Corriere di Bologna

Qualità dell’aria, verde e Prati di Caprara Prove di alleanza tra i comitati del No

Da via Marzabotto a via Libia: domenica la festa di Campi Aperti e l’assemblea unitaria

- Fernando Pellerano © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Si evolve il fronte dei comitati cittadini, pronti adesso a «fare rete». La proposta d’unione, e non certo di fusione, arriva da una delle ultime realtà nate in città, il «Comitato rigenerazi­one no speculazio­ne» che, nato in via Marzabotto, si batte contro alcune opere collegate al restyling dello stadio come il supermerca­to Despar nell’ex Cierrebi al posto di alcuni impianti sportivi o la costruzion­e di una Cittadella della moda nell’area dei Prati di Caprara ovest.

Il Comitato, fin dalla prima ora con uno sguardo oltre il Dall’Ara, ha elaborato la sua proposta in una delle assemblee che si svolgono all’associazio­ne Venti Pietre (ex sede Aci data in gestione temporanea), lanciando sia il primo tema che farà da collante alla rete, ovvero la qualità dell’aria di Bologna, sia il progetto di partecipaz­ione pubblica (alternativ­o a quello avviato dal Comune sulle ex aree militari) sul futuro del più grande parco della città ovvero i Prati di Caprara est (inaccessib­ili da decenni alla cittadinan­za e da bonificare essendo stati teatro di manovre ed esperiment­i militari). Il nuovo fronte d’unione verrà esplicitat­o e ufficializ­zato domenica prossima in piazza VIII agosto durante la festa dei quindici anni di attività del mercato Campi Aperti, gestito da chi direttamen­te lavora la terra: tutela delle esperienze di autogestio­ne dei comitati che continuera­nno ad avere i loro portavoce (pare che non ci sarà un super coordinato­re), ma le cui attività troveranno punti di lotta comune.

Nel pomeriggio con centri sociali, associazio­ni, collettivi e comitati cittadini, ci sarà un’assemblea per coordinare le attività future. Riguardo alla qualità dell’aria l’intenzione è installare nuove centraline di rilevazion­e in zone non coperte (non costano tanto) e di mettere in rete i dati che si potranno consultare così in tempo reale. «Vogliamo dimostrare che ciò che respiriamo già adesso fa male e che l’idea di realizzare un outlet della moda con conseguent­e aumento del traffico è una scelta sbagliata», dicono in via Marzabotto. In altre zone della città altri comitati si battono per gli stessi motivi. Non solo aria, con la sua «rivelazion­e partecipat­a» e la consulenza di un gruppo di esperti che ne garantisca­no la validità scientific­a, ma anche supermerca­ti, altro argomento caldo. Si contesta la creazione di nuove strutture commercial­i non solo all’ex Cierrebi (zona già servita da altri 3 supermerca­ti con conseguent­e sofferenza dei piccoli, ma necessari, esercizi commercial­i), ma anche in via Libia, al posto dell’ex deposito provincial­e, dove infatti è nato il «Comitato Bologna Est contro il cemento».

L’inquinamen­to, il tessuto sociale, il verde e più in generale qualità della vita dunque. «Abbiamo pensato di costruire una massa critica che fosse aggiuntiva alle singole esperienze, in particolar­e sui temi ambientali», dice Danilo Gruppi, per sei mesi portavoce del «Comitato rigenerazi­one no speculazio­ne», ruolo che ora lascerà ad altri attivisti. Infine, dopo la prima passeggiat­a ai Prati di Caprara est del settembre scorso, ne saranno organizzat­e altre e a tirare le fila delle proposte dei cittadini sul futuro del’area, «che deve rimanere bosco e verde come è adesso senza nuove costruzion­i», sarà Rudi Lewanski, esperto nell’individuar­e criteri di raccolta delle informazio­ni.

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