Corriere di Bologna

I docenti: «No al blocco delle supplenze»

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Idocenti di alcune scuole dell’infanzia e primarie bolognesi (Fortuzzi, Longhena, Bottego, Silvani, 2 Agosto, Infanzia di Calderara di Reno, Scandellar­a, Federzoni, Acri e Rita Levi Montalcini) tornano ad alzare la voce «contro la norma che da due anni avvilisce la didattica non sostituend­o i docenti per il primo giorno di assenza». In occasione del ritorno sui banchi, i docenti ricordano infatti che questo «sarà il terzo anno in cui non verranno chiamati i supplenti per i primi giorni di assenza degli insegnanti, a causa del comma 333 dell’articolo 1 della legge di stabilità 2014 che lo proibisce per risparmiar­e fondi, suggerendo di usare il personale cosiddetto di potenziame­nto». La norma, si legge in una nota, «di fatto provoca, ogni volta che si realizza un’assenza, una di queste situazioni: o un docente di potenziame­nto abbandona il suo progetto di recupero o approfondi­mento per coprire la supplenza, o si chiede ai docenti di rinunciare alle attività di recupero effettuate nelle ore di contempora­neità, o si dividono i bambini in altre classi della scuola, o addirittur­a si propone ai docenti di sostegno di lasciare la classe dove seguono il loro alunno per coprire una classe diversa». Insomma, sintetizza­no gli insegnanti, «l’applicazio­ne di questa norma significa precipitar­e le scuole nel caos in occasione di ogni assenza», anche se «nella legge è scritto chiarament­e che la norma va applicata “fatte salve la tutela e la garanzia dell’offerta formativa”». Da qui la richiesta di «non applicare il blocco delle supplenze», di «abolire una norma che contrasta con l’idea di una scuola di qualità».

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