DRAPPI ROSSI E CAMPANE L’ACCOGLIENZA DI ZUPPI
Zuppi: dovremo essere gioiosi ma sobri. Lui non vuole cose fantasmagoriche
I drappi rossi su finestre e balconi, i fedeli lungo il tragitto e le campane a festa durante il passaggio del pontefice. L’arcivescovo è pronto a ricevere papa Bergoglio ed esorta parroci e fedeli: «Sarà la festa della città dell’accoglienza».
«Il giorno prima di morire Caffarra era preoccupato perché non aveva il pass» L’aneddoto
L’esortazione affinché raccolgano i fedeli lungo il tragitto per accogliere il Papa con fede e gioia, l’invito a suonare le campane al suo passaggio e, infine, ad addobbare finestre e balconi con i tradizionali drappi rossi. L’arcivescovo Matteo Maria Zuppi chiama a raccolta i parroci e in una lettera chiede loro la massima partecipazione ma all’insegna della sobrietà: «Il Santo padre non vuole che si facciano cose fantasmagoriche, ci riderebbe dietro. Dovremo essere gioiosi ma sobri, anche perché la città è già bella di per sé. Di sicuro sarà accogliente, com’è nella sua tradizione», dice monsignor Zuppi svelando i contenuti dell’udienza di due settimane fa: «Si è senz’altro preparato, mi ha detto che aveva molta attesa. Non è mai stato a Bologna e ne ha sempre sentito parlare tantissimo. Ogni momento ha la sua particolarità. Comincia da quelli più lontani perché si capisce da qui il valore di tutto quanto il resto. È una gioia avere il Papa tra noi, posso dire che c’è tanta attesa e che sarà la festa di una città che ha sempre cercato di vivere bene. E che vuole continuare a farlo, non chiudendosi ma continuando ad accogliere».
Tocca i temi della solidarietà, dell’accoglienza per i migranti e dell’apertura verso i più deboli o nei confronti di chi soffre perché ha perso il lavoro o la casa, monsignor Zuppi. Non a caso Papa Francesco inizierà la giornata del primo ottobre proprio dall’hub di via Mattei, «la nostra Lampedusa», per dirla con le parole dell’arcivescovo, e proseguirà con il pranzo dei poveri nella basilica di San Petronio. La macchina organizzativa di via Altabella è in moto da tempo e gli uffici della Curia sono stati sommersi dalle offerte di aiuto. Saranno 1.750 i volontari accreditati, don Matteo li ha voluti incontrare ieri sera per prepararli a una giornata che la città non dimenticherà. I problemi organizzativi non mancano, «tanto più dopo gli ultimi attentati, ma le istituzioni saranno capaci di garantire la visita, magari con qualche controllo in più».
L’arcivescovo ha fatto in modo di declinare la visita di Francesco per riservare a tutti un momento di incontro. Dai disoccupati che saranno presenti all’Angelus in piazza Maggiore, «perché c’è tanta sofferenza, ma anche voglia di andare avanti», ai familiari delle vittime delle stragi di Ustica, del 2 Agosto, della Uno Bianca e di Marzabotto, «ferite ancora aperte». Accoglienza e solidarietà, le parole d’ordine simboleggiate dall’altare dal quale il pontefice celebrerà la messa allo stadio. Avrà inciso sopra il profilo dei portici, simbolo dell’abbraccio della città, e una frase del Cardinal Giacomo Lercaro: «Se condividiamo il pane del cielo, come non condivideremo il pane della terra?». Due lati della stessa faccia, sottolinea don Matteo, «quella celeste, l’eucarestia e la solidarietà».
Zuppi ha ricordato che quella celebrata da Francesco sarà la prima domenica della Parola, istituita da Bergoglio lo scorso anno insieme alla domenica dei Poveri. L’arcivescovo ha poi citato il Liber Paradisus, la legge con cui a Bologna a metà del ’200 venne abolita la schiavitù: «Anche allora avrà spaventato qualcuno: avranno detto che Bologna non sarebbe più stata la stessa, che avrebbero fatto i servi della Gleba. Invece dobbiamo continuare a scrivere tanti Liber Paradisus, perché ci sono tanti inferni». Infine un aneddoto sul cardinale Carlo Caffarra, recentemente scomparso: «Il giorno prima di morire era preoccupato perché non era riuscito ad avere il pass. Faremo l’applauso ad un uomo che ha dato tanto alla Chiesa e alla città». La chiusura con una battuta. Don Matteo ha ricordato che tutti gli accrediti saranno gratuiti, «lo dico perché il bagarinaggio o le truffe ci sono anche in questi casi».