Tessera-gate, ira di Rizzo Nervo «Fermare il voto»
Oggi il verdetto della commissione regionale dei garanti. L’ex assessore pronto al ricorso nazionale
È il giorno della commissione dei garanti che dovrà rispondere al ricorso bis di Luca Rizzo Nervo sul caso tessere del congresso spacca Pd. Se il responso dovesse essere positivo, il congresso potrebbe congelarsi. In caso contrario, Rizzo Nervo è pronto a ricorrere al nazionale.
È il giorno della commissione regionale dei garanti che dovrà rispondere al ricorso bis di Luca Rizzo Nervo sul caso tessere del congresso spacca Pd. Ma potrebbe non essere l’ultima tappa legale. Perché, certo, se il responso dovesse essere positivo, a quel punto il congresso potrebbe congelarsi. Ma in caso contrario, Rizzo Nervo è pronto a ricorrere al nazionale. Nel frattempo chiede al partito una sospensione del voto nei circoli cominciato ieri fino a quando non si faccia chiarezza su tutte le anomalie denunciate da lui e dai suoi sostenitori.
Tre sono i filoni sotto i riflettori: boom di tessere nelle ultime ore possibili (con il caso più eclatante del Galvani con 101 nuovi arrivi), numerose tessere scontate al di sotto della quota minima di 15 euro, candidati nei circoli impossibilitati a mettersi in contatto con gli iscritti. Tutti questi punti vengono riassunti nella madre di tutte le accuse, la presunta irregolarità dell’anagrafe degli elettori.
Si tratta di 15 mila e passa iscritti che la commissione di garanzia ha approvato con i voti contrari dei due rappresentanti di Rizzo Nervo (Andrea Colombo e Manuela Marsano). Ed è proprio questo il cuore del ricorso bis al regionale, chiedere la sospensione di questo albo. Se dovesse passare la richiesta verrebbe sospeso tutto il congresso. Ma al netto di quello che oggi diranno i garanti regionali, per il candidato ce n’è abbastanza per chiedere «un segnale in controtendenza rispetto a quanto visto fin qui», cioè quantomeno il rinvio delle votazioni «alla fine del percorso congressuale» nei circoli in cui si sono presentate le anomalie più gravi (una decina in città).
Dalla Federazione di via Rivani interviene la «colomba» Luigi Tosiani, coordinatore della segreteria, che tende la mano senza esporsi sul ricorso: «È giusto e corretto che ogni segnalazione venga approfondita nelle sedi deputate, in modo da consegnare agli iscritti del Pd un congresso da svolgere nel massimo della tranquillità e della consapevolezza di come, un minuto dopo la fine dell’assise congressuale, si debba necessariamente ritrovare lo spazio e la forza di un percorso unitario».
Comunque andrà a finire, Rizzo Nervo è pronto a giocarsi la partita anche se nutre forti dubbi sia sulla regolarità del match che sull’imparzialità dell’arbitro. Un riferimento ad Alberto Aitini, il responsabile Organizzazione del Pd bolognese e «uomo delle tessere» che nei giorni scorsi ha ribattuto duramente alle osservazioni sollevate dal circolo Galvani. «Ho trovato un po’ irrituale il suo intervento. Come se il ministro dell’Interno il giorno prima delle elezioni si schierasse con una parte». In ogni caso, Rizzo Nervo assicura che al termine del congresso riconoscerà «il segretario eletto», anche se a tutela dei candidati «credo sia necessario fornire tutti gli elementi di chiarezza che tolgano alibi». E nonostante il clima che si è venuto a creare, ha pure smentito sia di lavorare ad un commissariamento del partito che ad ipotesi di scissione da parte sua e della sua area in caso di sconfitta.
Tosiani (Coordinatore segreteria) È corretto che ogni segnalazione venga approfondita in modo da consegnare agli iscritti del Pd un congresso da svolgere nel massimo della tranquillità