CICLONE FIORELLA NOTE DA «COMBATTENTE»
Domani il concerto, già sold out, della Mannoia. Il tour è dedicato all’ultimo disco in cui si raccontano molte storie di donne, tra cui quella dell’atleta paralimpica Alessia Donizetti. La cantante concederà il bis il 2 maggio
La divisa da militare, lo sguardo sorridente, fiducioso, quasi ironico, i distintivi allegri sul petto stile peace and love, i megafoni vintage attorno: il messaggio di Fiorella Mannoia è chiaro a partire dalla copertina del suo ultimo album Combattente: il generale, cioè lei, è a capo di un esercito pacifista che, come ha dichiarato la cantante, «non smette di combattere contro le ingiustizie», e in questo periodo difficile sente di tener gli occhi bene aperti «per far sentire le persone meno sole». Tra musica e impegno politico e sociale — connubio certo non nuovo per lei— è partito il tour dell’artista romana che domani farà tappa all’Europauditorium di Piazza Costituzione (ore 21, sold out, ma c’è già il bis il 2 maggio, info 051/372540). Ma chi sono i combattenti di oggi? Innanzitutto la stessa Mannoia che, come canta nella canzone omonima, sarà anche vero che «la vita mi ha smussato gli angoli, mi ha tolto qualche asperità» ma rimane comunque «sempre una combattente» in un universo in cui «chi non lotta per qualcosa ha già comunque perso».
Mannoia dà anche voce a chi ogni giorno è in prima linea. E nel disco si scoprono molte storie di donne. «Questa — dichiara — è la mia storia di combattente, ma anche quella di tutte le donne che resistono e lottano ogni giorno, a partire da Alessia Donizetti, l’atleta paraolimpica protagonista del video della canzone che dà il titolo all’album. Combattente mi rappresenta ma non sono presuntuosa, so di non essere l’unica, combattiamo tutti, per un’idea, un’ingiustizia, un traguardo. Per la felicità». E per l’identità. E non è un caso se il 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne, sia uscito puntuale il suo secondo singolo, Nessuna conseguenza. Scritto da Federica Abbate e Cheope, il brano riflette sul tema della violenza psicologica sulle donne «da parte di chi — ancora la cantante — pensa che siano loro proprietà: è uno dei temi che
mi stanno più a cuore, abbiamo fatto tanti progressi ma si fa fatica, non si può mai abbassare la guardia, soprattutto con la crisi, le donne subiscono più di tutti». Molte le firme di questo disco, tra cui Ivano Fossati, Giuliano Sangiorgi, Fabrizio Moro, Bungaro. Oltre alla stessa Mannoia, co-autrice di Perfetti sconosciuti, Nastro D’Argento 2016 per la Migliore Canzone Originale nell’omonimo film di Paolo Genovese e, insieme a Fossati, de La terra da
lontano, e in un certo senso il confronto con uno dei suoi autori storici e più amati la riporta alle sue più profonde radici.