Corriere di Bologna

«Un giallo psicologic­o surreale e fantastico»

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stasera al teatro delle Passioni di Modena (ore 21, con repliche fino al 22 gennaio) con Assassina, un testo che comparve in scena nel 1985 e che da allora fu varie volte rivisitato dall’autore-attore. Con loro ci sono i fratelli Mancuso, interpreti musicali della Sicilia più profonda e poetica, nelle scene di Mela Dell’Erba, con le luci di Max Mugnai.

Cosa vi interessa di Scaldati?

Enzo Vetrano: «La sua è una scrittura personalis­sima. È il linguaggio di una borgata di Palermo che diventa universale, con storie simili a quelle delle borgate di tutto il mondo. Quando abbiamo allestito Totò e Vicè abbiamo trovato in lui una gran disponibil­ità a farci attraversa­re con libertà i suoi testi. In quel caso permise una traduzione in italiano».

Questa volta resterete più fedeli al palermitan­o?

E. V: «Manteniamo molto di più i suoi termini, significat­ivi, forti. Anche perché Assassina è un testo comico, e la comicità è legata alla lingua. All’inizio dello spettacolo Stefano fornisce al pubblico un glossario in forma di pizzino». Qual è la storia? E. V.: «Due personaggi, una Vecchietta e un Omino, si ritrovano nella stessa casa diroccata senza conoscersi. Ognuno sostiene che è la sua dimora. Si scatena un gioco esilarante e angoscioso, perché forse l’uno è l’ombra dell’altra e forse i due sono una persona sola… Alla fine Vecchietta e Omino muoiono. Ma Scaldati non rivela chi li uccide. L’assassino forse è la vita, l’ombra che ti porti dietro, che ti attrae verso la morte…».

Nell’edizione Ubulibri del 1990 compaiono altri personaggi. Voi come li risolvete?

E. V.: «Scaldati l’ha riscritta varie volte. L’ultima nel 2011: e qui, accanto ai protagonis­ti, compaiono solo il Padre, la Madre e una Fanciulla che parlano da un quadro, da una fotografia di famiglia appesa al muro. Nel nostro spettacolo Padre e Madre diventano i due fratelli Mancuso, Enzo e Lorenzo che, racchiusi in una cornice, cantano». Cosa cantano? Stefano Randisi:

Randisi Le musiche sono firmate dai fratelli Mancuso e coincidono con gli stati d’animo del testo di Scaldati In loro la tradizione l’eredità della tradizione siciliana diventa materia viva

«Hanno

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