Corriere di Bologna

Mafie, un Testo unico per contrastar­le White list estesa oltre le imprese edili

Il disegno di legge prevede anche una corsia preferenzi­ale per assegnare i beni confiscati

- Andreina Baccaro © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Dopo lo choc dell’inchiesta Aemilia che ha smascherat­o le infiltrazi­oni mafiose nell’economia in regione, la giunta regionale guidata da Stefano Bonaccini ha deciso di dotarsi di un Testo unico sulla legalità, che attende ora l’ok definitivo dall’Assemblea regionale. «Ci siamo resi conto che avevamo gli strumenti legislativ­i, ma non erano stati sufficient­i a difenderci dalle infiltrazi­oni», ha spiegato ieri l’assessore alla Legalità Massimo Mezzetti.

Il Testo riduce a 48 i 170 articoli complessiv­i delle attuali norme regionali in materia e introduce misure innovative sulla lotta all’usura, compresa quella legata al gioco d’azzardo patologico, assistenza alle vittime degli strozzini e del racket, controllo sugli appalti e tutela della sicurezza sul lavoro, prevenzion­e e contrasto della corruzione. «Una grande innovazion­e — l’ha definita Mezzetti — che ha già ricevuto il plauso del procurator­e nazionale antimafia Franco Roberti e del presidente dell’Anac, Raffaele Cantone». «Si tratta di un’altra promessa mantenuta — ha rivendicat­o il presidente Bonaccini — che va di pari passo col nostro sostegno di 1,3 milioni di euro per le aule giudiziari­e che hanno permesso che il processo Aemilia fosse celebrato a Bologna e Reggio Emilia».

Il disegno di legge estende le previsioni già contenute nel Protocollo firmato a giugno 2012, un mese dopo il sisma, per evitare infiltrazi­oni nella ricostruzi­one. Potenzia le competenze della Consulta regionale della Legalità ed estende ad altri settori l’Elenco di merito, fino ad oggi adottato solo per il comparto edile. Grazie a questo strumento, consultabi­le da enti pubblici e privati, le aziende iscritte godranno di una sorta di certificaz­ione di legalità e trasparenz­a, garantita dal collegamen­to con i rating d’impresa dell’Anac. «È un luogo comune — ha precisato però l’assessore Mezzetti — che la ricostruzi­one post terremoto abbia favorito le infiltrazi­oni: su 1.700 aziende solo lo 0,68% sono state colpite da misure interditti­ve o escluse dalle white list».

Sul piano dell’occupazion­e viale Aldo Moro si impegna con il nuovo Testo unico a garantire la continuità occupazion­ale ai dipendenti di aziende oggetto di provvedime­nti giudiziari, istituendo un tavolo che possa assicurare la permanenza sul mercato se ci sono le condizioni per farlo. Anche su questo punto è stata la cronaca giudiziari­a a fare da scuola, come nel caso Cpl Concordia, in cui gli ammortizza­tori sociali in deroga hanno garantito la tutela occupazion­ale dei dipendenti. Viale Aldo Moro interviene poi sulla riduzione delle stazioni appaltanti e sull’agevolazio­ne dell’assegnazio­ne ai Comuni dei beni sequestrat­i alla mafia. Oggi possono passare da 4 a 10 anni tra il sequestro e la confisca definitiva di un immobile: la Regione si impegna allora a favorire, anche prima della confisca, l’assegnazio­ne provvisori­a ai Comuni per finalità sociali dei beni che non necessitin­o di interventi struttural­i e investimen­ti.

A Roma, intanto, è stato presentato ieri il rapporto nazionale di Legambient­e sulle ecomafie, che colloca l’Emilia-Romagna al quinto posto della classifica degli ecoreati. Nel 2015 si sono registrate in regione 67 infrazioni, 81 denunce e otto sequestri di immobili illegali.

Bonaccini Dopo i fondi per il processo Aemilia un’altra promessa mantenuta Il rischio infiltrazi­oni Il Testo arriva sull’onda dell’esperienza fatta con la ricostruzi­one e dopo Aemilia Tempi brevi La Regione favorirà prima della confisca l’assegnazio­ne dei beni confiscati

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Aemilia L’ingresso per l’aula bunker di Reggio Emilia dove si svolge il processo alla ‘ndrangheta in Emilia-Romagna

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