Crescono i cartellini e va bene così Il Bologna è diventato più duro
Dimenticatevi la squadra molle dell’anno scorso: i rossoblù sono i più ammoniti
Roberto Donadoni lo ha detto fin dai primi giorni di ritiro estivo: il Bologna deve imparare a stare sul pezzo per tutta la partita, senza distrarsi mai e senza lasciare nulla al caso. Dopo la Coppa Italia, in campionato si è visto un Bologna diverso da quello del malinconico trend della stagione 2016/17: più attento, più guardingo e, senza dubbio, più cattivo. Anche la grinta che i rossoblù stanno mettendo in campo è una delle chiavi di volta di questa prima parte di stagione: il Bologna, infatti, è di gran lunga la squadra più ammonita di questa serie A.
Sono 23 i cartellini gialli subiti dalla squadra di Donadoni in sette partite di campionato: una media di 3,3 ammonizioni a partita, con le seconde classificate Genoa e Verona ferme a quota 16, un cartellino giallo in meno ad ogni gara. Eppure, il Bologna non è la squadra più fallosa del campionato: 84 falli commessi — più o meno, ogni tre o quattro fischi contrari vola un giallo — in una classifica dominata dai 121 falli del Cagliari o dai 115 di Genoa e Fiorentina. Non è necessariamente una questione arbitrale, anzi: il Bologna è cresciuto e spende cartellini in modo molto più utile rispetto alla passata stagione quando aveva collezionato un numero record di espulsioni, per lo più dirette. Il primato in tal senso ora appartiene al Genoa, già a tre rossi diretti, mentre in queste partite spesso il Bologna ha subito ammonizioni necessarie per fermare azioni pericolose degli avversari ed evitare di esporre la difesa a pericolose incursioni o, peggio, agli uno contro uno che tanto avevano fatto male lo scorso anno. Cartellini «utili», che fanno parte della natura del gioco e che non vanno a discapito della squadra come invece era stato per la catena infinita di espulsioni della passata stagione, tra proteste, sceneggiate e ingenui falli su chiara occasione da rete che finivano regolarmente per far crollare il Bologna.
Un po’ di esperienza in più, qualche intervento ben assestato quando se ne presenta la necessità e anche una buona distribuzione dei cartellini dato che le 23 ammonizioni sono suddivise su ben tredici giocatori diversi e nessun rossoblù è in odore di squalifica: in testa alla classifica dei «cattivi» ci sono Pulgar, Poli ed Helander con tre cartellini gialli, seguiti dai due di De Maio, Donsah, Mirante e Palacio. La diffida scatta alla quarta ammonizione e il primo stop alla quinta.