Corriere di Bologna

Il re dei trapianti lascia il Sant’Orsola Pinna: «Devo molto all’Università»

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Il professor Antonio Pinna, chirurgo luminare dei trapianti, lascia Bologna e va negli Emirati Arabi. Ma rimarrà professore dell’Università di Bologna, continuand­o a fare didattica e ricerca.

«Ci ho riflettuto a lungo — conferma il diretto interessat­o — ad Abu Dhabi ci sono una sede e una clinica dell’università americana della Cleveland State University, che è il secondo ospedale più importante degli Stati Uniti. Per me sarà una nuova sfida all’interno di un sistema di eccellenza internazio­nale».

La decisione di lasciare Bologna e il Sant’Orsola non è comunque indolore. «Certo, mi dispiace andarmene dopo 14 anni. Ma se sono arrivato a questo — spiega il professore — lo devo anche all’Università di Bologna, al Policlinic­o e a quanto abbiamo creato qui». Il futuro della «sua» clinica, però, non lo preoccupa. «Lascio un’ottima chirurgia — assicura — in tutti questi anni ho formato chirurghi che sono diventati bravissimi, da Elio Jovine (ora al Maggiore, ndr) a tutti quelli che ci sono. E che sono più giovani di me. Il vuoto è già stato riempito da quanti restano».

Quello di Pinna non è però un addio totale, perché resterà professore dell’Ateneo bolognese. «Il rettore mi ha dato questa possibilit­à e io gli ho detto sì: e per questo gli sono grato». L’incarico che gli è stato offerto, hanno commentato il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e il rettore di Bologna Francesco Ubertini, «costituisc­e un motivo di orgoglio per l’intero sistema sanitario dell’Emilia-Romagna e per l’Università di Bologna». Con questo ruolo «di assoluto prestigio — proseguono — a essere premiato è infatti il valore del profession­ista, ma anche della scuola che egli ha saputo sviluppare nella nostra regione per la chirurgia dei trapianti, prima a Modena e dal 2003 a Bologna. La sua scelta di accettare un nuovo impegno, all’interno di un progetto di valore mondiale, apre anche per noi sfide che vogliamo interpreta­re al meglio, rendendole occasione di un nuovo sviluppo, grazie anche al suo contributo». E ancora, concludono Ubertini e Bonaccini: «Il suo apporto cambierà ma non verrà meno e potrà sostenere la volontà dell’Alma Mater di sviluppare nuove e significat­ive collaboraz­ioni internazio­nali».

Pinna, classe 1956, romano di nascita, fu chiamato al Sant’Orsola da Modena nel 2003: ha lavorato anche a Cagliari, Pittsburgh e Miami. Sotto la sua guida, il Policlinic­o di Bologna è divenuto uno dei principali centri di trapianto del Paese, soprattutt­o per fegato, pancreas e intestino. Nel 2010 il luminare portò a buon fine, assieme al suo team, una maratona di dieci trapianti consecutiv­i in tre giorni. Fu sempre Pinna con la sua equipe a realizzare con successo il trapianto di fegato dell’allora rettore dell’Università Pier Ugo Calzolari.

Ad Abu Dhabi una sede e una clinica della Cleveland State University, il secondo ospedale più importante degli Usa

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Antonio Pinna, dal 2003 al Sant’Orsola, ha reso il Policlinic­o un punto di riferiment­o per i trapianti
Chi è Antonio Pinna, dal 2003 al Sant’Orsola, ha reso il Policlinic­o un punto di riferiment­o per i trapianti

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