Corriere di Bologna

DiFra e il Cholito, l’altra sfida Simoni: «Hanno il gol addosso»

- Claudio Beneforti © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Nel nome dei padri e dei figli, i Di Francesco contro i Simeone, martedì è finita 0-0 tra Eusebio e Diego, ora dovremo aspettare domani sera per sapere come andrà a finire la sfida tra i figli, Federico e Giovanni Pablo. Per certi versi può sorridere Eusebio considerat­o che l’Atletico è più forte della Roma ma per altri deve anche imprecare perché la Roma quella partita avrebbe dovuto vincerla per poter sperare di arrivare davanti a Simeone e al Chelsea di Conte alla fine dei giochi.

Cosa dire di Federico di fronte a Giovanni, di sicuro il giovane esterno rossoblù farà il possibile per rovinargli il fine settimana, ma siamo alle solite: la Fiorentina ha più qualità e più colpi del Bologna, e allora la speranza è che il Bologna abbia addosso quanto meno lo stesso atteggiame­nto con il quale ha affrontato domenica sera il Napoli. Se sarà così, la squadra di Donadoni potrà giocarsela, se di contro l’atteggiame­nto del Bologna sarà quello vergognoso del campionato passato sempre contro la Viola a Firenze non ci sarà storia, nel senso che i rossoblù avranno perso già prima di entrare in campo.

Non ci crederete, ma c’è un tecnico che ha allenato tutti e due i padri e uno dei figli, tra l’altro è un bolognese nato a Crevalcore che ha vinto tanto nella sua infinita carriera e ha un grande rammarico, quello di non essersi mai seduto sulla panchina della squadra della sua città. Stiamo parlando di Gigi Simoni. Che ha avuto Eusebio Di Francesco all’Empoli, che poi ha avuto Diego Simeone all’Inter e che nei suoi anni di Cremona da direttore tecnico ha cresciuto Federico. Giovanni Pablo? Lo ha visto solo con il pallone tra i piedi quando aveva tre anni e suo padre Diego vestiva la maglia nerazzurra, ma non è sorpreso di quello che sta facendo oggi, «perché da un padre così poteva solo nascere un figlio così», la sua prima assicurazi­one. Poi l’aggiunta. «Più di una volta in questi anni Diego mi ha detto che suo figlio prometteva molto e aveva il suo stesso carattere, ebbene, vedendolo giocare sono certo che diventerà un grande attaccante. È ancora un ragazzo, è vero, ma in area non si fa pestare i piedi da nessuno, è determinat­o, ha coraggio, sa essere cattivo quando deve esserlo. Suo padre era un condottier­o, immagino cosa gli avrà trasmesso nel corso della sua crescita».

Domanda a Simoni: ed Eusebio cosa può aver trasmesso a Federico? La sua risposta non si fa attendere. «Di sicuro grandi valori, il suo carattere e la voglia di lavorare tutti i santi giorni. Vedevo Federico allenarsi e mi tornavano alla mente le corse di Eusebio. Arrivò all’Empoli che era un ragazzino, ma già la sua testa era quella del giocatore vero. E lo stesso discorso va fatto per Federico. Che ha più colpi e più qualità tecniche del padre». È sicuro dei concetti, ecco che rafforza ciò che ha già detto sul conto dei due. «Eusebio era un grande lavoratore e uno che sul piano tattico sapeva sempre dove stare, Federico è uno che non si tira mai indietro, che non ti nega mai neanche una rincorsa, ma devi stare attento a non disperdere quella che è una sua grande dote, e cioè l’entrata e il tiro in porta. Perché la vede bene, sa sempre dove metterlo il pallone. Avete presente il gol che ha segnato al Torino? Ecco, quel giorno ho capito di non essermi sbagliato. O meglio, di essermi sbagliato solo in parte».

E qui Simoni ha un’ammissione da regalare. «Avrei dovuto spingere per farlo giocare di più quando era alla Cremonese, si intravedev­ano tutte le sue qualità ma era giovane e di conseguenz­a a volte venivano privilegia­ti altri giocatori. Comunque alla fine fece 27 presenze e 5 gol. Che non sono pochi per un giovane di quell’età. Federico ha il gol addosso, ha forza, salta bene l’uomo, non fa l’attaccante come il figlio di Simeone ma di sicuro tutti e due questi ragazzi sono una minaccia per le difese. E sia l’uno che l’altro hanno davanti un grande futuro».

Predestina­ti Ho allenato i loro padri, hanno lo stesso carattere e in campo non si risparmian­o mai Gli inizi Federico l’ho avuto alla Cremonese, era molto giovane ma si vedevano già le sue grandi qualità

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Federico con il padre Eusebio, oggi allenatore della Roma, e Giovanni con Pablo, tecnico dell’Atletico Madrid, per uno strano incrocio del destino, martedì si sono sfidati in panchina i due padri nello 0 a 0 di Roma, mentre domani sera toccherà ai...
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In famiglia

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