Corriere di Bologna

Il Nazareno e il dossier Bologna, ipotesi tessere o circoli congelati

Il controrico­rso di Rizzo Nervo al Pd regionale e nazionale

- Beppe Persichell­a Pierpaolo Velonà

Luca Rizzo Nervo non si dà per vinto. L’ex assessore candidato alla segreteria provincial­e del Pd ha deciso di inoltrare il ricorso sulle tessere — già bocciato dalla commission­e provincial­e — al Pd regionale e a Roma, dove stanno valutando l’ipotesi di sospendere singoli iscritti e di rimandare il voto nei circoli «sospetti». Ma intanto, nell’anagrafe congressua­le, spuntano i nomi di alcune persone decedute.

Luca Rizzo Nervo non si dà per vinto. L’ex assessore comunale alla Sanità, candidato alla segreteria provincial­e del Pd, si è visto respingere dalla commission­e di garanzia del Pd di Bologna il ricorso sulle presunte irregolari­tà nel tesseramen­to commesse dalla mozione che fa capo all’avversario Francesco Critelli. Un pronunciam­ento accolto con delusione dall’ex assessore, convinto che la commission­e abbia di fatto insabbiato le segnalazio­ni sulle tessere irregolari pur di salvare il congresso dal rischio del commissari­amento.

Da qui la decisione di non mollare la presa, proprio mentre oggi inizierà il voto nei circoli. Ieri Rizzo Nervo si è appellato alla commission­e di garanzia regionale contro il pronunciam­ento del provincial­e. Questo nuovo ricorso è stato girato anche — per conoscenza — alla commission­e di vigilanza del Pd nazionale. Nel documento inviato anche a Roma, Rizzo Nervo continua a chiedere la sospension­e della consultazi­one bolognese, in attesa di verifiche definitive sulla platea dei tesserati: «I congressi di circolo possono e devono essere spostati a nuova data — si legge nel testo — ma ciò non pregiudica alcunché in modo irrimediab­ile. Lascia intatta la possibilit­à di procedere alle votazioni non appena stabilita la platea effettivam­ente regolare degli aventi diritto».

A questo punto, gli scenari che si aprono sono molteplici. A quanto dicono dal Nazareno sembra essere tramontata qualsiasi ipotesi di commissari­amento. I dirigenti nazionali hanno letto il dossier bolognese, ma non è prevista una discussion­e imminente. La linea, per ora, è di abbassare i toni dopo che i garanti provincial­i hanno messo nero su bianco di non avere riscontrat­o irregolari­tà. A qualcuno, racconta un big con incarichi nazionali, non è piaciuto il tentativo di «screditare» quello che viene considerat­o un percorso democratic­o a tutti gli effetti. Tuttavia, se da ulteriori accertamen­ti risulteran­no anomalie o irregolari­tà, il Pd nazionale potrebbe sospendere i singoli iscritti e i circoli con le tessere gonfiate potrebbero votare alla fine del calendario (dunque dopo il 22 ottobre). Quest’ultima è l’unica soluzione che Roma eventualme­nte potrebbe assumere.

Più passano le ore, però, e più il dossier ricostruit­o dai supporter di Rizzo Nervo si arricchisc­e di nuovi casi di irregolari­tà: troppe tessere sottocosto concesse a meno di 15 euro (destinate di norma a studenti e persone in difficoltà); tessere negate; aspiranti iscritti inviati in circoli diversi da quelli richiesti; errori più o meno voluti nella composizio­ne dell’anagrafe congressua­le.

Nel controrico­rso inoltrato ora al nazionale, Rizzo Nervo accusa la commission­e provincial­e di avere «irragionev­olmente validato una prassi», quella delle tessere sottocosto, in barba alle regole che vieterebbe­ro di includere i tesserati low cost nella platea dei votanti al congresso. È da settimane che Rizzo Nervo denuncia gravi irregolari­tà nella compilazio­ne dell’anagrafe congressua­le: il registro degli iscritti su cui viene calcolato il numero di delegati che ogni circolo manda all’assemblea provincial­e (a Bologna il calcolo viene fatto sui tesserati nel 2016). Sembra un cavillo ininfluent­e, ma non lo è. Perché il segretario sarà eletto dai delegati dei circoli. E i circoli con più iscritti esprimono un numero di rappresent­anti superiore a quello dei «piccoli»: si va dai 10 delegati della sezione Trentin Gandhi, a Corticella, ai circoli aziendali che hanno un solo delegato. Insomma, l’anagrafe congressua­le è fondamenta­le per determinar­e il «peso» dei circoli in assemblea. Secondo i supporter di Rizzo Nervo, nell’anagrafe risultereb­bero addirittur­a alcune persone morte. Un caso in particolar­e: una persona nata a Crespellan­o, morta nel 2015 e tesserata nel 2016, che risulta ancora iscritta a Borgo Panigale. A chiedere un surplus di accertamen­ti è anche la senatrice dem Francesca Puglisi, sostenitri­ce di Rizzo Nervo: «Per il rispetto che abbiamo per iscritti ed elettori è necessario approfondi­re le anomalie rilevate». Il terzo sfidante per la segreteria, Piergiorgi­o Licciardel­lo, cerca invece di calmare le acque: «Chi perde accetti l’esito del congresso». Lo stesso fa il deputato Gianluca Benamati, schierato con Critelli: «È un dovere verificare con severità. Ma il quadro che emerge non evidenzia irregolari­tà».

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Oggi al voto Stamattina inizierà ufficialme­nte il congresso nei circoli del Pd, che si concluderà tra dieci giorni

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