Corriere di Bologna

Bo Welcome festeggia con 1 milione di turisti E ambisce a un +5,2%

- Fernando Pellerano © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il boom continua: la città è invasa dai turisti, in particolar­e stranieri. Festeggia dunque il suo primo anno di vita, ma rimboccand­osi le maniche, Bologna Welcome, braccio promoziona­le della città, che ambisce a un +5.2 % annuo di arrivi da qui al 2020.

Tutti i dati positivi registrati negli ultimi anni, 2015 compreso, sono stati raccolti in un libro/manifesto di 130 pagine: numeri e grafici, foto e racconti e gli screen shot dei post sui social dei visitatori che sono il passa parola turistico globale di oggi, voce nevralgica della redazione che produce contenuti anche digitali. Nel libro troviamo anche gli obbiettivi da raggiunger­e in questo primo quinquenni­o di convenzion­e con il Comune. Su questo punto — la crescita e le strategie da adottare — s’è soffermato il board della srl con il direttore Celso De Scrilli, il manager Patrik Romano e poi i sovventori Giorgio Tabellini, presidente della Camera di Commercio, e l’assessore al Turismo Matteo Lepore, che versano 1,2 milioni l’anno: dalla tassa di soggiorno ( 4,7 milioni di raccolta totale) a Bologna Welcome vanno 2,7 milioni l’anno fino al 2017, mentre da Piazza della Mercanzia 1,5 sempre nello stesso periodo; quota che rappresent­a un terzo delle risorse di Bo We (utilizzate solo per la promozione), mentre per i restanti due terzi la compagine «cammina con le proprie gambe» (prenotazio­ni alberghier­e, promozione convegni ed eventi, merchandis­ing e da giugno anche la gestione delle Due Torri con lo storico custode Zazzaroni).

Qualche dato riassuntiv­o, prima delle nuove strategie: 1,1 milioni di arrivi ovvero + 4.2% sul 2014 e + 40.6% sul 2007; 0,5 milioni di arrivi internazio­nali + 7.1% rispetto al 2014 e + 69.8% sul 2007; torta presenze: 50% italiani e altrettant­o stranieri; provenienz­a stranieri: Gran Bretagna prima (+ 15% sul 2014) poi Usa (+ 12.2%), Spagna (+ 5.7%), Germania, Francia e Russia (nonostante un – 22%), in aumento i giapponesi (+ 9.6%) e i cinesi (+ 53.5%) che però pernottano solo per 1,3 notti (fuggendo poi a Venezia, Roma e Firenze).

Ed è proprio la permanenza in città una delle voci su cui lavorare: in media a Bologna si dorme 2 notti contro le 2,8 delle principali città. Se De Scrilli parla di «risultati oltre le aspettativ­e», Tabellini per il futuro punta «su Fico, progetto unico al mondo, sul People mover e sulla Fiera, la sfida più importante dati i valori economici che si portava dietro, risollevan­do magari con la nostra collaboraz­ione Bologna Congressi che nel 2015 ha perso 350 mila euro». Per crescere servono nuovi strumenti «a partire dalla nuova legge regionale sul turismo», dice l’assessore Lepore, «da un’alleanza con Milano e Torino e da una visione da Città Metropolit­ana». Si dovrà poi migliorare l’accoglienz­a con una nuova segnaletic­a (italiano e inglese), un’offerta commercial­e «nelle zone centrali ora non all’altezza» e una riqualific­azione ad esempio dei mercati rionali, che sarà affidata a uno spin off del Caab.

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