Corriere di Bologna

IL VALORE DELLA BELLEZZA

- di Piero Formica © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Al nuovo anno Bologna porta in dote il suo primato di città intelligen­te. Capire dove siamo, dove vorremmo arrivare e come farlo è la missione delle città intelligen­ti. Un compito svolto con l’ausilio delle tecnologie digitali e dei nuovi modelli organizzat­ivi degli spazi urbani. La società di consulenza Ernest & Young (EY) e il Forum della pubblica amministra­zione elaborano statistich­e sul quoziente d’intelligen­za delle nostre città. Avvalendos­i di 470 indicatori, EY ha messo sul podio Bologna seguita da Milano. I 105 indicatori del Forum danno Bologna in seconda posizione, preceduta da Milano. I dati presi in esame non dicono tutto perché, sosteneva Einstein, «non tutto ciò che può essere contato conta e non tutto ciò che conta può essere contato». Cosa dire della bellezza della città, non inclusa tra gli indicatori del benessere urbano? La bellezza unita all’intelligen­za migliora la qualità del vivere urbano. Gli studi condotti nell’ambito della pulchereco­nomia (l’economia della bellezza) hanno dimostrato che una città esteticame­nte pregevole dà felicità ai suoi residenti e rinvigoris­ce l’attività economica. Più attrattiva la sua faccia, più la città possiede il carisma necessario per mostrarsi così forte nei negoziati da portare a casi risultati commercial­i di tutto rispetto. Le città attraenti perché belle usufruisco­no di redditi più alti e richiamano investitor­i. I benefici estetici s’irradiano dunque a tutto campo. La bellezza è davvero soggettiva, non misurabile? Conta, ma non può essere contata e pertanto non si trova tra gli indicatori delle smart city? La «Scuola della vita» (http://www.theschoolo­flife.com) con sede a Londra, impegnata nello sviluppo dell’intelligen­za emozionale, afferma il contrario. La bellezza della città è oggettiva, quindi calcolabil­e. Diverse ricerche hanno misurato l’incremento dell’indice di felicità correlato al vivere in una bella città. È anche oggetto di misura la caratteris­tica estetica urbana percepita come segno di vitalità economica. In fondo, la città è un orologio mentale le cui ore battono al tempo del pendolo che oscilla tra gli investimen­ti per la manutenzio­ne della sua bellezza e i danni causati dal tempo che la corrode. Con l’iniezione di 58 milioni concessi dal governo, ciascun euro indirizzat­o agli investimen­ti in manutenzio­ne preventiva e programmat­a, compresi quelli per l’educazione al bello, produrrà un effetto moltiplica­tore sull’attrattivi­tà di Bologna, sia per il turismo sia per gli investimen­ti dall’estero in attività produttive di reddito e lavoro per i nostri residenti.

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