PARTECIPAZIONE UNA SFIDA CORALE
Èsicuramente innovativa e interessante l’iniziativa del «bilancio partecipativo» portata avanti dal Comune di Bologna. I cittadini over 16 del capoluogo, nonché gli stranieri e non residenti che lavorano, studiano o fanno volontariato in città, potranno scegliere alcuni progetti di recupero e riqualificazione urbana. Le proposte progettuali in campo, divise per i sei quartieri, sono state presentate mediante una procedura, sempre a carattere partecipativo, che ha coinvolto 1.700 persone; ora saranno oggetto di una fase di comunicazione per arrivare poi al voto popolare, che si svolgerà in Rete. Le pagine web dedicate all’iniziativa sono ben realizzate, dal punto di vista sia grafico sia informativo, il processo di registrazione per il voto è relativamente semplice, e le modalità di pubblicizzazione «fisica» dei progetti, attraverso visita dei luoghi e feste di quartiere, hanno almeno sulla carta (è la fase che si apre ora) grandi potenzialità inclusive e di stimolo per instaurare un diverso rapporto tra cittadini e luoghi.
È tutto rose e fiori? Certamente no, e sono già state sollevate (anche su questo quotidiano) alcune questioni rilevanti. Da un lato, la necessità di tenere conto dell’interesse generale e di coordinare gli interventi, il che richiede una visione d’insieme per impedire eventuali sprechi. Dall’altro, il pericolo di una «campagna elettorale» che favorisca i progetti i cui promotori sono più abili non solo nella presentazione degli stessi, ma anche nel portare le persone a votare. Sono pericoli effettivi, più che per la consultazione in corso, per future iniziative che amplino l’oggetto e la rilevanza della partecipazione popolare. Un ulteriore pericolo potrebbe essere lo sbilanciamento, nei votanti, tra soggetti abituati all’uso della Rete e soggetti, per lo più anziani, che non hanno altrettanto dimestichezza, o che non la usano affatto. È vero che saranno approntate postazioni per il «voto assistito», ma è ipotizzabile un divario elettorale fondato sull’età.
Affrontare simili problematiche sarà però non solo un momento critico, ma anche un’opportunità. Il carattere sperimentale del percorso potrà infatti consentire, al di là della realizzazione di alcuni interventi, di verificare e di discutere il valore della partecipazione civica, per perfezionarne i modelli attraverso una prova sul campo. Se ciò riuscirà — ed è una sfida per l’amministrazione come per tutti i cittadini (e non) — allora sarà un successo.