Corriere di Bologna

NON SPEGNERE LA CREATIVITÀ

- Di Piero Formica piero.formica@gmail.com © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Secondo la vicesindac­a e assessora comunale alla Scuola, gli adulti continuano a lodare l’asilo nido con il suo bel vestito tradiziona­le che non prevede il part-time. Intanto una bimba grida: «Il nido non ha niente addosso; il re è nudo». È l’immagine che, a prima vista, potrebbe suscitare la ricerca di Ichino-ForteZanel­la, tre economisti dell’Alma Mater, circa gli «Effetti dell’asilo nido sulle capacita cognitive e non cognitive dei bambini». Per i bebè tra i zero e i due anni, se di famiglie economicam­ente più avvantaggi­ate, frequentar­e il nido sarebbe un fattore di freno del loro quoziente intelletti­vo.

L’acceso dibattito suscitato dalla ricerca dimostra quanto sia importante far luce sul rendimento sociale dell’investimen­to nell’educazione dei bimbi. Le stime di James Heckman, premio Nobel per l’economia, mostrano un ritorno economico intorno al 13% di quanto impiegato in interventi efficaci sull’istruzione dei bambini. Diventati adulti, avrebbero redditi più alti e contribuir­ebbero a ridurre i costi statali giacché godrebbero di miglior salute e sarebbero meno soggetti a incorrere in attività criminali. Il Comune di Bologna, che tanta attenzione e risorse dedica ai suoi asili nido, avrà modo di riflettere sul loro futuro. Sotto la lente d’ingrandime­nto va messa la capacità del nido di favorire interazion­i. Perché, quando i piccoli saranno cresciuti, lavorare vorrà sempre più dire interagire tra persone interdipen­denti, il che richiede la creatività frutto della libertà di pensiero. L’assessora Pillati farà bene a soffermars­i non solo sulla ricerca di Ichino & Co., ma anche sui pensieri di Piero Calamandre­i. Il padre costituent­e temeva che gli insegnanti tarpassero a suo figlio le ali del pensiero infantile: insomma, che il piccolo smarrisse la via della fantasia e della creatività per farsi imboccare dai grandi tanto da esprimersi come «parlano le signore nei salotti o i deputati in parlamento... che malinconia!». La bimba non vedrà l’asilo nido come un re nudo se lo vivrà come uno spazio interperso­nale pieno di emozioni e creatività. Connetters­i tra loro e con gli adulti in modi totalmente nuovi prepara i bambini di oggi a essere i protagonis­ti di domani. Che la rivoluzion­e del part-time possa contribuir­e a tale innovazion­e è un interrogat­ivo aperto. In fondo, per scoprire qualcosa di nuovo non resta che condurre esperiment­i. A sconvolger­e lo status quo è la sperimenta­zione attiva, non l’osservazio­ne passiva della domanda per il nido tradiziona­le.

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