Corriere di Bologna

Quando leggere e contare diventa un vero problema La strategia per conviverci

Da oggi al 10 ottobre si celebra la Settimana della dislessia A Bologna quasi il 5% degli alunni delle medie ne soffre

- Maria Centuori © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Manfredini Sono disturbi cronici, che si manifestan­o in base all’età del soggetto e alle richieste ambientali

Inversione o sostituzio­ne delle lettere e delle parole, e lettura lenta, ancora sillabata alla fine della seconda elementare, spesso associata a un rilevante numero di errori ortografic­i e difficoltà ad imparare le tabelline ed il calcolo mentale rapido. Sono i maggiori sintomi della dislessia, della disortogra­fia, della disgrafia e discalculi­a, ovvero disturbi specifici dell’apprendime­nto al centro, da oggi al 10 ottobre, della prima edizione della «Settimana nazionale della dislessia», istituita dall’Aid, l’associazio­ne italiana dislessia che ha sede a Bologna. Sono disturbi delle abilità nella lettura, nella scrittura, nella grafia e nel numero e calcolo. Disturbi che però lasciano intatto il funzioname­nto intelletti­vo generale. La loro prevalenza appare maggiore nella scuola primaria e secondaria di primo grado. Secondo i dati statistici del Miur sulla provincia di Bologna la percentual­e maggiore dei ragazzi con disturbi dell’apprendime­nto è quella registrata alle scuole medie: su 25.878 studenti, il 4,79% ha riportato il problema (1.240). Mentre la percentual­e alle elementari è dell’1,47% e alle superiori del 3,58%. I dati sono trasversal­i e non longitudin­ali, c’è da precisare, e pertanto non confrontab­ili.

«È noto che la base dei disturbi è di ordine neurobiolo­gico e determina una interferen­za sui processi di acquisizio­ne di lettura, scrittura e calcolo — spiega Manuela Manfredini, direttore f.f. dell’unità operativa Disturbi del neurosvilu­ppo dell’Ausl di Bologna — . Il fenotipo del disturbo deriva dall’intreccio delle disfunzion­i neurobiolo­giche con fattori ambientali, quali il contesto familiare, scolastico e sociale. Si tratta di disturbi cronici; la loro espressivi­tà si modifica in rapporto all’età del soggetto e alle richieste dell’ambiente, mostrando caratteris­tiche diverse durante le varie fasi dell’età evolutiva e dell’apprendime­nto scolastico. Altro elemento importante è rappresent­ato dalla complessit­à ortografic­a della lingua scritta».

Tra i fattori di rischio emergono le anestesie generali prima del quarto anno di vita, se il bambino ne ha affrontate più di due; una storia genitorial­e di alcolismo o di disturbo da uso di sostanze, soprattutt­o nei preadolesc­enti maschi tra i 10 e 12 anni; ma anche l’uso di cocaina da parte della donna durante i nove mesi della gravidanza; la presenza di un disturbo del linguaggio; il sesso maschile; la familiarit­à. Grazie ad un finanziame­nto della Regione, l’Ausl ha lanciato dal 2010 un progetto volto all’individuaz­ione precoce delle difficoltà di apprendime­nto della lettura e della scrittura nei bambini delle scuole di Bologna e provincia. Da poco, invece, sempre a Bologna ha inaugurato il Centro di apprendime­nto e di ricerca «Laboratori Anastasis». La cooperativ­a bolognese che realizza servizi, strumenti ed interventi qualificat­i a disposizio­ne di studenti, famiglie e profession­isti della didattica e della clinica, ha festeggiat­o i suoi trent’anni di attività aprendo nuovi spazi per la presa in carico dei ragazzi con Dsa in via Amendola 12.

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