MEGLIO COMPETERE SENZA AVER PAURA
Paura? Paura della democrazia, della competizione, della contendibilità? Davvero a Bologna bisognerebbe fare un congresso «unitario» per «eleggere» il segretario del partito locale? Naturalmente, non sarebbe più un’elezione, ma una designazione a opera di qualche notabile, tipo Merola, tipo De Maria, non so se riesco a scrivere Paruolo, «notabile» pure lui? Quanto a «unitario», vuol dire che si mettono d’accordo, ma non intorno a un caminetto che, se lo viene a sapere, Renzi sbraiterà contro la vecchia politica, la Prima Repubblica, la ditta. Non è stagione di caminetti, meglio un camper di craxiana memoria, oppure, buttiamola sull’istituzionale: nell’ufficio del sindaco giungeranno a un accordo. Ma non ci avevano detto che uno dei pregi del Pd è che le sue cariche sarebbero diventate tutte contendibili? Poi, è vero che persino un veltronian-renziano, ora alla ricerca ditornare nella pista parlamentare, è stato fatto fuori dalle parlamentari manipolate del dicembre 2012, ma almeno una parvenza di contendibilità dovrà pure rimanere. Invece, no. Di politica alla Festa dell’Unità non si parla. È diventato un dogma non far sapere ai visitatori e ai militanti, anche se in cucina parecchio ne sanno, quali torti ha Critelli, il segretario in carica, e quali ragioni ha Rizzo Nervo, l’assessore sfidante. Per fortuna, si fa per dire, tertium datur: il molto manovriero consigliere regionale Paruolo ha candidato Licciardello la cui presenza aumenterebbe il tasso di contendibilità. O forse no, ha fatto sottilmente filtrare il Corriere di Bologna che, non nato ieri, ricorda come, in assenza della maggioranza assoluta degli iscritti per uno dei contendenti, la decisione debba essere presa nel congresso, «pericolosamente» non più unitario, divisorio. Allora, lì i paruolani decideranno su chi convergere dopo, oh, sì, avere pensosamente e accuratamente valutato i programmi, le proposte, le prospettive di Critelli e di Rizzo Nervo. Diversità su quel che bisognerebbe fare nei rapporti con le cooperative e con le partecipate sembra non ve ne siano. Non è una grande scoperta che il Pd dovrebbe sostenere e pungolare i suoi eletti nei vari Comuni. Dunque, risollevo il mio interrogativo di fondo: che la manita o poco più di aspiranti al parlamento dentro il Pd di Bologna si stia posizionando e raggruppi le sue scarne truppe a sostegno di chi fra Critelli e Rizzo Nervo offre più garanzie di carriera? No, non datemi subito la risposta. Lasciate la suspense mentre torniamo tutti a leggere sui dizionari cosa significa democratico e contendibile.