Mafie, un Testo unico per contrastarle White list estesa oltre le imprese edili
Il disegno di legge prevede anche una corsia preferenziale per assegnare i beni confiscati
Dopo lo choc dell’inchiesta Aemilia che ha smascherato le infiltrazioni mafiose nell’economia in regione, la giunta regionale guidata da Stefano Bonaccini ha deciso di dotarsi di un Testo unico sulla legalità, che attende ora l’ok definitivo dall’Assemblea regionale. «Ci siamo resi conto che avevamo gli strumenti legislativi, ma non erano stati sufficienti a difenderci dalle infiltrazioni», ha spiegato ieri l’assessore alla Legalità Massimo Mezzetti.
Il Testo riduce a 48 i 170 articoli complessivi delle attuali norme regionali in materia e introduce misure innovative sulla lotta all’usura, compresa quella legata al gioco d’azzardo patologico, assistenza alle vittime degli strozzini e del racket, controllo sugli appalti e tutela della sicurezza sul lavoro, prevenzione e contrasto della corruzione. «Una grande innovazione — l’ha definita Mezzetti — che ha già ricevuto il plauso del procuratore nazionale antimafia Franco Roberti e del presidente dell’Anac, Raffaele Cantone». «Si tratta di un’altra promessa mantenuta — ha rivendicato il presidente Bonaccini — che va di pari passo col nostro sostegno di 1,3 milioni di euro per le aule giudiziarie che hanno permesso che il processo Aemilia fosse celebrato a Bologna e Reggio Emilia».
Il disegno di legge estende le previsioni già contenute nel Protocollo firmato a giugno 2012, un mese dopo il sisma, per evitare infiltrazioni nella ricostruzione. Potenzia le competenze della Consulta regionale della Legalità ed estende ad altri settori l’Elenco di merito, fino ad oggi adottato solo per il comparto edile. Grazie a questo strumento, consultabile da enti pubblici e privati, le aziende iscritte godranno di una sorta di certificazione di legalità e trasparenza, garantita dal collegamento con i rating d’impresa dell’Anac. «È un luogo comune — ha precisato però l’assessore Mezzetti — che la ricostruzione post terremoto abbia favorito le infiltrazioni: su 1.700 aziende solo lo 0,68% sono state colpite da misure interdittive o escluse dalle white list».
Sul piano dell’occupazione viale Aldo Moro si impegna con il nuovo Testo unico a garantire la continuità occupazionale ai dipendenti di aziende oggetto di provvedimenti giudiziari, istituendo un tavolo che possa assicurare la permanenza sul mercato se ci sono le condizioni per farlo. Anche su questo punto è stata la cronaca giudiziaria a fare da scuola, come nel caso Cpl Concordia, in cui gli ammortizzatori sociali in deroga hanno garantito la tutela occupazionale dei dipendenti. Viale Aldo Moro interviene poi sulla riduzione delle stazioni appaltanti e sull’agevolazione dell’assegnazione ai Comuni dei beni sequestrati alla mafia. Oggi possono passare da 4 a 10 anni tra il sequestro e la confisca definitiva di un immobile: la Regione si impegna allora a favorire, anche prima della confisca, l’assegnazione provvisoria ai Comuni per finalità sociali dei beni che non necessitino di interventi strutturali e investimenti.
A Roma, intanto, è stato presentato ieri il rapporto nazionale di Legambiente sulle ecomafie, che colloca l’Emilia-Romagna al quinto posto della classifica degli ecoreati. Nel 2015 si sono registrate in regione 67 infrazioni, 81 denunce e otto sequestri di immobili illegali.
Bonaccini Dopo i fondi per il processo Aemilia un’altra promessa mantenuta Il rischio infiltrazioni Il Testo arriva sull’onda dell’esperienza fatta con la ricostruzione e dopo Aemilia Tempi brevi La Regione favorirà prima della confisca l’assegnazione dei beni confiscati