Corriere di Bologna

Donazioni e trapianti, boom di promesse

Sono 23.000 i cittadini che hanno dato il consenso nella carta d’identità: solo mille i rifiuti

- Andreina Baccaro © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Già 22.843 bolognesi hanno dato il consenso a donare gli organi compilando la carta d’identità: il 94,9% di coloro che hanno scelto di compilare la dichiarazi­one. In tutta l’Emilia-Romagna sono 75.877 i consensi espressi tramite i Comuni: il 92,2% di chi ha optato per una scelta, ha deciso di diventare donatore in caso di morte e questo fa dell’Emilia-Romagna le seconda regione, dopo la Lombardia, per numero di donazioni espresse tramite carte d’identità.

Ottocentod­odici persone sono in lista d’attesa al Centro Riferiment­o Trapianti dell’Emilia-Romagna, pronte per ricevere una donazione d’organi o tessuti. Ma per loro, da due anni ormai, c’è una speranza in più. Perché Bologna è stata la prima grande città ad aver avviato, a dicembre 2014, il progetto «Una scelta in Comune» che permette, all’atto del rinnovo o del rilascio della carta d’identità, di esprimere il consenso, o negarlo, alla donazione di organi e tessuti in caso di morte.

Già 22.843 bolognesi hanno dato il consenso a donare, con una percentual­e del 94,9% di consensi sul totale di coloro che hanno scelto di compilare la dichiarazi­one. In tutta l’Emilia-Romagna sono 75.877 i consensi espressi tramite i Comuni: il 92,2% di chi ha optato per una scelta, ha deciso di diventare donatore in caso di morte e questo fa dell’Emilia-Romagna le seconda regione, dopo la Lombardia, per numero di donazioni espresse tramite carte d’identità. Già dopo i primi cinque mesi di avvio del progetto, a Bologna più di 5.000 persone avevano scelto di donare. Fino al 20 novembre del 2016 sono state 9.392, mentre nel 2015 13.725 bolognesi, allo sportello anagrafe, hanno deciso di donare la vita ad altri in caso di morte. Diminuisco­no di molto, invece, i «No» alla donazione: 471 da gennaio 2016 a Bologna, contro i 751 del 2015. Sono 6.411 in tutta la regione e poco più di 1.200 sotto le Due Torri .

Ma le speranze crescono anche perché, dopo il boom di trapianti del 2015, con un più 33 per cento registrato dal Crt-ER rispetto all’anno precedente, anche nel 2016 continuano a salire. Al 31 ottobre 2016 la variazione positiva rispetto allo stesso periodo del 2015 è del 10 per cento. E in almeno tre casi, da dicembre 2014 ad oggi, i trapianti sono stati possibili perché i donatori avevano indicato sulla carta d’identità il consenso all’espianto.

«É un progetto importanti­ssimo per noi, come lo sono tutte le campagne di informazio­ne e sensibiliz­zazione perché purtroppo il tema della donazione è ancora troppo poco conosciuto — osserva Gabriela Sangiorgi, responsabi­le del Centro regionale trapianti —. É uno strumento che ci permette di agganciare e informare il cittadino, soprattutt­o le nuove generazion­i, con le quali altrimenti non sarebbe facile entrare in contatto». Il Centro regionale offre ai Comuni supporto e formazione per gli operatori dell’anagrafe. Medici e personale amministra­tivo hanno girato l’Emilia-Romagna per formare più di 700 addetti comunali. Il primo Comune in assoluto è stato Cesena, poi è venuta Bologna e molti altri si sono aggiunti: oggi sono più di 150 in tutta la regione.

Al momento del rilascio o del rinnovo del documento, l’operatore informa il cittadino della possibilit­à di scegliere e, se la persona lo desidera, compila un modulo con il consenso o il diniego che viene registrato direttamen­te nel Sistema informatic­o nazionale del Ministero della Salute. Sul documento non apparirà nulla per rispetto della privacy.

«Il dato positivo — spiega la dottoressa Sangiorgi — è che negli ultimi anni diminuisce sempre più la percentual­e di opposizion­e alla donazione di organi e tessuti». In Emilia-Romagna si è passati dal 30,1% del 2014 al 25% nel 2016 di opposizion­e alla donazione nei casi di morte. «É sicurament­e merito anche di progetti come questo».

In Emilia-Romagna, fino al 31 ottobre di quest’anno, sono stati 277 i trapianti d’organo, così suddivisi: 21 di cuore, 111 di fegato, 155 di rene, 10 di polmone, 1 di intestino. Nello stesso periodo del 2015 erano stati 251: 17 di cuore, 95 di fegato, 132 di rene, 6 di polmone, 1 di intestino.

Sangiorgi (Crt-ER) Così si agganciano anche le nuove generazion­i, in genere meno informate sul tema

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