Corriere di Bologna

Unioncamer­e: arrivano 23.300 assunzioni

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Unioncamer­e certifica l’uscita dell’economia bolognese dal suo periodo più nero e parla di 23.300 assunzioni previste da settembre fino alla fine dell’anno in tutta l’area metropolit­ana. Le aziende sono tornate a cercare lavoratori: il 21% dei contratti riguarderà personale ad alta specializz­azione, il 36% figure impiegatiz­ie con competenze nelle nuove tecnologie e il 26% operai con abilità specifiche. Solo il 16% delle assunzioni avverrà per profession­i non qualificat­e, mentre il 38% delle ricerche sarà indirizzat­o verso giovani under 30. I più ambiti sono gli informatic­i e i progettist­i: le figure più difficili da reperire sul mercato. E se a livello locale Bologna è riuscita a superare i livelli di valore aggiunto pre-crisi, lo stesso exploit non si è verificato invece a livello regionale. I numeri, tuttavia, inducono alla fiducia: in generale, in città i livelli economici antecedent­i al 2007 sono stati superati del 3,8% (la regione ha ancora un gap negativo dell’1,8%, l’Italia del 5,6%). Anche le stime del Pil per il 2017 sono state riviste al rialzo: la crescita del prodotto interno lordo dell’area metropolit­ana dovrebbe arrivare a sfiorare quest’anno il 2%. «Se l’Emilia-Romagna è la locomotiva del Paese, Bologna è la testa di questa locomotiva», chiosa Guido Caselli, direttore del Centro studi e ricerche di Unioncamer­e. A rimanere indietro, però, è la manifattur­a: l’area metropolit­ana deve recuperare il 2,6% del valore aggiunto, mentre alla regione manca solo lo 0,8%. «Sul fronte invece del reperiment­o del personale ci sono delle criticità — riconosce l’assessore comunale al Bilancio Davide Conte —, questo ci obbliga a prenderci una responsabi­lità come amministra­zione». Dello stesso avviso è anche la Cisl, che invita a rafforzare percorsi di istruzione mirata, l’alternanza scuolalavo­ro e a promuovere un super-apprendist­ato per preparare le profession­alità più difficili da trovare. «Non possiamo più permettere — prosegue Danilo Francescon­i, segretario della Cisl di Bologna — che gli appelli di diverse aziende del territorio metropolit­ano, che denunciano la mancanza di specifiche figure, cadano nel vuoto».

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