La Rems è piena E il condannato resta libero
Nella struttura ci sono 5-6 persone in attesa. Degenza media oltre i 237 giorni
Libero perché non c’è posto nella Rems. Un 30enne italiano, con 18 procedimenti penali in corso per altrettanti reati contro il patrimonio commessi dal 2014 ad oggi, due giorni fa è stato condannato, dopo l’arresto in flagranza, a un anno e sei mesi di detenzione per la rapina di un cellulare. Ma l’uomo è già stato dichiarato seminfermo mentalmente e socialmente pericoloso da una perizia disposta dalla Procura di Bologna, con successiva misura di sicurezza detentiva da eseguire nella Rems, a cui da cinque mesi non è possibile dare esecuzione perché non c’è posto. Il 30enne, che ha altri processi in calendario, resta quindi libero ma con obbligo di firma, fino a quando non si libererà un posto.
Il caso è stato sollevato dal procuratore aggiunto Valter Giovannini che parla di «un problema sempre più ricorrente». «I principi nobili di alcune leggi — spiega il magistrato — si scontrano con la realtà di un sistema in grande sofferenza per quel che riguarda i posti disponibili».
Le Rems, residenze in cui vengono accolte persone dichiarate socialmente pericolose, con infermità o semi-infermità mentale che hanno commesso reati, in Emilia-Romagna sono due, una a Bologna alla Casa degli Svizzeri in via Terracini, e l’altra a Parma, per un totale di circa 30 posti. Entrambe hanno aperto i battenti ad aprile 2015. A Bologna attualmente ci sono 5 o 6 persone in attesa di entrare nella Rems della Casa degli Svizzeri, che accoglie le persone in carico alle Ausl di Bologna, Imola, Ferrara e della Romagna. La transizione dal regime di detenzione penitenziaria, quale era quello degli Opg, ospedali psichiatrici giudiziari diventati troppo spesso posti simili ai manicomi, al sistema delle Rems e della presa in carico sanitaria, è del resto iniziata solo nel 2014 e i problemi di sovraffollamento sono nati quasi da subito in tutta Italia, sia per i ritardi di molte Regioni nel dotarsi di residenze sul proprio territorio, che per una inevitabile fase di rodaggio tra magistratura e psichiatria nella gestione delle singole situazioni.
In due anni (dati marzo 2017 diffusi da Stop Opg) a Parma e Bologna ci sono stati 51 ricoveri, in media 13,5 persone all’anno e 3 reingressi, con una degenza media di 237,5 giorni. É proprio la degenza media a creare problemi con le liste d’attesa, che portano a casi come quello affrontato dal Tribunale due giorni fa, in cui una misura di sicurezza viene eseguita solo dopo alcuni mesi. Perché esistono ancora difficoltà ad individuare percorsi alternativi personalizzati con i dipartimenti di Salute mentale e perché spesso le misure detentive da eseguire in Rems riguardano autori di reati gravi, quindi con periodi molto lunghi di degenza, che inevitabilmente generano liste d’attesa di alcuni mesi.