Pd, Calvano stoppa Merola Ma ormai è «tessera-gate»
La relazione dei garanti in quota Rizzo Nervo parla di gravi illeciti nel reclutamento
Il segretario regionale Pd Paolo Calvano stoppa Merola che aveva parlato di tessere strane al congresso: «Le sue parole getta un’ombra sulla nostra comunità».
Ma in una relazione i membri della commissione di garanzia vicini a Rizzo Nervo denunciano anomalie: tessere fantasma sconosciute ai presidenti di circolo, 4mila tessere sotto costo e molto altro.
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Per dirla con uno dei tanti protagonisti della vicenda congressuale «se qualcuno dal Pd nazionale avesse tempo di leggere la relazione non potrebbe che sospendere il congresso e rinviare tutto». La relazione a cui si riferisce il dirigente dei Democratici è in realtà la nota a verbale fatta scrivere nero su bianco alla commissione di garanzia dai due membri vicini al candidato Luca Rizzo Nervo e, naturalmente, i rilievi che vengono indicati sono imputabili principalmente a chi gestisce il partito e cioè al segretario Francesco Critelli, che si ricandida per un secondo mandato.
La premessa è già pesantissima. «Appare del tutto illogico — si legge nella relazione — prima ancora che eventualmente illegittimo, certificare, cioè dichiarare la piena veridicità e regolarità di un oggetto, l’anagrafe degli iscritti, di cui nello stesso tempo sono state deferite numerose anomalie alla commissione provinciale di garanzia». Un po’ come dire che non si può dare il via alla partita e dire che tutto è regolare perché per i due componenti della commissione così non è. Alla fine della fiera la delibera di certificazione dell’anagrafe degli eletti è stata approvata con tre voti a favore contro due contrari. I voti a favore sono arrivati da membri della commissione vicini a Critelli: mancavano un altro membro vicino al segretario e quello vicino a Piergiorgio Licciardello, che fino ad oggi ha sempre votato insieme ai critelliani.
Ma sono le accuse sul merito a essere articolate e dettagliate. La prima riguarda le tessere fatte a meno di 15 euro, la soglia minima di prezzo per iscriversi al partito salvo eccezioni (giovani e condizioni particolari di indigenza). Nel 2017 ne sono state fatte 1.484, nel 2016 2.433: «Un numero esorbitante e sproporzionato» scrivono i membri della commissione in quota Rizzo Nervo. Poi c’è quello che i sostenitori dell’ex assessore al Welfare chiamano il caso delle tessere fantasma, anche se sarebbe meglio dire che sono tessere fantasma soprattutto per i segretari dei circoli. «Ci sono circoli, peraltro con una verifica solo a campione — si legge ancora nella relazione — che si ritrovano all’improvviso con un numero di iscritti di gran lunga maggiore di quello che risulta ai segretari e ai responsabili del tesseramento in quantità abnorme». Nei sei circoli dove è stata fatta una verifica (Galvani, Murri, Passepartout, Cento Passi, Andrea Costa e Pratello) si va dalle venti alle ottanta tessere in più che non risultavano ai presidenti.
Intendiamoci, nei congressi di partito partono spesso colpi sotto la cintura e tutte le parti in campo cercano di portare nuovi iscritti. Qui però ci sono diverse cose che, almeno a giudizio dei rappresentanti in commissione di garanzia in quota Rizzo Nervo, non tornano. «Da una verifica a campio- ne sono state rilevate numerose situazioni di persone che sono in possesso della tessera del Pd ma che inspiegabilmente non risultato iscritte all’anagrafe in nessun circolo della Federazione». Di sicuro la modalità scelta dal sindaco Virginio Merola, quando a un appuntamento pubblico ha parlato di «tessere strane», non è stata un contributo a una discussione trasparente su quello che sta succedendo, ma le sue parole sono anche la spia di una sofferenza per qualcosa che sta avvenendo in questo congresso e che per qualcuno non va bene.
La lista delle segnalazioni è molto lunga e ci sono tanti casi particolari. Qualcuno non si spiega ad esempio come il circolo Belle Arti, che di fatto è chiuso, abbia potuto arrivare alla quota record di 275 iscritti con un aumento del 43% rispetto all’anno precedente. Sempre nella relazione si dà conto di quelli che hanno chiesto di essere iscritti a un circolo per motivi di studio e di lavoro e sono invece stati iscritti in quello di residenza. C’è poi una costante nelle nuove iscrizioni, quelli che vengono da fuori zona: 5 su 20 dei nuovi iscritti al circolo Cento Passi, 40 su 80 del circolo Costa. L’ultimo dato che ha fatto saltare qualcuno sulla sedia è che l’anagrafe del 2016 e la lista degli elettori delle ultime primarie nazionali in diversi casi non coincidono. E invece dovrebbero. @olivioromanini