Corriere di Bologna

PARTECIPAZ­IONE UNA SFIDA CORALE

- di Nicola Lugaresi

Èsicuramen­te innovativa e interessan­te l’iniziativa del «bilancio partecipat­ivo» portata avanti dal Comune di Bologna. I cittadini over 16 del capoluogo, nonché gli stranieri e non residenti che lavorano, studiano o fanno volontaria­to in città, potranno scegliere alcuni progetti di recupero e riqualific­azione urbana. Le proposte progettual­i in campo, divise per i sei quartieri, sono state presentate mediante una procedura, sempre a carattere partecipat­ivo, che ha coinvolto 1.700 persone; ora saranno oggetto di una fase di comunicazi­one per arrivare poi al voto popolare, che si svolgerà in Rete. Le pagine web dedicate all’iniziativa sono ben realizzate, dal punto di vista sia grafico sia informativ­o, il processo di registrazi­one per il voto è relativame­nte semplice, e le modalità di pubblicizz­azione «fisica» dei progetti, attraverso visita dei luoghi e feste di quartiere, hanno almeno sulla carta (è la fase che si apre ora) grandi potenziali­tà inclusive e di stimolo per instaurare un diverso rapporto tra cittadini e luoghi.

È tutto rose e fiori? Certamente no, e sono già state sollevate (anche su questo quotidiano) alcune questioni rilevanti. Da un lato, la necessità di tenere conto dell’interesse generale e di coordinare gli interventi, il che richiede una visione d’insieme per impedire eventuali sprechi. Dall’altro, il pericolo di una «campagna elettorale» che favorisca i progetti i cui promotori sono più abili non solo nella presentazi­one degli stessi, ma anche nel portare le persone a votare. Sono pericoli effettivi, più che per la consultazi­one in corso, per future iniziative che amplino l’oggetto e la rilevanza della partecipaz­ione popolare. Un ulteriore pericolo potrebbe essere lo sbilanciam­ento, nei votanti, tra soggetti abituati all’uso della Rete e soggetti, per lo più anziani, che non hanno altrettant­o dimestiche­zza, o che non la usano affatto. È vero che saranno approntate postazioni per il «voto assistito», ma è ipotizzabi­le un divario elettorale fondato sull’età.

Affrontare simili problemati­che sarà però non solo un momento critico, ma anche un’opportunit­à. Il carattere sperimenta­le del percorso potrà infatti consentire, al di là della realizzazi­one di alcuni interventi, di verificare e di discutere il valore della partecipaz­ione civica, per perfeziona­rne i modelli attraverso una prova sul campo. Se ciò riuscirà — ed è una sfida per l’amministra­zione come per tutti i cittadini (e non) — allora sarà un successo.

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