Corriere di Bologna

Passante & Co. Nasce il partito dei comitati «anti»

M5S, Coalizione civica e una parte del Pd

- di Daniela Corneo © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Si evolve il «partito» dei comitati cittadini. La proposta d’unione arriva da una delle ultime realtà nate, il «Comitato rigenerazi­one no speculazio­ne» che, nato in via Marzabotto, si batte contro alcune opere collegate al restyling dello stadio. Obiettivo comune: fermare il cemento.

Quelli del Passante «Il seguito l’abbiamo perché molti cittadini si sentono vittime di scelte sbagliate»

Politica la stanno già facendo, in realtà, a modo loro, anche se sostengono di non aver ancora pensato a un movimento organizzat­o con cui eventualme­nte presentars­i alle urne. Di fatto fanno politica unendosi, proponendo soluzioni alternativ­e, illustrand­o continuame­nte la propria idea di città: più vivibile, meno costruita, meno inquinata. Un malcontent­o costruttiv­o che rischia di sfuggire di mano all’amministra­zione comunale.

Quello che sta succedendo in via Marzabotto, dove il comitato del Cierrebi sta facendo comunella con altri, svariati, comitati cittadini che provano a difendere la salute del loro pezzo di territorio, potrebbe essere qualcosa di già visto. «Ma per ora non ci sono ambizioni di creare movimenti di tipo politico — assicura Giovanni Nespoli, coordinato Questo re dei comitati anti Passante —. Con altri comitati, ciascuno dedito alla sua battaglia, abbiamo come comune denominato­re il ritenere sbagliate nel merito alcune scelte fatte dal Comune, che non ha realmente coinvolto i cittadini nelle decisioni». Contrariam­ente alle promesse, è il sottinteso.

Dentro (ma pure fuori) questi movimenti che si battono contro il Passante, contro il rumore del Marconi, contro il supermerca­to al Cierrebi e contro il centro commercial­e ai Prati di Caprara, si sa bene che la massa critica spostata è importante. E non è escluso che qualcuno a un certo punto trasformi tutto in qualcosa d’altro. «Il seguito l’abbiamo eccome — ammette Nespoli — perché la nostra opinione è condivisa da molti cittadini che si sentono vittime di scelte sbagliate».

da dentro. Da fuori un pezzo di politica assiste ogni tanto — qualcuno più spesso come Coalizione civica — alle riunioni di via Marzabotto. «In questi movimenti — dice il consiglier­e Federico Martelloni — c’è una volontà di partecipar­e per decidere, non per legittimar­e decisioni già prese e qui c’è un elemento molto carico di politicità. Così come è molto politico il fatto che questi comitati hanno nelle proposte il proprio elemento qualifican­te».

Più che sull’anti-politica, su cui è nato il Movimento 5 Stelle, questi comitati puntano sulla politica delle cose concrete, quelle che conosco bene. «Non mi permetto di entrare nel merito delle loro dinamiche interne — dice il consiglier­e M5S Marco Piazza, che la politica dal basso la conosce — ma mi fa piacere che la gente si organizzi e si metta in campo in prima persona. Noi siamo aperti a qualunque tipo di esperienza».

In questo quadro i comitati accendono l’interesse di quel Pd che ha un po’ di mal di pancia. E che su certe questioni sente di potersi fidare dei cittadini. La dem Elena Leti, ex presidente del Porto, sta seguendo con interesse tutta la partita del Cierrebi. «È importante — dice — che le persone trovino il modo di diventare attori della città. La politica deve ascoltare queste voci, trovando poi la traduzione che le compete».

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