Invito a cena con ricercatore
L’idea lanciata durante la «Notte della ricerca» diventa un format. Con tanto di catalogo
Metti una sera a cena a parlare di biomateriali utilizzati nella chirurgia ortopedica. O di protesi stampate in 3D. O di artrite reumatoide. E l’ospite d’onore è proprio quel ricercatore che sta portando avanti quello studio all’istituto ortopedico Rizzoli. Quando la ricerca esce dai laboratori e si avvicina alle persone comuni. È l’idea lanciata dalla direttrice scientifica del Rizzoli Maria Paola Landini che dopo la prima sperimentazione in occasione della «Notte europea dei ricercatori» di fine settembre è diventata ora una proposta fissa. Aperta a chiunque.
«In Italia si parla troppo poco e in modo distaccato di ricerca — spiega Landini —, si ha l’idea di una cattedra da cui si insegna e gli altri che ascoltano in modo poco coinvolgente. Invece la ricerca dovrebbe entrare di più nel cuore delle persone, ha bisogno di cuore, di condivisione». La stessa «Notte dei ricercatori» è stata pensata per divulgare il prezioso lavoro di tanti studiosi e renderlo accessibile, e comprensibile, al pubblico. Però succede una volta sola all’anno. « Cercando di immaginare quali altri modi di condivisione con i cittadini ci potessero essere ho pensato a questo invito a scena di una ricercatore — prosegue Landini —. Quelli che hanno dato la disponibilità sono per ora 35,poi vediamo se la cosa piace. Può essere certamente allargata visto che al Rizzoli ci sono 300 ricercatori. Al momento quelli chiamati sono pochi, ma sono stati molto contenti del risultato».
Per sapere le modalità dell’invito a cena basta consultare il sito dell’istituto. Intanto si può scorrere la lista degli studiosi disposti ad andare fuor a cena e scegliere quello che interessa di più. Poi si deve contattare la segreteria della direzione scientifica dell’istituto (0516366721 in orario di ufficio o per mail direzione.scientifica@ior.it) fornendo i dati di chi organizza la cena, il luogo, l’orario e il numero degli invitati. Quindi si resta in attesa della conferma. Le occasioni possono essere molteplici. Una cena in famiglia, un invito al ristorante, una cena di gruppo tra amici o tra soci di un’associazione. «Unici requisiti necessari — si legge sul sito dell’istituto — la curiosità verso i più recenti progressi della ricerca in campo ortopedico».
Dall’artrite reumatoide all’osteoporosi, dalle protesi stampate in laboratorio alle nuove terapie per l’osteosarcoma, dalla medicina rigenerativa ai nuovi trattamenti per l’osteoartrite, questi alcuni degli argomenti che i ricercatori del Rizzoli possono illustrare nel corso della cena che avrà come orario indicativo dalle 20 alle 22. «È un modo più conviviale per avvicinarsi alla ricerca scientifica — spiega ancora Landini —. O con gli amici, o con un’associazione di pazienti, o con un club». Per scoprire le basi per le nuove terapie per le artriti o le artriti reumatoidi con Elisa Assirelli. Per farsi incuriosire sui sorprendenti effetti dello zolfo su salute delle ossa con Francesco Grassi. Per capire come evitare le infezioni alle protesi con Carla Renata Arciola. Per sapere come il Rizzoli analizza il passo per realizzare poi protesi o plantari migliori, con Claudio Belvedere. Per imparare come anche un ingenere possa essere utile per predire la fragilità ossea, con Fulvia Taddei. Per convincersi, infine, di quanto conta la ricerca.