Bo Welcome festeggia con 1 milione di turisti E ambisce a un +5,2%
Il boom continua: la città è invasa dai turisti, in particolare stranieri. Festeggia dunque il suo primo anno di vita, ma rimboccandosi le maniche, Bologna Welcome, braccio promozionale della città, che ambisce a un +5.2 % annuo di arrivi da qui al 2020.
Tutti i dati positivi registrati negli ultimi anni, 2015 compreso, sono stati raccolti in un libro/manifesto di 130 pagine: numeri e grafici, foto e racconti e gli screen shot dei post sui social dei visitatori che sono il passa parola turistico globale di oggi, voce nevralgica della redazione che produce contenuti anche digitali. Nel libro troviamo anche gli obbiettivi da raggiungere in questo primo quinquennio di convenzione con il Comune. Su questo punto — la crescita e le strategie da adottare — s’è soffermato il board della srl con il direttore Celso De Scrilli, il manager Patrik Romano e poi i sovventori Giorgio Tabellini, presidente della Camera di Commercio, e l’assessore al Turismo Matteo Lepore, che versano 1,2 milioni l’anno: dalla tassa di soggiorno ( 4,7 milioni di raccolta totale) a Bologna Welcome vanno 2,7 milioni l’anno fino al 2017, mentre da Piazza della Mercanzia 1,5 sempre nello stesso periodo; quota che rappresenta un terzo delle risorse di Bo We (utilizzate solo per la promozione), mentre per i restanti due terzi la compagine «cammina con le proprie gambe» (prenotazioni alberghiere, promozione convegni ed eventi, merchandising e da giugno anche la gestione delle Due Torri con lo storico custode Zazzaroni).
Qualche dato riassuntivo, prima delle nuove strategie: 1,1 milioni di arrivi ovvero + 4.2% sul 2014 e + 40.6% sul 2007; 0,5 milioni di arrivi internazionali + 7.1% rispetto al 2014 e + 69.8% sul 2007; torta presenze: 50% italiani e altrettanto stranieri; provenienza stranieri: Gran Bretagna prima (+ 15% sul 2014) poi Usa (+ 12.2%), Spagna (+ 5.7%), Germania, Francia e Russia (nonostante un – 22%), in aumento i giapponesi (+ 9.6%) e i cinesi (+ 53.5%) che però pernottano solo per 1,3 notti (fuggendo poi a Venezia, Roma e Firenze).
Ed è proprio la permanenza in città una delle voci su cui lavorare: in media a Bologna si dorme 2 notti contro le 2,8 delle principali città. Se De Scrilli parla di «risultati oltre le aspettative», Tabellini per il futuro punta «su Fico, progetto unico al mondo, sul People mover e sulla Fiera, la sfida più importante dati i valori economici che si portava dietro, risollevando magari con la nostra collaborazione Bologna Congressi che nel 2015 ha perso 350 mila euro». Per crescere servono nuovi strumenti «a partire dalla nuova legge regionale sul turismo», dice l’assessore Lepore, «da un’alleanza con Milano e Torino e da una visione da Città Metropolitana». Si dovrà poi migliorare l’accoglienza con una nuova segnaletica (italiano e inglese), un’offerta commerciale «nelle zone centrali ora non all’altezza» e una riqualificazione ad esempio dei mercati rionali, che sarà affidata a uno spin off del Caab.