Ventisette idee per sei quartieri I cittadini le scelgono con il voto 2.0
Sei rioni, 27 idee. Merola: sarà una vera campagna elettorale. Alle urne online anche i sedicenni
I progetti sono ventisette, per i sei quartieri. A scegliere quali fare saranno i bolognesi votando online dal 7 al 29 novembre. Potranno farlo anche i non residenti, che però lavorano, studiano o fanno volontariato a Bologna e i sedicenni. «Sarà una vera campagna elettorale», è sicuro il sindaco Merola che chiama i comitati che hanno presentato le idee a sostenerle. E Lepore aggiunge che se la partecipazione sarà alta il Comune potrebbe decidere di utilizzarle in voto 2.0 per le petizioni.
Regole Ci si potrà esprimere dal 7 al 29 novembre Possono anche stranieri, studenti e non residenti
Si ritorna a votare in città. Ma questa volta non ci sono candidati né partiti, solo progetti che guardano all’urbanistica e alla mobilità. Ventisette, per l’esattezza, distribuiti nei sei quartieri. Non sono insomma classiche elezioni, anche perché si potrà votare nell’arco di venti giorni (dal 7 al 27 novembre) e in più saranno coinvolti anche gli over 16, gli stranieri e i non residenti che però lavorano, studiano o fanno volontariato sotto le Torri.
Forse però è un’altra la vera novità di questa iniziativa dell’amministrazione comunale. Riguarda il luogo dove si potrà votare: solo ed esclusivamente on line. Quella del bilancio partecipativo è per Palazzo d’Accursio quindi la sua prima elezione digitale (oltra a essere una delle prime esperienze del genere in Italia).
«Ora parte una vera e propria campagna elettorale», annuncia il sindaco Virginio Merola. Protagonisti saranno i gruppi di cittadini che hanno sostenuto quel o quell’altro progetto, le associazioni coinvolte e i sei presidenti di quartiere. I 27 progetti distribuiti per i sei rioni cittadini sono stati discussi ed esaminati all’interno di altrettanti laboratori, tra la primavera e l’estate.
Dopo una prima scrematura, si è giunti a questa rosa di proposte che ora dovrà passare al vaglio dei cittadini. Fino ad oggi durante i 70 incontri della fase di co progettazione sono intervenute 1700 persone. E questa cifra, va da sé, ora diventa l’asticella di partenza per quanto riguarderà la partecipazione a queste particolari elezioni.
I progetti sono realizzabili in quanto i soldi ci sono. Il Comune ha già stanziato nel suo bilancio un milione di euro e ogni quartiere può arrivare a spendere una quota pari a 150 mila euro. Saranno finanziati i progetti più votati fino ad esaurimento del singolo budget per rione. Ogni cittadino può votare una sola proposta che non dovrà necessariamente riguardare il suo quartiere di residenza.
Si va da nuovi giochi per i giardini pubblici, alla pista ciclabile, agli orti, al wi fi in una determinata area, fino al muro di una scuola da abbellire. «Sono progetti concreti, attuabili e praticabili, con soldi già stanziati. Questa iniziativa — spiega Merola — scommette sulla capacità dei cittadini di essere responsabili delle proprie scelte. In un Paese in cui ci buttano via soldi per consultazioni inutili come i referendum in Lombardia e Veneto».
Per chi non ha problemi con le nuove tecnologie sarà sufficiente recarsi sul sito del Comune (http://comunita.comune.bologna.it/bilancio-partecipativo) e votare il progetto preferito. Lo stesso vale anche per chi ha meno dimestichezza, come le persone più anziane che però potranno usufruire di quello che Palazzo d’Accursio chiama il «voto assistito», e cioè postazioni con personale del Comune che saranno presenti in questi venti giorni in Sala Borsa, in altre biblioteche cittadine, nelle sedi di quartiere, durante i Tdays e all’Urp di piazza Maggiore. Per accedere al voto servirà un account di un social network o, in alternativa, le credenziali Spid o Federa con le quali già oggi si effettuano tutte le procedure on line del Comune.
A breve partirà una massiccia campagna comunicativa per informare più gente possibile. E già da oggi prenderà il via una vera e propria «campagna elettorale», che al posto di comizi e dibattiti sarà articolata in camminate lungo i luoghi toccati dai progetti, feste di quartiere e nei centri sociali.
Da ieri sulla pagina web del bilancio partecipativo del Comune è possibile consultare la singola scheda di ogni progetto, dove nel dettaglio viene spiegato di cosa si tratta e il suo costo di massima. «Essendo una campagna elettorale, l’obiettivo per ogni presidente di quartiere è portare più persone possibili al voto», sottolinea l’assessore all’Immaginazione civica Matteo Lepore.
L’obiettivo principale di questa iniziativa sono i progetti, ma ce n’è uno secondario che alla lunga distanza potrà avere un valore più importante. E cioè il numero di partecipanti a questa prima elezione on line. Perché se dovesse essere alta, a quel punto il Comune potrebbe decidere di utilizzare questo strumento «in futuro anche in altro modo — osserva Lepore —, ad esempio per le petizioni».
Comunque andrà questo voto, di sicuro l’anno prossimo si replica con lo stesso budget (anche se in corso d’opera la cifra potrebbe anche salire, concordano sia Lepore che Merola). E si partirà sin da subito, in modo che le diverse fasi del bilancio partecipativo (presentazione delle proposte da parte dei cittadini, co progettazione e voto elettronico) si possano spalmare nel corso di un anno, anziché nei sei mesi impiegati in questa prima edizione. I progetti che a novembre non dovessero farcela, non verranno cestinati ma avranno una seconda occasione, poiché potranno ripresentarsi anche alla prossima “elezione”.