Corriere di Bologna

Cosa cambia con la riforma

- O. Ro. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

L’iniziativa della Regione 1 Emilia-Romagna è prevista dalla Costituzio­ne?

Sì, dall’articolo 116 della Costituzio­ne che consente alle Regioni a statuto ordinario di accedere a condizioni differenzi­ate di autonomia. Questa possibilit­à è stata introdotta dalla cosiddetta riforma del titolo V approvata nel 2001 da una maggioranz­a di centro-sinistra. L’intervento richiesto dall’Emilia è una sorta di regionalis­mo rafforzato». Quali sono le richieste 2 specifiche che la Regione fa allo Stato italiano? Fondamenta­lmente la risoluzion­e che è stata approvata dall’aula di viale Aldo Moro chiede maggiori funzioni e dunque a regime anche maggiori risorse su quattro aree cardine del processo legislativ­o regionale: la sanità, le politiche del lavoro, l’ambiente e le imprese e la ricerca e lo sviluppo. Che differenza c’è tra la 3 strada scelta dall’Emilia e quella percorsa da Veneto e Lombardia?

Innanzitut­to c’è una rilevante differenza di metodo. Le due regioni guidate da governator­i della Lega Nord hanno scelto di chiamare i cittadini alle urne il prossimo 22 ottobre per un referendum consultivo sull’autonomia che ha soprattutt­o un valore politico. Dopo il voto, forti del mandato popolare, vogliono intavolare una trattativa con il governo. L’Emilia invece prova a centrare subito il bersaglio attenendos­i alla procedura ufficiale e iniziando da subito la trattativa con il governo». Quali sono i tempi previsti 4 per la procedura?

Le trattative inizierann­o già nei prossimi giorni. Il governo convocherà il governator­e dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini insieme ai tecnici e ai ministri e si entrerà nel dettaglio delle funzioni da trasferire alla Regione. La speranza dei proponenti è quello di portare a casa l’autonomia entro la fine della legislatur­a, prima delle prossime elezioni politiche». Cosa serve per portare a 5 casa il risultato? Alla fine del processo di confronto con il governo e delle consultazi­oni di carattere tecnico l’autonomia può essere concessa solo con una legge approvata dal Parlamento». Quante risorse in più 6 avrà l’Emilia-Romagna? Non è possibile in questa fase saperlo, molto dipenderà dall’esito del negoziato che inizia con il governo». Quella che si gioca in 7 queste settimane è anche una partita politica?

Sicurament­e sì. Al di là del merito della vicenda che è estremamen­te importante per i cittadini delle Regioni interessat­e c’è anche un aspetto politico da non trascurare. Così come i presidenti delle regioni guidate dalla Lega Nord vogliono porre in campo un tema di cui poi si parlerà nelle prossime elezioni politiche, il governo di centrosini­stra e la Regione Emilia vogliono dimostrare nel concreto come si possa arrivare al risultato senza inutili strumental­izzazioni».

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