Domani l’autopsia sul clochard trovato senza vita sull’autobus Piazza Grande: non è una fatalità
Sarà effettuata domani mattina l’autopsia sul corpo del clochard che venerdì è stato trovato senza vita a bordo dell’autobus 25. È stato l’autista di Tper ad accorgersi del 51enne bolognese accovacciato sui sedili in fondo dell’autobus quando ormai il mezzo era arrivato al capolinea. Credeva stesse dormendo ma quando, alla fermata Due Madonne, ha provato a svegliarlo si è accorto che in realtà era morto. Sotto choc ha chiamato immediatamente il 118 e la polizia, ma quando sono arrivati i soccorsi non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. L’autopsia, disposta dal pm Enrico Cieri, dovrà stabilire la causa del decesso. Non è chiaro se l’uomo sia stato stroncato da un malore, se sia morto proprio a causa del freddo di questi giorni, o se, visto il suo passato legato all’uso di alcol e sostanze stupefacenti sia morto di overdose. Accanto al suo corpo è stata ritrovata anche una bottiglia vuota. Intanto, Leonardo Tancredi, il direttore di Piazza Grande, associazione da sempre impegnata nell’accoglienza dei senzatetto, interviene appellandosi alle istituzioni: «Sarebbe un errore parlare di fatalità. Sebbene morire in strada sia un evento non eccezionale, non possiamo arrenderci all’idea di considerarlo fisiologico. Al contrario, queste morti devono riaprire il discorso dell’accoglienza di bassa soglia e della riduzione del danno».