Corriere di Bologna

Merola: mai più Cie. Pd in tilt

Il sindaco: «Struttura disumana, non passerà». Domani il vertice con Minniti

- Olivio Romanini @olivioroma­nini © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«L’ipotesi di riaprire un Cie a Bologna non passerà, qui c’è una incompatib­ilità ambientale con una struttura disumana». Il sindaco Merola, che domani incontra a Roma il ministro dell’Interno Marco Minniti, boccia senza mezzi termini l’opzione di tornare ad aprire un centro di identifica­zione e di espulsione per migranti in città.

Merola non è certamente isolato ma ha una posizione diversa dal suo partito che nei giorni scorsi ha invece aperto formalment­e all’ipotesi lanciata da Minniti. Non è un caso che ieri il gruppo Pd non abbia voluto discutere in consiglio di un ordine del giorno sul tema proposto dalla sinistra. E anche per il governator­e Bonaccini prima di ogni altra cosa viene la sicurezza.

Il sindaco Virginio Merola si smarca dal suo partito sul tema dell’immigrazio­ne e dice chiaro e tondo che l’ipotesi di riaprire un Cie (Centro identifica­zione ed espulsione) a Bologna «non passerà», perché c’è «una incompatib­ilità ambientale». Domani il primo cittadino sarà a Roma per un incontro con il ministro dell’Interno Marco Minniti, che nelle scorse settimane ha comunicato l’intenzione del governo di aprire un Cie in ogni regione vicino agli scali aeroportua­li. Quella di Merola non è però la posizione del Pd di Bologna, che nei giorni scorsi ha aperto alla proposta di Minniti di aprire Cie più piccoli e ha espresso la sua posizione in un comunicato stampa.

Quale fosse la posizione del primo cittadino sul Cie era abbastanza facile prevederlo, vista la sua battaglia politica per la chiusura del centro di via Mattei che oggi è diventato un hub per l’accoglienz­a dei migranti. «A Bologna — ha spiegato ieri il sindaco — abbiamo lavorato molto per trasformar­e un luogo di tortura in luogo civile di accoglienz­a e smistament­o ordinato, è un’esperienza positiva che non va assolutame­nte interrotta». Mentre sul piano politico la posizione di Merola ha una sua coerenza, sul piano giuridico la sua analisi rischia però di non essere esaustiva. «Prima di rassegnarc­i a strumenti che possono apparire ed effettivam­ente essere incostituz­ionali, vorrei capire perché non è possibile l’identifica­zione in carcere. Se uno deve scontare una pena dai due ai cinque anni, perché aspettiamo che esca per metterlo in un Cie?». (In realtà solo una parte delle persone recluse nei Cie provengono dalle carceri, ndr). Se, continua il primo cittadino, «il punto è isolare le persone pericolose allora ci sono altre strade, soprattutt­o rispetto a un’esperienza che è costata molto e ha dato scarsi risultati».

Merola non è solo in questa battaglia, perché può contare su un pezzo del Pd, dalla parlamenta­re Sandra Zampa al consiglier­e regionale Antonio Mumolo fino al consiglier­e comunale Francesco Errani, e può contare sul sostegno della sinistra e della consiglier­a Amelia Frascaroli, che ieri ha invitato «a combattere a livello politico e amministra­tivo» la decisione del governo di aprire nuovi Cie. Ma, è non è la prima volta che accade, il corpo del Pd è con Minniti, che nei giorni scorsi ha ricordato come la parola sicurezza sia una parola di sinistra, perché serve a proteggere i più deboli.

Sicurament­e nel Pd tra quelli che comprendon­o bene le ragioni del ministro dell’Interno c’è anche il governator­e Stefano Bonaccini. I due si sono sentiti diverse volte e il prossimo 19 gennaio Minniti parteciper­à alla Conferenza delle Regioni proprio per avviare la discussion­e sui nuovi Cie. Bonaccini, fin dai tempi dei Ds nei quali faceva l’assessore a Modena, ha sempre insistito molto sul tema della sicurezza e sul fatto che non è un tema da lasciare alla destra perché sono i più deboli a essere esposti maggiormen­te. Che la Regione non abbia problemi ideologici ad accogliere nuovi Cie e privilegi gli elementi pragmatici della questione lo ha comunque già spiegato bene la vicepresid­ente della Regione Elisabetta Gualmini.

Il presidente della Regione non è pregiudizi­almente contrario ai Cie

 ?? Ex caserma ?? L’ex Cie di via Mattei è oggi un hub regionale per l’accoglienz­a e lo smistament­o dei migranti nel resto della regione. Rischia di tornare alla sua precedente funzione per volontà del governo
Ex caserma L’ex Cie di via Mattei è oggi un hub regionale per l’accoglienz­a e lo smistament­o dei migranti nel resto della regione. Rischia di tornare alla sua precedente funzione per volontà del governo
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy