Qualità dell’aria, verde e Prati di Caprara Prove di alleanza tra i comitati del No
Da via Marzabotto a via Libia: domenica la festa di Campi Aperti e l’assemblea unitaria
Si evolve il fronte dei comitati cittadini, pronti adesso a «fare rete». La proposta d’unione, e non certo di fusione, arriva da una delle ultime realtà nate in città, il «Comitato rigenerazione no speculazione» che, nato in via Marzabotto, si batte contro alcune opere collegate al restyling dello stadio come il supermercato Despar nell’ex Cierrebi al posto di alcuni impianti sportivi o la costruzione di una Cittadella della moda nell’area dei Prati di Caprara ovest.
Il Comitato, fin dalla prima ora con uno sguardo oltre il Dall’Ara, ha elaborato la sua proposta in una delle assemblee che si svolgono all’associazione Venti Pietre (ex sede Aci data in gestione temporanea), lanciando sia il primo tema che farà da collante alla rete, ovvero la qualità dell’aria di Bologna, sia il progetto di partecipazione pubblica (alternativo a quello avviato dal Comune sulle ex aree militari) sul futuro del più grande parco della città ovvero i Prati di Caprara est (inaccessibili da decenni alla cittadinanza e da bonificare essendo stati teatro di manovre ed esperimenti militari). Il nuovo fronte d’unione verrà esplicitato e ufficializzato domenica prossima in piazza VIII agosto durante la festa dei quindici anni di attività del mercato Campi Aperti, gestito da chi direttamente lavora la terra: tutela delle esperienze di autogestione dei comitati che continueranno ad avere i loro portavoce (pare che non ci sarà un super coordinatore), ma le cui attività troveranno punti di lotta comune.
Nel pomeriggio con centri sociali, associazioni, collettivi e comitati cittadini, ci sarà un’assemblea per coordinare le attività future. Riguardo alla qualità dell’aria l’intenzione è installare nuove centraline di rilevazione in zone non coperte (non costano tanto) e di mettere in rete i dati che si potranno consultare così in tempo reale. «Vogliamo dimostrare che ciò che respiriamo già adesso fa male e che l’idea di realizzare un outlet della moda con conseguente aumento del traffico è una scelta sbagliata», dicono in via Marzabotto. In altre zone della città altri comitati si battono per gli stessi motivi. Non solo aria, con la sua «rivelazione partecipata» e la consulenza di un gruppo di esperti che ne garantiscano la validità scientifica, ma anche supermercati, altro argomento caldo. Si contesta la creazione di nuove strutture commerciali non solo all’ex Cierrebi (zona già servita da altri 3 supermercati con conseguente sofferenza dei piccoli, ma necessari, esercizi commerciali), ma anche in via Libia, al posto dell’ex deposito provinciale, dove infatti è nato il «Comitato Bologna Est contro il cemento».
L’inquinamento, il tessuto sociale, il verde e più in generale qualità della vita dunque. «Abbiamo pensato di costruire una massa critica che fosse aggiuntiva alle singole esperienze, in particolare sui temi ambientali», dice Danilo Gruppi, per sei mesi portavoce del «Comitato rigenerazione no speculazione», ruolo che ora lascerà ad altri attivisti. Infine, dopo la prima passeggiata ai Prati di Caprara est del settembre scorso, ne saranno organizzate altre e a tirare le fila delle proposte dei cittadini sul futuro del’area, «che deve rimanere bosco e verde come è adesso senza nuove costruzioni», sarà Rudi Lewanski, esperto nell’individuare criteri di raccolta delle informazioni.