Guerra di diffide sui vaccini
I genitori no vax incalzano i presidi e scatenano la reazione dei pro: via chi non è in regola
Parte oggi la scuola ed è già guerra di diffide sui vaccini. I genitori dei bambini non in regola con le vaccinazioni diffidano i presidi dal trasmettere all’Ausl i dati sensibili dei propri figli. E, di contro, i genitori di bimbi vaccinati mandano lettere agli stessi dirigenti per diffidarli dall’accettare in classe alunni non in regola. Le criticità maggiori in provincia: il preside di Crespellano ha ricevuto una lettera di un gruppo no vax della Valsamoggia che si appellano alla privacy dei propri figli.
Ma non è l’unico nodo di questo anno scolastico 2017/2018. L’emergenza più grave è quella del sostegno: mancano 230 docenti per ragazzi disabili in tutta la provincia di Bologna. Ventiquattro prof di sostegno in meno al Salvemini (uno in meno del 2016), già l’anno scorso alle prese con una grave carenza. Ma il problema accomuna tutte le scuole di ogni ordine e grado. I «buchi» saranno tappati con personale non specializzato, a Monghidoro con i prof di musica. E poi sta per esplodere la «bomba» degli Ata: mancano bidelli e collaboratori in tutte le scuole. I presidi: «Siamo al collasso».
Sui vaccini a scuola è ormai guerra di diffide. I genitori dei bambini presumibilmente non in regola con le vaccinazioni che diffidano i presidi dal trasmettere all’Ausl i dati sensibili riguardanti i propri figli. E, di contro, i genitori di bambini vaccinati che mandano lettere agli stessi dirigenti per diffidarli dall’accettare in classe alunni non in regola con gli obblighi vaccinali e con le certificazioni. In mezzo loro, i dirigenti, stretti fra la necessità di far rispettare la nuova legge nazionale e il bisogno di non escludere nessun bambino da scuola, quanto meno non con metodi duri che l’altro giorno il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Stefano Versari, ha chiesto di non adottare, visto che si tratta del bene dei minori.
Le criticità maggiori, a quanto pare, le stanno riscontrando i dirigenti dei comprensivi della provincia. Lì i genitori contrari ai vaccini sembrano più agguerriti, ma anche più organizzati, di quelli delle scuole cittadine, dove comunque le diffide stanno arrivando alla spicciolata. A Sergio Simoni, preside dell’Ic di Crespellano e nuovo reggente dell’Ic 8 al Porto-Saragozza, ieri è arrivata una lettera firmata dal «Gruppo genitori scelta libera Valsamoggia»: i genitori lo informano di aver incontrato il sindaco e chiedono venga tutelata la privacy dei propri figli. «E poi — spiega — mi sono arrivate delle comunicazioni individuali: sono tutte diffide, direi 4 o 5, alcune delle quali utilizzano dei modelli prestampati».
Sull’Appennino anche Carmelo Adagio, ex presidente del Quartiere San Vitale, adesso dirigente dell’Ic di Monghidoro e reggente a Gaggio Montano, sta affrontando non senza difficoltà il tema vaccini. «Di diffide ne ho ricevute anch’io. C’è qualcuno che addirittura mi diffida dall’accogliere a scuola bambini vaccinati, ritenendo che siano pericolosi per i bambini che invece vaccinati non lo sono. Mi sembra un discorso di militanza poco ragionevole». Questa lettera gli è arrivata per l’elementare di Gaggio Montano, mentre per quanto riguarda la scuola dell’infanzia Adagio non intravede particolari problemi: «I genitori ci hanno portato quasi tutti il modulo e quelli — che sono molti — non in regola con tutte e dieci le vaccinazioni, hanno dichiarato di aver chiesto appuntamento all’Ausl per mettersi a posto». E altre diffide sono arrivate anche nell’Ic di San Giorgio di Piano guidato da Cinzia Quirini.
«Di diffide sui vaccini — spiega Maurizio Lazzarini, presidente di Asabo, l’Associazione delle scuole autonome di Bologna — ne stanno arrivando eccome. So di molti colleghi che ne hanno già ricevute alcune, anche incrociate. Chi non vuole i non vaccinati in classe e chi non vuole rispettare l’obbligo vaccinale: è una situazione molto complicata e molti dirigenti si stanno chiedendo se valga di più il valore dell’accoglienza o la tutela della salute pubblica. Di sicuro in questo momento i problemi più grossi li hanno i colleghi che lavorano nelle scuole di provincia».
Eppure anche nelle scuole bolognesi non mancano le diffide di chi non vuole che venga mandato all’Ausl il curriculum vaccinale del proprio figlio. Ne è arrivata una alla materna Dozza dell’Ic 5 guidato da Vincenzo Manganaro. Una è stata spedita anche alla dirigente dell’Ic 19 Giovanna Facilla: «Per ora ho ricevuto una sola diffida da un genitore di Longhena che ha scritto per conoscenza a ministro, sindaco, Regione, carabinieri, Ufficio scolastico e non so a chi altro». Non ha registrato prese di posizione «no vax» Filomeno Massaro, dirigente di Ic 11 e 12, «ma mancano ancora moltissimi certificati: domani mattina (oggi, ndr) appena apriamo la scuola, chiederemo i documenti uno a uno a chi non li ha portati, faremo una sorta di front office con l’aiuto degli insegnanti».