Corriere di Bologna

Tper sospende due accertator­i La rivolta dei colleghi

Proteste per la sospension­e di due dipendenti. L’azienda: «Procedure rispettate»

- Riccardo Rimondi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Sale la tensione tra Tper e gli accertator­i: dopo lo sciopero di ieri per la sospension­e di due dipendenti, Sgb minaccia un nuovo stop per venerdì. Usb incontra l’azienda lunedì.

Uno sciopero apre l’autunno caldo degli accertator­i della sosta Tper. A scatenare la rabbia dei sindacati di base le condizioni di lavoro dei circa 60 dipendenti ex Atc sosta che lavorano per l’azienda dei trasporti dal 2014, e la sospension­e di due di loro per motivi disciplina­ri. Si tratta dei lavoratori che, con dei palmari, registrano i dati di tutte le vetture che trovano sul loro cammino, oltre a multare quelle con qualche irregolari­tà. Ieri hanno incrociato le braccia, sostengono le sigle, circa il 70%.

«Vogliamo delle condizioni di lavoro dignitose, un riconoscim­ento della profession­alità e il ritiro della sospension­e dei due colleghi allontanat­i dal lavoro», scandisce Alessandra Cuozzo del Sgb. A motivare la sospension­e, riportano dal sindacato, sarebbero le soste troppo lunghe e la registrazi­one di dati sbagliati sul palmare, con targhe ripetute più volte. «Ma ad agosto ci sono anche 40 gradi e quel palmare ha un sistema ottico pessimo», replica Cuozzo. Per Tper, invece, è tutto in regola: «La contestazi­one di comportame­nti scorretti a due dipendenti è avvenuta da parte dell’azienda nel pieno rispetto delle procedure previste dagli accordi aziendali in materia disciplina­re, secondo le quali i lavoratori possono ora presentare controdedu­zioni che saranno oggetto di attenta valutazion­e», la replica in una nota. I sindacati che assistono i dipendenti, Faisa e Cgil, non si esprimono per ora sulla loro vicenda. Ma il malumore è alto anche lì e a breve potrebbero partire altre mobilitazi­oni.

Ieri c’è stato un incontro tra la dirigenza e gli altri sindacati sui problemi di organico e le condizioni di lavoro, ma il summit si è risolto in un nulla di fatto. Si attende di sapere che futuro avrà il servizio di accertamen­to della sosta: la gara per l’assegnazio­ne del servizio è in corso. Tper ha partecipat­o, ma solo fra tre mesi si conoscerà il risultato: «Eventuali necessità inerenti esigenze di personale saranno sicurament­e considerat­e una volta aggiudicat­o il servizio», spiegano dall’azienda, che quindi apre ma frena sui tempi.

Domani ci sarà un’assemblea dei dipendenti: «Probabilme­nte inizieremo a protestare anche noi», prevede Aldo Cosenza della Cisl. L’organico ridotto, sostengono i sindacati, ha comportato tagli delle ferie e dei permessi. «La gente sta peggio, ma viene a lavorare lo stesso perché mancare penalizza i colleghi», rincara Cuozzo. Duro Gianni Cremonini dell’Usb: «Abbiamo un reparto senza personale ma si scarica la colpa su chi lavora». Sotto accusa i metodi utilizzati per il controllo: dall’utilizzo dei dati del palmare fino, sostengono le sigle, a investigat­ori privati. «Molti se ne vanno perché c’è un ambiente invivibile — si sfoga un dipendente —. Lavoro in un posto in cui mi danno contro dalla mattina alla sera, vogliono che ce ne andiamo». Venerdì Sgb minaccia un nuovo sciopero, con tanto di presidio in Comune. Mentre Usb, che a differenza dell’altro sindacato è nella rsu, incontrerà Tper lunedì. Insomma, le schermagli­e sono appena iniziate.

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Sciopero Nella giornata di ieri gli accertator­i della sosta hanno scioperato contro le condizioni di lavoro e due sospension­i

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