Di Vaio: «Dal trauma in Coppa Italia è nata la squadra battagliera di oggi»
Giornata di sorrisi e pacche sulle spalle a Casteldebole alla ripresa degli allenamenti: dopo le vittorie in trasferta contro Sassuolo e Genoa il Bologna si gode gli 11 punti in classifica e ieri — come per tutta la settimana — i giocatori si sono concessi all’abbraccio dei primi cento tifosi che hanno sottoscritto l’abbonamento per questa stagione, ospiti a bordo campo.
Il resto lo hanno fatto le telecamere di Sky, presenti per celebrare il compleanno del club e il momento della squadra: «Siamo molto soddisfatti — ha commentato il club manager Di Vaio — dopo la brutta figura in Coppa Italia che per noi è stata un trauma la squadra ha avuto una grande reazione, cercando sempre di dare il massimo. Con il giusto spirito abbiamo ottenuto buoni risultati e una classifica che ci rende orgogliosi: vogliamo continuare così».
Nessun canto di vittoria e nessun proclama, consci che anche un anno fa alla settima giornata il Bologna era ben piazzato: 10 punti, uno in meno, e parte sinistra della classifica. Anche per questo meglio non sbilanciarsi e rimanere sulla linea «i complimenti preferiremmo prenderli a maggio», come detto ieri dall’ad Fenucci. I segnali però sono diversi, perché anche contro le big non si è vista la vittima sacrificale della stagione 2016/17 ma una squadra che ha tenuto bene il campo, come sottolinea il ds Riccardo Bigon: «Contro il Napoli abbiamo giocato una buona partita, siamo gli unici ad aver portato via punti all’Inter e in generale fin qui in casa abbiamo avuto partite non facili mentre in trasferta abbiamo vinto tre gare, tutte per 1-0, meritando ma sapendo anche soffrire. È un buon momento e ci godiamo la convocazione di diversi nazionali, tra cui Verdi: una chiamata che per noi vuole dire tanto».
Sul campo la squadra ha effettuato un doppio allenamento e farà altrettanto oggi, in una settimana dedicata soprattutto alla parte atletica con otto giocatori impegnati con le nazionali. La bella notizia è il rientro definitivo in gruppo di Falletti dopo due mesi di stop, mentre Di Francesco lavora ancora a parte e Palacio ieri era all’Isokinetic per un lavoro personalizzato, sfruttando la sosta. Quando riprenderà il campionato arriverà al Dall’Ara la Spal (21.000 presenze già certe e oltre 3.000 tagliandi già venduti a Ferrara) e Poli fissa già l’obiettivo: «Non sarà affatto semplice e la partita andrà affrontata con la testa giusta, come siamo riusciti a fare fin qui. Donadoni mi sta utilizzando in diverse posizioni a centrocampo e per me non c’è problema. La Nazionale? Non ci penso, ora la testa è solo al Bologna». Un buon momento nato soprattutto dalla difesa, attualmente la quinta miglior retroguardia del campionato con sole 7 reti incassate. Un risultato frutto di un lavoro continuo su questo aspetto, come svela De Maio: «Interpretiamo la fase difensiva con molta attenzione, il nostro buon momento nasce da questo. Sappiamo che anche nelle prossime partite dovremo scendere in campo con l’atteggiamento avuto fin qui, seguendo le indicazioni di Donadoni che sono la strada migliore per fare bene». settimo e (almeno fin qua) ultimo scudetto, la Spal di Paolo Mazza e allenata da G.B. Fabbri retrocede in serie B, dopo aver abitato per 13 anni di fila in serie A. Di quel meraviglioso Bologna sappiamo tutto, in quella Spal ci sono due ragazzi molto promettenti, e cioè Fabio Capello e Luigi Pasetti, entrambi cresciuti nel settore giovanile tanto caro al presidente Mazza, poi tra gli altri Reja, Massei, Bui, Cervato e Castano. Ma il calvario della Spal in serie B durerà solo un anno, perché nella stagione successiva ecco che riconquista la serie A. L’allenatore della scalata è Petagna, in quella squadra trova spazio anche Osvaldo Bagnoli.