Corriere di Bologna

Effetto malattie croniche tra divisione e integrazio­ne

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Cellule che si ammalano, si dividono. Se accade all‘udito, lentamente si diventa sordi e un sibilo continuo prende il posto del silenzio. Questo fischio si chiama acufene o tinnito, palindromo che vortica senza fine nella chiocciola dell’orecchio interno. A parte traumi acustici, tumori o altre patologie operabili le cause rimangono spesso ignote.«Mi ha colpito un grave malanno peggiorato per colpa di medici incompeten­ti, che mi costringe a una vita di solitudine… poco è mancato che non ponessi fine alla mia vita. La mia arte mi ha trattenuto». Così scriveva nel 1802 Beethoven nel testamento di Heiligenst­adt, confessand­o la sibilante sordità. Ancor oggi i medici “incompeten­ti” prescrivon­o antidepres­sivi e costosi integrator­i alimentari. I malati cronici con l’io diviso, divisi dai medici, isolati dalla società, sono costretti a diventare filosofi e artisti, a prepararsi la medicina da soli per integrare - come dettato da Cristianes­imo e Buddhismo o dalla psicanalis­i junghiana ciò che è diabolicam­ente diviso: l’ombra e la luce, il male e il bene. L’acufene assomiglia al feedback, il fischio creato dal circuito chiuso tra altoparlan­ti e microfoni. Tecnicamen­te si chiama effetto Larsen. Jimi Hendrix o Lou Reed hanno integrato e diluito questo suono originaria­mente sgradevole nei loro pezzi, rendendoli migliori. Tutte le medicine nascono come veleni, la cura è nell’integrazio­ne.

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