognitive e non cognitive dei bambini». Per i bebè tra i zero e i due anni, se di famiglie economicamente più avvantaggiate, frequentare il nido sarebbe un fattore di freno del loro quoziente intellettivo.
L’acceso dibattito suscitato dalla ricerca dimostra quanto sia importante far luce sul rendimento sociale dell’investimento nell’educazione dei bimbi. Le stime di James Heckman, premio Nobel per l’economia, mostrano un ritorno economico intorno al 13% di quanto impiegato in interventi efficaci sull’istruzione dei bambini. Diventati adulti, avrebbero redditi più alti e contribuirebbero a ridurre i costi statali giacché godrebbero di miglior salute e sarebbero meno soggetti a incorrere in attività criminali. Il Comune di Bologna, che tanta attenzione e risorse dedica ai suoi asili nido, avrà modo di riflettere sul loro futuro. Sotto la lente d’ingrandimento va messa la capacità del nido di favorire interazioni. Perché, quando i piccoli saranno cresciuti, lavorare vorrà sempre più dire interagire tra persone interdipendenti, il che richiede la creatività frutto della libertà di pensiero. L’assessora Pillati farà bene a soffermarsi non solo sulla ricerca di Ichino & Co., ma anche sui pensieri di Piero Calamandrei. Il padre costituente temeva che gli insegnanti tarpassero a suo figlio le ali del pensiero infantile: insomma, che il piccolo smarrisse la via della fantasia e della creatività per farsi imboccare dai grandi tanto da esprimersi come «parlano le signore nei salotti o i deputati in parlamento... che malinconia!». La bimba non vedrà l’asilo nido come un re nudo se lo vivrà come uno spazio interpersonale pieno di emozioni e creatività. Connettersi tra loro e con gli adulti in modi totalmente nuovi prepara i bambini di oggi a essere i protagonisti di domani. Che la rivoluzione del part-time possa contribuire a tale innovazione è un interrogativo aperto. In fondo, per scoprire qualcosa di nuovo non resta che condurre esperimenti. A sconvolgere lo status quo è la sperimentazione attiva, non l’osservazione passiva della domanda per il nido tradizionale.