Piazza Verdi, bufera su Crash
Ira del Santo Stefano post-festa. Via Rivani «avvisa» il Comune: nessun riconoscimento
«Nessun riconoscimento» a Crash dopo la festa fino a notte fonda di giovedì in piazza Verdi. Il Comune conferma invece che la ricerca per uno stabile è in corso, ma il presidente del Navile Ara comincia ad essere perplesso. Intanto esplode l’ira della presidente del Santo Stefano Amorevole: «Situazione intollerabile». Merola parla di «comportamenti incivili». Oggi se ne parlerà al comitato per l’ordine pubblico.
Battaglia legale Il comitato Assopetroni raccoglierà le firme per presentare un esposto in Procura
Il Pd chiede al Comune di interrompere il dialogo con Crash dopo la festa-concerto non autorizzata di giovedì sera in piazza Verdi. «Un vero e proprio girone infernale», lo definisce il segretario Francesco Critelli. «Comportamenti incivili e inaccettabili», è d’accordo il sindaco Virginio Merola. Dopo aver sentito il prefetto Matteo Piantedosi e come richiesto dalla presidente del Santo Stefano Rosa Amorevole, Merola ha annunciato che oggi il comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza affronterà il tema.
Ma l’asse tra il partito e Palazzo d’Accursio termina qui. Perché Critelli, oltre a condannare la serata in Piazza Verdi, invita anche «tutte le forze politiche e tutte le istituzioni» a usare «parole chiare, nette ed inequivocabili affinché sia evidente come non vi sia spazio alcuno di riconoscimento per nessun tipo di sopruso». Nessuno dialogo, nessuna trattativa per un nuovo spazio per il centro sociale sgomberato ad agosto. Ma proprio ieri il Comune, dopo l’apertura del presidente del Navile Daniele Ara, ha confermato invece la ricerca di una sede per Crash. «Si stanno esaminando diverse ipotesi, incluso l’affitto da privati con rapporto diretto fra le parti, con il fondamentale supporto del Quartiere e della Prefettura», ha detto durante il question time l’assessore all’Urbanistica Valentina Orioli. Ma dopo la serata di giovedì anche Ara inizia ad avere seri dubbi sul buono esito di questa trattativa: «Chi si comporta in questo modo allontana possibili risoluzioni. Se questo è il rapporto con la città non credo ci sia qualche privato pronto a dialogare».
La presa di posizione di Via Rivani arriva dopo l’ira manifestata sui social dalla presidente del Santo Stefano, «indignata» per quanto successo in piazza Verdi. Amorevole ha diffuso la lettera inviata a Merola, Piantedosi e al rettore Francesco Ubertini, in cui racconta come si è presentata ai suoi occhi la piazza tra giovedì notte e ieri mattina. «Un evento di enorme impatto: musica fino alle 3 del mattino, stazionamento rumoroso fino oltre le 5 della mattina, fuochi d’artificio, immondizia e un manto di bottiglie rotte senza soluzione di continuità». Al servizio Hera notturno «è stato impedito l’accesso in zona», scrive Amorevole, e chi «questa mattina (ieri, ndr) si è recato al lavoro presto ha dovuto dribblare gruppi di persone visibilmente alterate da alcool e droghe che, specie nei confronti di alcune lavoratrici, hanno avuto comportamenti poco rassicuranti». In più, sottolinea la presidente del Santo Stefano, «quanto successo vanifica tutte le attività socializzanti e di animazione che come Comune e come Quartiere abbiamo promosso». Merola è d’accordo, ma non su quest’ultimo passaggio. «Quanto è avvenuto è un episodio che non si deve ripetere», concorda il sindaco, ma «non incide sul lavoro per riqualificare piazza Verdi» che «continuerà con le modalità previste».
A muoversi sono anche i residenti riuniti nel comitato di Assopetroni che stamattina si ritroveranno in via Petroni con un banchetto per raccogliere le firme che confluiranno in un esposto da presentare in Procura per «l’intollerabile situazione di disagio e prevaricazione che si è verificata». Mentre Otello Ciavatti, del comitato di Piazza Verdi, parla di «eclissi delle forze dell’ordine» nella nottata di giovedì: «Non tanto per reprimere, ma per evitare degenerazioni».
Crash non si cura delle polemiche e tira dritto per la sua strada. E rilancia con un nuovo appuntamento per giovedì prossimo sempre in piazza Verdi, dopo quello dell’altro ieri che definisce «indimenticabile». Mentre sulla nuova sede fa capire di non essere pronto a compromessi. Perché se il Comune non passerà «quanto prima alla proposta concreta», a quel punto il centro sociale continuerà «ad autogestire piazze e strade, e a occupare stabili vuoti».
Il sindaco In piazza comportamenti incivili e inaccettabili Quanto è avvenuto non si deve ripetere