La (nuova) eredità di Marino per il futuro della Fondazione
Marino Golinelli lascerà una parte ulteriore del suo patrimonio alla Fondazione che porta il suo nome. Una cifra che va oltre gli 85 milioni già stanziati in passato. Lo annuncia in una lettera letta ieri in occasione dell’inaugurazione del Centro Arti e Scienze. «Una eredità per il sogno dei giovani».
Marino Golinelli lascerà una parte ulteriore del suo patrimonio alla Fondazione che porta il suo nome. Lo annuncia in una lettera letta ieri in occasione dell’inaugurazione del Centro Arti e Scienze.
«L’eredità», la chiama. «Ho già donato alla Fondazione Golinelli 85 milioni di euro di mie risorse personali — scrive l’imprenditore e benefattore —. In aggiunta a ciò, ho deciso di lasciare in eredità una ulteriore parte importante e significativa del mio attuale patrimonio personale destinandola ai progetti futuri della Fondazione Golinelli, per cui non è prevista nessuna data di scadenza, ben oltre il 2065». Golinelli aveva infatti già lasciato questo ingente patrimonio per dare ossigeno al programma ultra-decennale Opus 2065, «che è l’ultimo traguardo della mia vita, il mio sogno di 97enne», scrive ancora. Attraverso questo progetto, e il trust omonimo che lo sostieprofondo ne, ha voluto trasformare la sua fondazione, nata più di 30 anni fa, in un’impresa. «Una vera e propria azienda, che operativamente e concretamente si pone a supporto dei giovani e della società, per ispirare e costruire il personale sogno di “ognuno”: questo è — e sarà — il profitto della Fondazione», sottolinea. «Il compito che affido in via definitiva alla Fondazione Golinelli per il futuro, dando così continuità anche al significato del mio sogno, è quello di consentire a tutti — come è stato permesso a me — di disvelare e sviluppare a loro volta i propri sogni, a partire dalla consapevolezza personale e intima del proprio significato come esseri umani, e con l’obiettivo concreto di sostenere la salute ed il benessere dell’umanità operando per lo sviluppo positivo del welfare della intera società globale». Parole chiare, definitive, che sanciscono il lascito dell’imprenditore del farmaco per i giovani e la città. Nel chiudere la sua lettera Golinelli, «per la fortuna che mi ha arriso», ricorda i contributi dei figli Stefano e Andrea, dei collaboratori più vicini, «in primis il dottor Giampaolo Girotti», e la moglie Paola Pavirani, «che ringrazio per il contributo personale e per l’amore».«Con questa ulteriore e definitiva eredità», la Fondazione dovrà, collaborando con tutte le istituzioni pubbliche e private, italiane e internazionali, e concretamente con le istituzioni pubbliche e private, italiane e internazionali, operare nei campi della educazione, della formazione, della scienza, della ricerca e dell’impresa. «Una eredità per il sogno dei giovani».