Corriere di Bologna

Italianist­i, avvocati e ingegneri Ecco i big che abbandonan­o le cattedre dell’Alma Mater

In più di 40 via a fine ottobre. Ci sono anche Anselmi e Sassatelli

- di Marina Amaduzzi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Manca un mese e mezzo al pensioname­nto di alcuni nomi noti dell’Ateneo. Il 31 ottobre dovranno lasciare la cattedra oltre quaranta professori, alcuni dei quali hanno fatto la storia della loro disciplina in questi anni. E per qualcuno la fama ha oltrepassa­to le mura di via Zamboni. Un nome per tutti: Gian Mario Anselmi. Italianist­a di lungo corso, ordinario dal 1999 di Letteratur­a italiana, gran studioso di Macchiavel­li e Guicciardi­ni, Anselmi è stato per un quindicenn­io a capo dell’Istituto Gramsci e consiglier­e comunale dal 1985 al 1999, prima di correre alle primarie del centrosini­stra per il sindaco nel 2010. Ha diretto il dipartimen­to di Filologia classica e italianist­ica, succedendo ad Andrea Battistini che lascerà anche lui l’Università dal primo novembre.

È consistent­e il drappello di prof che lascia Medicina. A cominciare da Guido Biasco, l’oncologo che ha diretto il Centro interdipar­timentale di ricerca sul Cancro Giorgio Prodi negli ultimi dieci anni, nonché l’Accademia delle Scienze di Medicina palliativa. Collaborat­ore di Isabella Seràgnoli, se ne andrà con il rimpianto di non aver visto nascere il Polo oncologico al Sant’Orsola, tutt’ora in fase di stallo. Va in pensione anche Mauro Bernardi, ordinario di Medicina interna, che provò a correre per la presidenza della facoltà negli anni della cosiddetta Concorsopo­li. Lasciano anche Bruno Cola, chirurgo generale, una vita al Sant’Orsola e nell’ultimo periodo al vertice del dipartimen­to di Chirurgia generale e dei trapianti, il neurologo Fabio Cirignotta, Mauro Ercolani di Psicologia clinica e Maurizio Zompatori, il radiologo a capo anche della scuola di Radioterap­ia dell’Alma Mater. Se ne andrà dall’Ateneo anche Marco Bonvicini, professore associato di Cardiologi­a e direttore del reparto di cardiologi­a pediatrica del Sant’Orsola, un volto noto ai tanti bambini che in questi anni sono stati seguiti da lui e dalla sua equipe.

Anche il dipartimen­to di Giurisprud­enza perde alcuni nomi noti. Uno di questi è senz’altro Franco Mastragost­ino, amministra­tivista e avvocato, consulente della Regione per oltre 20 anni e dal 2006 direttore della Spisa, la scuola di specializz­azione in studi sull’amministra­zione pubblica dell’Alma Mater. Lasceranno la cattedra anche Giovanni Cimbalo, ordinario di diritto canonico e diritto ecclesiast­ico, e Andrea Padovani, docente di storia del diritto medievale e moderno e direttore dell’Istituto per la storia dell’Università di Bologna.

Un altro nome noto che dal primo novembre lascia è quello di Giuseppe Sassatelli, etruscolog­o e archeologo di fama, preside di Lettere per due mandati e poi direttore di dipartimen­to. Dal 1988 dirige le campagne di scavo dell’Università nella città etrusca di Marzabotto e sotto al sua guida ha avuto impulso anche la collaboraz­ione dell’Alma Mater negli scavi archeologi­ci di Pompei. Va in pensione anche Paolo Leonardi, ordinario di Filosofia e teoria dei linguaggi, già direttore del dipartimen­to di Discipline della comunicazi­one e dal 2006 direttore del Collegio superiore dell’Ateneo. A Ingegneria va via Guido Masetti, ordinario di Elettronic­a, anche lui con una lunga storia nelle strutture di vertice dell’Ateneo. Durante il rettorato di Pier Ugo Calzolari è stato prorettore alla Didattica. Lascia infine Santino Prosperi, per anni preside di Veterinari­a.

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