Il Nazareno e il dossier Bologna, ipotesi tessere o circoli congelati
Il controricorso di Rizzo Nervo al Pd regionale e nazionale
Luca Rizzo Nervo non si dà per vinto. L’ex assessore candidato alla segreteria provinciale del Pd ha deciso di inoltrare il ricorso sulle tessere — già bocciato dalla commissione provinciale — al Pd regionale e a Roma, dove stanno valutando l’ipotesi di sospendere singoli iscritti e di rimandare il voto nei circoli «sospetti». Ma intanto, nell’anagrafe congressuale, spuntano i nomi di alcune persone decedute.
Luca Rizzo Nervo non si dà per vinto. L’ex assessore comunale alla Sanità, candidato alla segreteria provinciale del Pd, si è visto respingere dalla commissione di garanzia del Pd di Bologna il ricorso sulle presunte irregolarità nel tesseramento commesse dalla mozione che fa capo all’avversario Francesco Critelli. Un pronunciamento accolto con delusione dall’ex assessore, convinto che la commissione abbia di fatto insabbiato le segnalazioni sulle tessere irregolari pur di salvare il congresso dal rischio del commissariamento.
Da qui la decisione di non mollare la presa, proprio mentre oggi inizierà il voto nei circoli. Ieri Rizzo Nervo si è appellato alla commissione di garanzia regionale contro il pronunciamento del provinciale. Questo nuovo ricorso è stato girato anche — per conoscenza — alla commissione di vigilanza del Pd nazionale. Nel documento inviato anche a Roma, Rizzo Nervo continua a chiedere la sospensione della consultazione bolognese, in attesa di verifiche definitive sulla platea dei tesserati: «I congressi di circolo possono e devono essere spostati a nuova data — si legge nel testo — ma ciò non pregiudica alcunché in modo irrimediabile. Lascia intatta la possibilità di procedere alle votazioni non appena stabilita la platea effettivamente regolare degli aventi diritto».
A questo punto, gli scenari che si aprono sono molteplici. A quanto dicono dal Nazareno sembra essere tramontata qualsiasi ipotesi di commissariamento. I dirigenti nazionali hanno letto il dossier bolognese, ma non è prevista una discussione imminente. La linea, per ora, è di abbassare i toni dopo che i garanti provinciali hanno messo nero su bianco di non avere riscontrato irregolarità. A qualcuno, racconta un big con incarichi nazionali, non è piaciuto il tentativo di «screditare» quello che viene considerato un percorso democratico a tutti gli effetti. Tuttavia, se da ulteriori accertamenti risulteranno anomalie o irregolarità, il Pd nazionale potrebbe sospendere i singoli iscritti e i circoli con le tessere gonfiate potrebbero votare alla fine del calendario (dunque dopo il 22 ottobre). Quest’ultima è l’unica soluzione che Roma eventualmente potrebbe assumere.
Più passano le ore, però, e più il dossier ricostruito dai supporter di Rizzo Nervo si arricchisce di nuovi casi di irregolarità: troppe tessere sottocosto concesse a meno di 15 euro (destinate di norma a studenti e persone in difficoltà); tessere negate; aspiranti iscritti inviati in circoli diversi da quelli richiesti; errori più o meno voluti nella composizione dell’anagrafe congressuale.
Nel controricorso inoltrato ora al nazionale, Rizzo Nervo accusa la commissione provinciale di avere «irragionevolmente validato una prassi», quella delle tessere sottocosto, in barba alle regole che vieterebbero di includere i tesserati low cost nella platea dei votanti al congresso. È da settimane che Rizzo Nervo denuncia gravi irregolarità nella compilazione dell’anagrafe congressuale: il registro degli iscritti su cui viene calcolato il numero di delegati che ogni circolo manda all’assemblea provinciale (a Bologna il calcolo viene fatto sui tesserati nel 2016). Sembra un cavillo ininfluente, ma non lo è. Perché il segretario sarà eletto dai delegati dei circoli. E i circoli con più iscritti esprimono un numero di rappresentanti superiore a quello dei «piccoli»: si va dai 10 delegati della sezione Trentin Gandhi, a Corticella, ai circoli aziendali che hanno un solo delegato. Insomma, l’anagrafe congressuale è fondamentale per determinare il «peso» dei circoli in assemblea. Secondo i supporter di Rizzo Nervo, nell’anagrafe risulterebbero addirittura alcune persone morte. Un caso in particolare: una persona nata a Crespellano, morta nel 2015 e tesserata nel 2016, che risulta ancora iscritta a Borgo Panigale. A chiedere un surplus di accertamenti è anche la senatrice dem Francesca Puglisi, sostenitrice di Rizzo Nervo: «Per il rispetto che abbiamo per iscritti ed elettori è necessario approfondire le anomalie rilevate». Il terzo sfidante per la segreteria, Piergiorgio Licciardello, cerca invece di calmare le acque: «Chi perde accetti l’esito del congresso». Lo stesso fa il deputato Gianluca Benamati, schierato con Critelli: «È un dovere verificare con severità. Ma il quadro che emerge non evidenzia irregolarità».