Vaccini, 568 bimbi verso l’espulsione dagli asili pubblici
Il Comune prepara i provvedimenti per le famiglie senza documentazione nei nidi e nelle scuole dell’infanzia
Sono 568 i bambini di nidi e scuole dell’infanzia le cui famiglie (pare prioritariamente straniere) non hanno presentato la certificazione obbligatoria sui vaccini. Saranno sospesi.
Il Comune ha dato loro tempo quasi un mese in più rispetto alla data dell’11 settembre fissata dal Miur per consegnare la certificazione attestante la situazione vaccinale dei propri figli, ma non si è comunque smosso nulla. E adesso Palazzo d’Accursio sospende da nidi e scuole dell’infanzia comunali 568 bambini le cui famiglie non hanno presentato la documentazione prevista dalla legge 119 del 2017, la cosiddetta legge Lorenzin che ha portato a dieci i vaccini obbligatori per la frequenza. «Su una platea di 8.075 bambini, manca all’appello solo il 7%», ha fatto sapere ieri l’amministrazione con una nota, precisando che sono «in preparazione i provvedimenti di sospensione previsti dalla legge».
Non si ha ancora un profilo preciso di chi non ha presentato alla scuola la documentazione richiesta, ma Palazzo d’Accursio, come aveva già detto qualche settimana fa confrontandosi con l’assessorato alla Sanità della Regione, aveva individuato nelle famiglie straniere quelle più lacunose, ma non perché non assolvono all’obbligo delle vaccinazioni, quanto piuttosto perché hanno difficoltà a comprendere la lingua e quindi ancora non hanno capito che tipo di documentazione devono presentare. Adesso, però, il tempo è scaduto anche per loro che non hanno presentato i documenti richiesti per legge «nonostante le comunicazioni dell’area Educazione e i solleciti delle ultime settimane a cura dei Quartieri».
In particolare, si tratta di 28 bambini iscritti al nido (su 3.042 frequentanti) e di 540 bambini iscritti nelle scuole dell’infanzia (su 5.033 alunni), ha precisato l’amministrazione. Che adesso «sta provvedendo a inviare una lettera alle famiglie di questi 568 bambini». La comunicazione ricorda che, ai sensi della legge 119 e delle successive circolari applicative, «è obbligatorio ai fini dell’accesso ai nidi e alle scuole dell’infanzia inviare al Comune la documentazione relativa all’assolvimento degli obblighi vaccinali». Viene inoltre ricordato che «per l’anno scolastico in corso il termine per l’invio della documentazione necessaria era l’11 settembre» scorso.
Non avendo avuto effetto i solleciti già effettuati, «dopo quest’ultima comunicazione gli uffici Scuola dei Quartieri — scrive Palazzo d’Accursio — contatteranno queste famiglie per consegnare loro il provvedimento di sospensione dalla frequenza del servizio. Restando confermata l’iscrizione al servizio, la sospensione sarà interrotta solo dopo la presentazione al Quartiere di residenza della documentazione di idoneità vaccinale (anche in forma autocertificata) o di idonea documentazione che dia atto della presentazione di formale richiesta di appuntamento all’Ausl per l’assolvimento delle vaccinazione richieste (anche in forma di autocertificazione)».
Insomma, niente di definitivo nella sospensione dai servizi scolastici. Ma resta evidentemente un problema raggiungere con le comunicazioni le famiglie straniere. Fatto che non digerisce Coalizione civica. «Ci pare incredibile — scrivono i consiglieri comunali Federico Martelloni e Emily Clancy — che Comune e Azienda sanitaria non siano stati in grado di comunicare e far comprendere in maniera efficace le nuove regole. Al netto di ogni valutazione sulle medesime, quella che si sta determinando è una chiara manifestazione di razzismo istituzionale. Si tratta, per essere netti ed espliciti, di un tipico caso di discriminazione indiretta: si mettono in una situazione di particolare svantaggio semplicemente coloro i quali hanno meno strumenti linguistici per comprendere le comunicazioni istituzionali. Chiediamo che il Comune si attivi immediatamente per rimediare a questa situazione».
Tempo scaduto «Non avendo avuto effetto i solleciti, notificheremo il provvedimento tramite il Quartiere»