Corriere di Bologna

Sport, arte e donne Il derby è servito

Il racconto di Bortolotti: «I presidenti giocavano a punzecchia­rsi, nel calcio di oggi sarebbero delle star»

- alle pagine 12 e 13

Bologna-Spal nei ricordi di un grande maestro di giornalism­o e di calcio. Adalberto Bortolotti ci racconta le storie legate a due partite giocate dalle due squadre al Dall’Ara negli anni Sessanta e mette a confronto i loro grandi presidenti, Renato Dall’Ara e Paolo Mazza.

La prima è relativa a un Bologna-Spal 1-3, 10 ottobre ’65. «L’allenatore di quel Bologna era Manlio Scopigno, ricordo che il presidente Goldoni lo esonerò dopo un pareggio a Roma contro la Lazio dicendo che era anche comunista. Al suo posto chiamò il grande Luis Carniglia, allenatore anche del Real Madrid dei tempi d’oro. Carniglia arrivò a metà settimana ed era un autentico portatore di spettacolo. Pensate che nei giorni successivi fece allenament­i spettacola­ri, lunghi dalle due alle tre ore, con la tribuna dello stadio sempre piena. I tifosi del Bologna non credevano ai loro occhi, abituati com’erano a vedere Scopigno che sorseggiav­a un whisky ai bordi del campo. In pratica la squadra arrivò alla partita contro la Spal stravolta sul piano fisico. Il Bologna passò in vantaggio con Vastola, poi crollò e ne prese tre. Alla fine il Bologna si piazzò secondo in classifica».

Siamo alla seconda, 12 novembre del ’67, è l’ultima partita giocata al Dall’Ara da Bologna e Spal. Che vincerà 3-2 ma che a metà maggio retroceder­à in serie B, anche perché nel ritorno il Bologna andrà a vincere 3-1 a Ferrara. «Anche quel Bologna era molto più forte della Spal, sembrava una partita comoda, invece finì di nuovo male per i rossoblù. Goldoni era stato mal consigliat­o Bologna e Ferrara da sempre vicine e lontane, grandi rivali nella storia, nell’arte e nei personaggi, ma anche capaci di cooperare e affiancars­i. La rivalità sportiva, soprattutt­o calcistica, ha radici lontane. E quando il Bologna incantava, la Spal era comunque capace di vincere qualche duello. E quando il basket è diventato lo sport di Bologna, ma anche della regione con tante città protagonis­te in serie A e in A2, la sfida si è trasferita pure nei palazzetti. Bologna e Ferrara, rivalità antica. Il weekend la ripropone in tutto il suo vigore, con il Dall’Ara strapieno per Bologna-Spal e la città estense, sabato, calda per la sfida alla Fortitudo. e aveva affiancato Viani a Carniglia, i due erano come il gatto e il cane e inevitabil­mente la squadra finì per pagare quei loro dissapori. Questa sconfitta provocò una spaccatura enorme tra le parti, e Goldoni decretò un ritiro punitivo a Salsomaggi­ore. E nella piazza del paese successe il finimondo, con Carniglia e Viani che davanti ai giornalist­i diedero vita a scene da far west. I due furono confermati ma dopo tre domeniche Goldoni cacciò il grande e povero Carniglia, che di colpe ne aveva poche. Rimase Viani, a cui fu aggiunto Cervellati. Quel Bologna arrivò sesto».

E ora leggete con attenzione i pensieri di Bortolotti su Dall’Ara e Mazza. «Erano due presidenti che facevano la legge, eccezional­i per come sapevano gestire le loro società. Dall’Ara si vantava di non aver mai comprato un calciatore da Mazza, diceva “è troppo furbo, non mi frega”, in realtà tutti e due avevano una furbizia provincial-campagnola. Dovete sapere che Mazza era il mago di campagna in contrappos­izione a Helenio Herrera che era il mago di città, a Milano. Mazza era un grande intenditor­e di calcio, di sicuro più di Dall’Ara, che però sapeva scegliere i suoi consiglier­i. Poi va detto che Dall’Ara aveva un grande intuito. Come quando andò a prendere in Germania Helmut Haller. Nel corso del viaggio di ritorno ebbe un incidente stradale e l’autista subito si preoccupò delle sue condizioni. Ebbene, Dall’Ara lo guardò e gli disse, tirando fuori il contratto di Haller, “almeno questo è salvo”, capendo la grandezza di Helmut».

Domanda al direttore Bortolotti: Dall’Ara e Mazza calati nella realtà del calcio di oggi sarebbero stati altrettant­o grandi? Ecco la sua risposta. «Quando uno è un fuoriclass­e supera sempre il fatto delle epoche diverse, e sia Mazza sia Dall’Ara lo erano. Mazza poi non aveva nemmeno tanti mezzi e risorse, la serie A la costruiva con i bilanci in regola. Io ho la mia idea e ve la dico: fossero vissuti oggi, sarebbero stati ugualmente in cima alla fila».

Derby -2 Il primo Bologna-Spal importante fu l’esordio di Carniglia in panchina, veniva dal Real Madrid e il campo d’allenament­o era stracolmo di tifosi

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 ?? Storia ?? In alto, da destra, il secondo è Paolo Mazza, poi Renato Dall’Ara e Gipo Viani (foto Polesine sport) Sotto la Spal del 1966-’67 con Osvaldo Bagnoli e Fabio Capello
Storia In alto, da destra, il secondo è Paolo Mazza, poi Renato Dall’Ara e Gipo Viani (foto Polesine sport) Sotto la Spal del 1966-’67 con Osvaldo Bagnoli e Fabio Capello
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