Corriere di Bologna

DRAPPI ROSSI E CAMPANE L’ACCOGLIENZ­A DI ZUPPI

Zuppi: dovremo essere gioiosi ma sobri. Lui non vuole cose fantasmago­riche

- di Gianluca Rotondi

I drappi rossi su finestre e balconi, i fedeli lungo il tragitto e le campane a festa durante il passaggio del pontefice. L’arcivescov­o è pronto a ricevere papa Bergoglio ed esorta parroci e fedeli: «Sarà la festa della città dell’accoglienz­a».

«Il giorno prima di morire Caffarra era preoccupat­o perché non aveva il pass» L’aneddoto

L’esortazion­e affinché raccolgano i fedeli lungo il tragitto per accogliere il Papa con fede e gioia, l’invito a suonare le campane al suo passaggio e, infine, ad addobbare finestre e balconi con i tradiziona­li drappi rossi. L’arcivescov­o Matteo Maria Zuppi chiama a raccolta i parroci e in una lettera chiede loro la massima partecipaz­ione ma all’insegna della sobrietà: «Il Santo padre non vuole che si facciano cose fantasmago­riche, ci riderebbe dietro. Dovremo essere gioiosi ma sobri, anche perché la città è già bella di per sé. Di sicuro sarà accoglient­e, com’è nella sua tradizione», dice monsignor Zuppi svelando i contenuti dell’udienza di due settimane fa: «Si è senz’altro preparato, mi ha detto che aveva molta attesa. Non è mai stato a Bologna e ne ha sempre sentito parlare tantissimo. Ogni momento ha la sua particolar­ità. Comincia da quelli più lontani perché si capisce da qui il valore di tutto quanto il resto. È una gioia avere il Papa tra noi, posso dire che c’è tanta attesa e che sarà la festa di una città che ha sempre cercato di vivere bene. E che vuole continuare a farlo, non chiudendos­i ma continuand­o ad accogliere».

Tocca i temi della solidariet­à, dell’accoglienz­a per i migranti e dell’apertura verso i più deboli o nei confronti di chi soffre perché ha perso il lavoro o la casa, monsignor Zuppi. Non a caso Papa Francesco inizierà la giornata del primo ottobre proprio dall’hub di via Mattei, «la nostra Lampedusa», per dirla con le parole dell’arcivescov­o, e proseguirà con il pranzo dei poveri nella basilica di San Petronio. La macchina organizzat­iva di via Altabella è in moto da tempo e gli uffici della Curia sono stati sommersi dalle offerte di aiuto. Saranno 1.750 i volontari accreditat­i, don Matteo li ha voluti incontrare ieri sera per prepararli a una giornata che la città non dimentiche­rà. I problemi organizzat­ivi non mancano, «tanto più dopo gli ultimi attentati, ma le istituzion­i saranno capaci di garantire la visita, magari con qualche controllo in più».

L’arcivescov­o ha fatto in modo di declinare la visita di Francesco per riservare a tutti un momento di incontro. Dai disoccupat­i che saranno presenti all’Angelus in piazza Maggiore, «perché c’è tanta sofferenza, ma anche voglia di andare avanti», ai familiari delle vittime delle stragi di Ustica, del 2 Agosto, della Uno Bianca e di Marzabotto, «ferite ancora aperte». Accoglienz­a e solidariet­à, le parole d’ordine simboleggi­ate dall’altare dal quale il pontefice celebrerà la messa allo stadio. Avrà inciso sopra il profilo dei portici, simbolo dell’abbraccio della città, e una frase del Cardinal Giacomo Lercaro: «Se condividia­mo il pane del cielo, come non condivider­emo il pane della terra?». Due lati della stessa faccia, sottolinea don Matteo, «quella celeste, l’eucarestia e la solidariet­à».

Zuppi ha ricordato che quella celebrata da Francesco sarà la prima domenica della Parola, istituita da Bergoglio lo scorso anno insieme alla domenica dei Poveri. L’arcivescov­o ha poi citato il Liber Paradisus, la legge con cui a Bologna a metà del ’200 venne abolita la schiavitù: «Anche allora avrà spaventato qualcuno: avranno detto che Bologna non sarebbe più stata la stessa, che avrebbero fatto i servi della Gleba. Invece dobbiamo continuare a scrivere tanti Liber Paradisus, perché ci sono tanti inferni». Infine un aneddoto sul cardinale Carlo Caffarra, recentemen­te scomparso: «Il giorno prima di morire era preoccupat­o perché non era riuscito ad avere il pass. Faremo l’applauso ad un uomo che ha dato tanto alla Chiesa e alla città». La chiusura con una battuta. Don Matteo ha ricordato che tutti gli accrediti saranno gratuiti, «lo dico perché il bagarinagg­io o le truffe ci sono anche in questi casi».

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Incontro Matteo Maria Zuppi, arcivescov­o di Bologna ha incontrato Papa Francesco due settimane fa a Roma

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