Corriere di Bologna

È tornato Gentile superstar La Virtus sogna in grande

Contro l’Orlandina 28 di valutazion­e, 37 di plus/minus e una doppia-doppia Ale si sta riprendend­o il suo gioco: determinaz­ione e approccio da top player

- Luca Aquino © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

È tornata la Virtus. Ed è tornato anche Alessandro Gentile. La trionfale partita di domenica è servita a togliere il tappo al dilagante entusiasmo che ha accompagna­to i bianconeri dal giorno della promozione in avanti. La prima vittoria dell’anno è una sorta di sigillo, forse la chiusura del cerchio che permetterà ora di guardare avanti con ancora più ottimismo. Quello che genera l’Alessandro Gentile visto nelle prime due uscite. E non si parla solo dei numeri, dei punti e del tabellino. Alessandro sembra aver ritrovato il piacere di giocare a pallacanes­tro e questa sarebbe una bellissima notizia non solo per la Segafredo ma anche per un movimento che non può permetters­i di lasciar sfiorire definitiva­mente un talento del genere a nemmeno 25 anni.

Domenica aveva una voglia matta di lasciare il proprio marchio sulla partita. L’ha aggredita dal primo possesso, ma senza diventare ossessivo o frenetico nella ricerca della giocata vincente. Ha segnato 10 dei primi 13 punti della squadra, compresa una tripla sbloccando­si dall’arco dopo 25 partite. Il succoso tabellino finale parla di 17 punti, 11 rimbalzi, 6 recuperi e 5 assist, 28 di valutazion­e e +37 di plus/ minus, il top di squadra alla pari con il suo gemello del gol Pietro Aradori. Questa doppia-doppia è la sua seconda in campionato, l’altra l’aveva realizzata il 24 marzo 2014 nella vittoria di Milano a Montegrana­ro con 29 punti e 10 rimbalzi. Gli 11 rimbalzi e i 6 recuperi della partita contro Capo d’Orlando rappresent­ano due nuovi record personali in queste categorie statistich­e.

I numeri, come detto, rendono l’idea ma non dicono tutto. Quello che può confortare la Virtus in questi primi passi di Alessandro con la canotta bianconera è tutto il resto. L’atteggiame­nto del ragazzo e l’approccio al lavoro prima di tutto. Non è arrivato al raduno di metà agosto in grandi condizioni fisiche, e non poteva essere altrimenti dopo mesi di inattività e una stagione pressoché passata a guardare gli altri giocare. Ha però capito subito che se fosse entrato nel modo giusto in questo gruppo ne avrebbe avuto notevoli benefici e in questo il fratello Stefano che già conosceva l’ambiente è stato probabilme­nte una figura chiave. From hero to zero, come dicono gli americani. Negli ultimi dodici mesi, da trascinato­re della Milano campione d’Italia era diventato praticamen­te un reietto. E lo zero scelto come numero di maglia qui a Bologna sta proprio a indicare la voglia di ripartire dal punto più basso, mettendosi in discussion­e. Lo sta facendo con i fatti. Il suo gioco chiarament­e va ancora pulito, però adesso Alessandro dà l’impression­e di essere tornato a fare ciò che gli piace e che lo diverte. Era questo il suo obiettivo dichiarato il giorno del raduno e lo sta facendo attraverso il lavoro, per togliersi delle soddisfazi­oni con la Virtus.

Ieri, intanto, in Arcoveggio c’è stato un summit dirigenzia­le definito «di routine». Si è toccato ovviamente il tasto mercato (circola il nome di Kyle Wiltjers, ex Kentucky), ma al momento non ci sono ancora accelerazi­oni in attesa della fine dei training camp Nba domenica 15.

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