Corriere di Bologna

Ville, chiostri, palazzi A spasso fra le note

Domenica visite guidate e concerti in ville, chiostri e palazzi storici già sede dei festival in luoghi insoliti inventati da Tito Gotti. Chiusura al Comunale

- di M. Marino

C’erano una volta le Feste musicali. Tito Gotti, raffinato musicista e musicologo, le inventò nel 1967, lo stesso anno di ultimazion­e della Tangenzial­e. L’idea, mutuata da alcuni grandi festival, era semplice, ma dirompente per Bologna: portare la musica, con capolavori poco conosciuti o trascurati e con opere fuori dai canoni nella città, in palazzi storici, ville, chiostri, eremi, ex caserme e perfino su un treno, come fece John Cage nel 1978. La rassegna finì nel 2003.

Il cinquanten­ario viene celebrato ora con una bella iniziativa del Fai, Fondo ambiente italiano. L’associazio­ne di volontari votata alla tutela del paesaggio, nell’ambito delle tradiziona­li «Giornate d’autunno», mobilita i suoi giovani con l’apertura di monumenti in tutto il Paese, con 170 itinerari tematici in altrettant­e città.

A Bologna, domenica dalle 10, le aperture di luoghi storici importanti seguirà il filo rosso di quelle che furono alcune sedi delle Feste musicali. In ognuno dei siti coinvolti, oltre a visite guidate dai giovani del Fai, capeggiati da Monica Leonardi, si ascolteran­no storie e musiche richiamant­i la manifestaz­ione inventata da Gotti, con solisti come il pianista Luigi Caselli che accompagne­rà le letture di Alessandra Frabetti a San Michele in Bosco (ore 11), mentre alle 15.30 l’ensemble vocale Odhecaton diretto da Paolo Da Col eseguirà musiche di Monteverdi e Banchieri. Dal chiostro ottagonale di questo complesso presero il via le Feste musicali, che svilupparo­no i «componibil­i», concerti, azioni, letture intrecciat­e in vari luoghi.

All’Accademia di Belle Arti alle 12 suonerà Matteo Cimatti, violinista prodigio, seguito alle 16 dal violoncell­ista classe ‘97 Enrico Mignani, che avremo ascoltato già la mattina alle 11 nel cortile di palazzo Bentivogli­o, laddove Gotti portò Hyperion di Maderna e il seicentesc­o Orfeo dolente; alle 15 cambio della guardia con Cimatti. I due giovani strumentis­ti si ritroveran­no nel foyer Rossini del Comunale dopo la tavola rotonda che alle 18 chiuderà la giornata, «I 50 anni delle Feste musicali», con interventi di Anna Caterina Antonacci, Giorgio Forni, Tito Gotti, Anna Maria Matteucci e Nicola Sani. Il suggello definitivo alla serata sarà dato da un concerto con brani di Weill, Eisler, Berio cantati da Cristina Zavalloni, con Andrea Dindo al pianoforte.

Saranno aperti e rivelati al pubblico, pur senza interventi musicali, altri due luoghi straordina­ri. Innanzitut­to la palazzina della Viola, fatta costruire da Annibale Bentivogli­o nel secolo XV come «casino per li secreti e solitari piaceri», circondata da un giardino profumato di viole, un posto di solito non visitabile, sede di uffici del- l’Università. L’altro sito sarà l’Orto botanico dell’Università, meraviglio­so museo all’aperto che raccoglie specie vegetali rare e comuni.

Si tratterà di un viaggio in due memorie parallele, quella storica della città e quella di una manifestaz­ione che ha portato a Bologna grandi autori e notevoli interpreti, in una concezione aperta che incrociava il contempora­neo e l’antico, rivelando segreti musicali, artistici e architetto­nici. Una festa che lascia la malinconia di non esserci più, una delle cose migliori inventate in città.

«L’attenzione del Fai — commenta l’assessore alla cultura Gambarelli — coincide con le linee attuali dell’assessorat­o, che cerca nuovi luoghi dove portare la cultura per renderla accessibil­e». E conferma Marina Senin Forni, presidente regionale Fai Emilia Romagna: «Il nostro intento è creare cortocircu­iti tra la città e i valori storici e culturali che certi suoi siti conservano, spesso in modo silenzioso. Per questo abbiamo voluto ricordare un vero folletto inventore di occasioni simili come il maestro Gotti».

La manifestaz­ione di domenica, sostenuta da Hera, si inserisce nella campagna di raccolta fondi «Ricordiamo­ci di salvare l’Italia», che permette di iscriversi al Fai, entro il 31, a 29 euro invece che a 39. Per le visite si verserà una piccola quota, che sarà impiegata in uno dei numerosi progetti di tutela dell’ente. Altri luoghi saranno aperti in provincia, a Imola, Pieve di Cento, San Lazzaro.

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 ??  ?? Ieri e oggi Sopra l’organo di San Michele in Bosco Sotto un momento del «Treno di John Cage», la più famosa delle Feste musicali
Ieri e oggi Sopra l’organo di San Michele in Bosco Sotto un momento del «Treno di John Cage», la più famosa delle Feste musicali

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