La Filarmonica va avanti senza Comunale
Otto concerti per l’Orchestra «rinominata». Nel cartellone dell’auditorium Nyman e Tony Hadley
Il cartellone apre il 15 novembre con una prima italiana di Michael Nyman: il suo film A movie camera — una sorta di collage di viaggio — e lui e la sua band a fare da tappeto sonoro. Poi ci sono, tra gli altri, Tony Hadley a rinverdire i fastosi anni 80 degli Spandau Ballet, Goran Bregovic e il balletto dei Cosacchi del Don. Ma il cuore della stagione del Manzoni, più precisamente del Manzoni Factory, curato da Giorgio Zagnoni, sono i concerti della Filarmonica. Quella che si chiamava Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna, poi tramutata, dopo il diktat estivo del sindaco Virginio Merola,in Orchestra Filarmonica di Bologna e un logo simile al primo. «Il nostro desiderio — confida Zagnoni, che ne è il presidente — è riacquisire la precedente denominazione. Se ci sono i presupposti ne saremo felici». La compagine è sempre la stessa: professori d’orchestra del Comunale riuniti in associazione privata. Offrono Ben otto concerti, spesso diretti da direttori giovani e molto promettenti affiancati da solisti di fama oltre a quelli guidati dalla bacchetta principale (e direttore artistico) Hirofumi Yoshida. E un messaggio di riconciliazione lanciato da Zagnoni. Fu il «caso Bosso» a stimolare razioni scomposte che condussero all’ incrinazione dei rapporti con la Fondazione Lirica e con il sindaco (che della Fondazione è anche presidente). Con il sindaco non ha ancora parlato, «non c’è stata occasione», è diplomatico Zagnoni. E nemmeno è stata stipulata una nuova convenzione con il Teatro. «Abbiamo sempre lavorato in accordo, per arricchire le proposte, mai in concorrenza, anche senza convenzione — ricorda Zagnoni — Diciamo che c’è stato un incidente di percorso ma noi vogliamo abbattere ogni barriera» e mostrare anche ai detrattori «che la Filarmonica è una risorsa per la città, con i suoi oltre 800 abbonati a stagione». Ad ogni concerto, comunque, la Filarmonica «chiede il permesso al Comunale», le relazioni con il sovrintendente Sani sono buone e, malgrado l’incidente di cui sopra, «il Manzoni — va avanti Zagnoni — continua a mettere a borderò del teatro i concerti dell’Orchestra» garantendo a Largo Respighi almeno due punti per il Fus, «e ogni punto sono 5 mila euro». Se poi qualcuno dovesse mettersi di traverso alla vita dell’Orchestra «si dovranno fare altre valutazioni».
Intanto, l’ensemble infittisce l’agenda, Yoshida annuncia impegni internazionali in Giappone nel castello di Nagoya con Tosca e altri in Arabia Saudita, Dubai e Oman. Di richiamo il programma al Manzoni con pagine di Cajkovskij, Mahler, Mozart, Brahms e Prokofiev. Per cominciare, Rory Macdonald e il pianista Alexander Kobrin saranno impegnati nel Concerto N. 23 di Mozart e nella Sinfonia N. 5 di Mahler. Antonio Mendez e a Dmitry Masleev, sono insieme per il Concerto per pianoforte e orchestra N. 2 di Rachmaninov e la Sinfonia N. 4 Brahms. Torna poi Gabor Takacs-Nagy a con la pianista Valentina Lisitsa. Gustavo Gimeno sarà sul podio con Sarah Chang al violino, mentre a maggio sarà lo stesso Zagnoni ad esibirsi con i solisti su musiche del ‘700. Sul podio salirà poi Andris Poga per la celeberrima Patetica di Cajkovskij e per il Secondo Concerto per pianoforte di Chopin eseguito da Jan Lisiecki. Yoshida dirige il consueto concerto di Capodanno e quello conclusivo dell’11 giugno dedicato al 150esimo anniversario della morte di Rossini. Completa la proposta della classica la presenza prestigiosa dei Solisti Veneti. Info: www.auditoriumanzoni.it.
Zagnoni Vogliamo tornare ad avere un rapporto diretto con il Comunale Lavoriamo in accordo anche senza convenzion e ma sa qualcuno si mette contro dovremo valutare il da farsi