«Giselle» non perdona e ha il cuore d’Africa
Il nuovo allestimento di Dada Masilo stasera a Ferrara
me la festa di riapertura della Scuola popolare di musica Ivan Illich, con i suoi 25 anni di attività, e l’associazione eLaSTiCo che, presso lo spazio faART con Visual Lab, realizzerà una videoinstallazione. Per rendere più facilmente visibili gli interventi di Boltanski in città, che sinora hanno raccolto oltre 17.000 visitatori, di cui 10.573, al primo ottobre, per la sola mostra al Mambo, sabato 7, dalle 15 alle 19,30, verrà proposto un tour guidato in pullman tra i diversi luoghi. Al costo di 10 euro a persona, più 4 per l’ingresso in mostra, con prenotazioni allo 051/6496611.
Questa volta ad Albrecht non sarà concesso alcun perdono. Questa volta l’attenzione si concentra su Giselle, «sola nel suo dolore e nella sua follia». Dopo la prima nazionale al Teatro Olimpico di Roma, la Giselle di Dada Masilo, travolgente, elettrizzante danzatrice e coreografa sudafricana, è attesa stasera al Teatro Comunale di Ferrara per il debutto della stagione di danza (ore 21, info 0532/202675. Alle 20, un momento di festa aperto a tutti con Camelot Combo, curato dalla Scuola di Musica Moderna di Ferrara).
Masilo, che di classici si nutre (per farli suoi), dopo le riletture di Carmen, Romeo e Giulietta e soprattutto la sua spiazzante versione de Il Lago dei Cigni tanto iconoclasta ad intrecciare amore, omofobia e Aids, torna a un altro cult del repertorio filtrato dal suo sguardo che sorvola sull’idea dell’eroina romantica per dare voce alla ribellione. «Ho guardato la vicenda dalla parte della donna tradita, violentata, col cuore spezzato. Il perdono non avrebbe avuto nessun senso», ci dice questa grande coreografa 32enne nata a Soweto che ha conosciuto l’apartheid e oggi è tra gli interpreti più folgoranti del Sudafrica multiculturale. In scena, 11 danzatori per una pièce ad alto tasso di energia, con la stessa Masilo nel ruolo della protagonista tradita e sopraffatta dalla sofferenza. Accanto a lei, nel ruolo di Albrecht, Kyle Rossouw. Quanto alle villi, sono qui interpretate sia da donne che da uomini. E per dare più fuoco a regia e coreografia, Dada Masilo si è affidata alle musiche del conterraneo Philip Miller, riducendo al minimo la partitura originale di Adolphe Adam. Lo spettacolo è il primo dei tre appuntamenti del focus dedicato all’Africa.
Dopo Masilo, sul palco del Comunale sono attesi la coreografa sudafricana Robyn Orlin con una performance creata per Albert Silindokhule Ibokwe Khoza – il poliedrico interprete che fa del proprio corpo un ironico oggetto di scena, il 14 ottobre – e, dal Burkina Faso da compagnia di Seydou Boro (il 24 novembre), protagonista di uno spettacolo che intreccia tradizioni africane, europee e asiatiche. Gli altri nuclei della stagione ruotano attorno a Gong, il progetto a cura di Collettivo Cinetico, compagnia residente di Francesca Pennini, e altre proposte, che utilizzano la danza contemporanea per riflettere sul repertorio classico. A partire da Carmen / Bolero (31 ottobre), nell’allestimento della MM Contemporary Dance Company.