Corriere di Bologna

Il «Che» in otto film Minà è il testimone

Il giornalist­a da oggi al Lumière presenta i suoi lavori

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Era stato a lui che per la prima volta Fidel Castro aveva parlato della sua amicizia con Ernesto Che Guevara. Gianni Minà, che conosce l’America Latina come pochi, nel tempo ha raccolto materiale prezioso su vicende e personaggi di quel continente da lui così amato.

Ora è stato messo a disposizio­ne della Cineteca dal giornalist­a torinese per una tre giorni che da oggi a lunedì, al Lumière di piazzetta Pasolini, ricorderà i 50 anni dalla morte di Guevara, ucciso in Bolivia all’alba del 9 ottobre 1967. La rassegna si compone degli 8 lavori realizzati tra il 1987 e il 2016 da Minà sulla storia della Cuba post-rivoluzion­aria e avrà inizio già questa mattina alle 10 con la prima parte del documentar­io Cuba nell’epoca di Obama. A seguire, alle 13.40, la seconda parte del film, viaggio di oltre mille chilometri da L’Avana a Guantanamo alla scoperta delle giovani generazion­i cubane. Sempre oggi, ma alle 18, si potrà rivedere Un giorno con Fidel, con parte dell’intervista di 16 ore che il leader cubano concesse nel 1987 a Minà. A distanza di anni, Minà realizzerà nel 2015 L’ultima intervista di Fidel, in programma alle 20.15, rilasciata da Castro prima della sua scomparsa. «Questa intervista a Fidel – racconta Minà – è stata realizzata in occasione della visita di Papa Francesco a Cuba. Il comandante della Rivoluzion­e, avendo saputo che stavo girando un documentar­io su questo evento storico, mi chiese di poter esprimere anche la sua opinione». Domani, invece, la giornata sarà incentrata sulla figura del Che. Alle 18 Fidel racconta il Che: «Non credevo— continua Minà — che Fidel mi avrebbe raccontato, con tanta franchezza e intensità, la vicenda di Che Guevara. Non lo aveva mai fatto con altri giornalist­i e penso che questo fosse dovuto, più che a motivi politici, al pudore, e al desiderio di difendere la storia di un’amicizia meraviglio­sa e tragica. Quanto dice Fidel del suo amico argentino è eccezional­e anche per l’intimità dei particolar­i narrati, per la qualità morale dell’amicizia descritta».

Lunedì alle 18 In viaggio con Che Guevara, dietro le quinte del film I diari della motociclet­ta, e infine, alle 20.15, Papa Francesco, Cuba e Fidel, sulla storica visita di papa Bergoglio a Cuba. «Il Papa — conclude Minà — andava a Cuba perché, ma questo si sarebbe saputo dopo, era uno di coloro che stavano lavorando per costruire la pace tra Cuba e gli Stati Uniti. Il momento più bello è stato l’incontro fra due uomini anziani che hanno la semplicità dei forti, un’apertura perché finisca l’embargo, il pregiudizi­o verso Cuba».

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La storia La rassegna si compone degli 8 lavori realizzati tra il 1987 e il 2016 da Minà sulla Cuba postrivolu­zionaria e avrà inizio già questa mattina alle 10 con la prima parte del documentar­io Cuba nell’epoca di Obama
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