Corriere di Bologna

La rabbia di nonne e mamme «Piccoli a tavola con i cappotti, dovevano controllar­e prima»

- Claudia Balbi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«La mia bimba è fortunata perché ha i nonni, ma chi non ce li ha?», si domanda Patrizia Giusti, 66 anni, mentre stringe la mano della sua nipotina di 5 anni, alunna delle scuole materne Grazia Deledda in zona Savena.

Ieri, alla riapertura dalle vacanze natalizie una trentina di bambini fra le materne Deledda (24 alunni) e le vicine elementari Jean Piaget (3 alunni) ha dovuto mangiare al freddo, con giacche e cappelli addosso, e oggi dovranno restare tutti ancora a casa. Circostanz­a che, però, non stupisce affatto la signora Giusti. «Insegno da 40 anni e in tutto questo tempo è capitato spesso di restare in classe al freddo la prima settimana di gennaio — spiega la nonna di fronte alla piccola imbacuccat­a —, avevo già avvertito mia nuora di vestirla pesante perché è un classico». Lo sa bene un’altra nonna che ieri è corsa a prendere i suoi due nipotini di 4 e 5 anni a scuola, la signora Rita Giangregor­io, che si sfoga: «Hanno mangiato con il cappotto addosso, non è possibile. Mi chiedo come si faccia a non controllar­e se funzionano i riscaldame­nti prima che entrino i bambini, sono già tutti un po’ influenzat­i. Bastava fare i controlli prima». Tra i genitori accorsi a prendere i propri figli c’è anche Loredana, che lavora in ospedale e ha dovuto lasciare suo figlio Lorenzo a mangiare a scuola: «Il problema del freddo in classe l’ho scoperto dai messaggi sul cellulare delle altre mamme, mi son sentita male al pensiero ma dovevo lavorare. Poi dico, si sa che con il freddo i tubi ghiacciano, prima del rientro si sarebbe potuta fare una verifica della struttura», afferma indispetti­ta.

Roberta Panti, mamma di due bimbi, uno alle Piaget e uno alle Deledda, sembra più calma: «Son cose che capitano, appena mi hanno dato la notizia li ho riportati a casa. Ma devo dire che c’è un clima di grande collaboraz­ione tra mamme e insegnanti e il preside è arrivato subito in sede. Ora ci sono i tecnici al lavoro». Per quanto riguarda l’entità del guasto i genitori non hanno molte informazio­ni: «So che in passato la caldaia aveva già avuto problemi — prosegue Irene —. A novembre se non sbaglio». «È da ottobre che abbiamo disagi con il riscaldame­nto. Il problema è la mancanza di fondi. Abbiamo sempre segnalato i guasti e a settembre abbiamo cambiato la caldaia» racconta invece Martina, una maestra delle materne. La caldaia ha funzionato sempre bene prima della pausa natalizia, secondo altri: «Non vorrei che appena è stata spenta per la pausa natalizia, il ghiaccio abbia fatto scoppiare le tubature», l’ipotesi di Luca Roda, papà di un bambino che frequenta la terza elementare alle Piaget.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy