Passante & Co. Nasce il partito dei comitati «anti»
M5S, Coalizione civica e una parte del Pd
Si evolve il «partito» dei comitati cittadini. La proposta d’unione arriva da una delle ultime realtà nate, il «Comitato rigenerazione no speculazione» che, nato in via Marzabotto, si batte contro alcune opere collegate al restyling dello stadio. Obiettivo comune: fermare il cemento.
Quelli del Passante «Il seguito l’abbiamo perché molti cittadini si sentono vittime di scelte sbagliate»
Politica la stanno già facendo, in realtà, a modo loro, anche se sostengono di non aver ancora pensato a un movimento organizzato con cui eventualmente presentarsi alle urne. Di fatto fanno politica unendosi, proponendo soluzioni alternative, illustrando continuamente la propria idea di città: più vivibile, meno costruita, meno inquinata. Un malcontento costruttivo che rischia di sfuggire di mano all’amministrazione comunale.
Quello che sta succedendo in via Marzabotto, dove il comitato del Cierrebi sta facendo comunella con altri, svariati, comitati cittadini che provano a difendere la salute del loro pezzo di territorio, potrebbe essere qualcosa di già visto. «Ma per ora non ci sono ambizioni di creare movimenti di tipo politico — assicura Giovanni Nespoli, coordinato Questo re dei comitati anti Passante —. Con altri comitati, ciascuno dedito alla sua battaglia, abbiamo come comune denominatore il ritenere sbagliate nel merito alcune scelte fatte dal Comune, che non ha realmente coinvolto i cittadini nelle decisioni». Contrariamente alle promesse, è il sottinteso.
Dentro (ma pure fuori) questi movimenti che si battono contro il Passante, contro il rumore del Marconi, contro il supermercato al Cierrebi e contro il centro commerciale ai Prati di Caprara, si sa bene che la massa critica spostata è importante. E non è escluso che qualcuno a un certo punto trasformi tutto in qualcosa d’altro. «Il seguito l’abbiamo eccome — ammette Nespoli — perché la nostra opinione è condivisa da molti cittadini che si sentono vittime di scelte sbagliate».
da dentro. Da fuori un pezzo di politica assiste ogni tanto — qualcuno più spesso come Coalizione civica — alle riunioni di via Marzabotto. «In questi movimenti — dice il consigliere Federico Martelloni — c’è una volontà di partecipare per decidere, non per legittimare decisioni già prese e qui c’è un elemento molto carico di politicità. Così come è molto politico il fatto che questi comitati hanno nelle proposte il proprio elemento qualificante».
Più che sull’anti-politica, su cui è nato il Movimento 5 Stelle, questi comitati puntano sulla politica delle cose concrete, quelle che conosco bene. «Non mi permetto di entrare nel merito delle loro dinamiche interne — dice il consigliere M5S Marco Piazza, che la politica dal basso la conosce — ma mi fa piacere che la gente si organizzi e si metta in campo in prima persona. Noi siamo aperti a qualunque tipo di esperienza».
In questo quadro i comitati accendono l’interesse di quel Pd che ha un po’ di mal di pancia. E che su certe questioni sente di potersi fidare dei cittadini. La dem Elena Leti, ex presidente del Porto, sta seguendo con interesse tutta la partita del Cierrebi. «È importante — dice — che le persone trovino il modo di diventare attori della città. La politica deve ascoltare queste voci, trovando poi la traduzione che le compete».