Corriere di Bologna

«Giselle» non perdona e ha il cuore d’Africa

Il nuovo allestimen­to di Dada Masilo stasera a Ferrara

- Piero Di Domenico © RIPRODUZIO­NE RISERVATA Paola Gabrielli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

me la festa di riapertura della Scuola popolare di musica Ivan Illich, con i suoi 25 anni di attività, e l’associazio­ne eLaSTiCo che, presso lo spazio faART con Visual Lab, realizzerà una videoinsta­llazione. Per rendere più facilmente visibili gli interventi di Boltanski in città, che sinora hanno raccolto oltre 17.000 visitatori, di cui 10.573, al primo ottobre, per la sola mostra al Mambo, sabato 7, dalle 15 alle 19,30, verrà proposto un tour guidato in pullman tra i diversi luoghi. Al costo di 10 euro a persona, più 4 per l’ingresso in mostra, con prenotazio­ni allo 051/6496611.

Questa volta ad Albrecht non sarà concesso alcun perdono. Questa volta l’attenzione si concentra su Giselle, «sola nel suo dolore e nella sua follia». Dopo la prima nazionale al Teatro Olimpico di Roma, la Giselle di Dada Masilo, travolgent­e, elettrizza­nte danzatrice e coreografa sudafrican­a, è attesa stasera al Teatro Comunale di Ferrara per il debutto della stagione di danza (ore 21, info 0532/202675. Alle 20, un momento di festa aperto a tutti con Camelot Combo, curato dalla Scuola di Musica Moderna di Ferrara).

Masilo, che di classici si nutre (per farli suoi), dopo le riletture di Carmen, Romeo e Giulietta e soprattutt­o la sua spiazzante versione de Il Lago dei Cigni tanto iconoclast­a ad intrecciar­e amore, omofobia e Aids, torna a un altro cult del repertorio filtrato dal suo sguardo che sorvola sull’idea dell’eroina romantica per dare voce alla ribellione. «Ho guardato la vicenda dalla parte della donna tradita, violentata, col cuore spezzato. Il perdono non avrebbe avuto nessun senso», ci dice questa grande coreografa 32enne nata a Soweto che ha conosciuto l’apartheid e oggi è tra gli interpreti più folgoranti del Sudafrica multicultu­rale. In scena, 11 danzatori per una pièce ad alto tasso di energia, con la stessa Masilo nel ruolo della protagonis­ta tradita e sopraffatt­a dalla sofferenza. Accanto a lei, nel ruolo di Albrecht, Kyle Rossouw. Quanto alle villi, sono qui interpreta­te sia da donne che da uomini. E per dare più fuoco a regia e coreografi­a, Dada Masilo si è affidata alle musiche del conterrane­o Philip Miller, riducendo al minimo la partitura originale di Adolphe Adam. Lo spettacolo è il primo dei tre appuntamen­ti del focus dedicato all’Africa.

Dopo Masilo, sul palco del Comunale sono attesi la coreografa sudafrican­a Robyn Orlin con una performanc­e creata per Albert Silindokhu­le Ibokwe Khoza – il poliedrico interprete che fa del proprio corpo un ironico oggetto di scena, il 14 ottobre – e, dal Burkina Faso da compagnia di Seydou Boro (il 24 novembre), protagonis­ta di uno spettacolo che intreccia tradizioni africane, europee e asiatiche. Gli altri nuclei della stagione ruotano attorno a Gong, il progetto a cura di Collettivo Cinetico, compagnia residente di Francesca Pennini, e altre proposte, che utilizzano la danza contempora­nea per riflettere sul repertorio classico. A partire da Carmen / Bolero (31 ottobre), nell’allestimen­to della MM Contempora­ry Dance Company.

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Galleria Dall’alto, due scorci della mostra di Christian Boltanski allestita al Mambo fino al 12 novembre con 20 grandi installazi­oni che occupano tutti gli spazi del museo Sotto le borsine di cui disporrà il pubblico durante la mostra «Take me (I’m yours)»
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Le note Per dare più fuoco a regia e coreografi­a, Dada Masilo si è affidata alle musiche di Philip Miller, riducendo al minimo la partitura originale di Adolphe Adam. Lo spettacolo è un appuntamen­to del focus sull’Africa
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