TESSERE D’ARTE IL MOSAICO DEL PRESENTE
Si apre oggi la rassegna che porta in città da tutto il mondo le opere contemporanee realizzate con l’antica tecnica affiancate ad altre di diversi periodi. Al Mar si confrontano le sculture di Fontana, Mirko, Chia e Paladino in 140 lavori. A Palazzo Rasp
Una festa di tessere scintillanti e gioielli d’autore, che da oggi porterà a Ravenna opere da tutto il mondo per la rassegna biennale di mosaico contemporaneo, alla sua quinta edizione. Due gli appuntamenti più attesi nella capitale storica del mosaico, a partire da «Sicis Destinazione Micromosaico» a Palazzo Rasponi dalle Teste, per celebrare i trent’anni di attività di una delle grandi realtà del mosaico artistico.
L’esposizione immersiva nell’attività della maison per eccellenza del mosaico di lusso si fonda su proiezioni che animano a 360° le pareti con affreschi digitali. Ripercorrendo le collezioni di ritratti, icone e volti realizzati dai maestri mosaicisti di Sicis, dall’impostazione floreale barocca ai canoni orientali giapponesi. L’altra grande mostra, sino al 7 gennaio 2018 all’interno del Mar, il Museo d’arte della città di Ravenna, è «Montezuma, Fontana, Mirko. La scultura in mosaico dalle origini a oggi». Centoquaranta capolavori inediti per indagare il rapporto tra scultura e mosaico e per documentare le differenti declinazioni del concetto di tessera da parte degli scultori a partire dagli anni Trenta del ‘900. Quando, dopo il rinnovamento della pratica del mosaico in funzione della decorazione architettonica con Gino Severini, si avviarono le ricerche mosaicate di Lucio Fontana e Mirko Basaldella. A innescare le loro creazioni col mosaico furono gli esempi «primitivi» mesoamericani, presenti in mostra, che entrambi videro grazie al crescente interesse dagli anni 20 per l’arte dell’antica America Latina. Se Fontana e Mirko sono antesignani del felice connubio tra scultura e mosaico, Zavagno e Licata risultano invece fondamentali per la ricerca nei decenni seguenti. Sino a quando l’arte del mosaico si afferma come un genere specifico sul finire degli anni 70 per opera di Trotta, Ongaro e della Transavanguardia di Chia e Paladino. Artisti che sfrutteranno appieno le inno-
vazioni tecnologiche date dai nuovi materiali di origine sintetica, che hanno permesso il superamento dei limiti tradizionali delle malte cementizie aprendo alla tridimensionalità.
Grazie alla realizzazione di alcuni lavori fondamentali realizzati a Ravenna, come la tomba del danzatore Rudolf Nureyev a Parigi, inamovibile ma in mostra grazie a una installazione virtuale, il binomio scultura e mosaico si rivelerà sempre più intenso. La colorata kermesse ravennate in queste settimane proporrà inoltre una densa agenda di eventi.