Maltrattamenti e abusi nei nidi Fuori le educatrici condannate
La Regione detta nuove linee guida anche su orari, pappe e vacanze
Nuove linee guida anti maltrattamento e abusi sui più piccoli. Aperture flessibili dalle 7 del mattino alle 19,30. Indicazioni precise su caratteristiche dell’ambiente, arredi, organizzazione delle strutture. Sono tutte le novità, finalmente messe nero su bianco dopo un lungo lavoro della Regione, dei servizi educativi per la prima infanzia rivolti ai bimbi da zero a tre anni. Ottenuto ieri il parere favorevole in commissione, ora la nuova legge sui nidi di Viale Aldo Moro sarà approvata in giunta entro fine mese. E dalla stessa giunta è arrivato il via libera all’assegnazione dei fondi per il 2017: oltre 7,3 milioni di euro da distribuire in EmiliaRomagna.
Ma veniamo alla novità più significativa introdotta dalla Regione, ovvero il controllo maggiore sul personale che lavora a stretto contatto con i bambini, in particolare le educatrici. «L’obiettivo — scrive la Regione — è prevenire casi di maltrattamenti e abusi dovuti a condizioni di stress o inadeguatezza al proprio lavoro». Detto che nella nuova direttiva si impedisce che gli operatori di nido condannati per maltrattamenti possano di nuovo svolgere mansioni a contatto diretto con i bambini, la Regione vuole che si faccia molta prevenzione all’interno delle strutture. Si stabilisce, infatti, che i gestori, pubblici o privati, delle strutture educative definiscano un piano specifico di prevenzione, valutazione e gestione del rischio stress da lavoro, in cui vanno indicate misure e strumenti per garantire ai bambini e alle loro famiglie la massima tutela. Tra questi, rientrano la formazione, il lavoro di gruppo, il raccordo costante con il coordinamento pedagogico territoriale e, dove emergano segnali di disagio psicologico, un supporto specialistico al personale da concordare con le Ausl.
E poi viene definitivamente introdotta la flessibilità oraria delle strutture. Che potranno aprire dalle 7 alle 19,30, il sabato, durante le vacanze natalizie e pasquali, e d’estate. Insomma, i genitori potranno scegliere strutture più adatte ai propri ritmi di lavoro e la fascia oraria che meglio rispecchia la propria organizzazione famigliare. Ma non solo: accanto alle tradizionali sezioni omogenee per età si potranno organizzare sezioni miste per favorire la relazione tra bambini di età diverse. Viene confermato il rapporto personale-bambini (uno su 5 per la fascia 3-12 mesi; massimo uno a 7 tra i 12 e i 36 mesi nel tempo pieno e uno a 8 nel tempo parziale; uno a 10 tra i 24 e i 36 mesi).
«Un’importante novità — scrive ancora la Regione — riguarda l’obbligo della preparazione interna alla struttura, in cucine attrezzate, dei pasti per i bambini dai 3 ai 9 mesi». In generale, poi, il testo definisce una serie di norme comuni e specifiche per le diverse tipologie di servizi. Per tutti è obbligatorio il rispetto dei requisiti di sicurezza, igiene, funzionalità dell’ambiente e tutela del benessere dei bimbi.
Confermate infine le disposizioni già previste sia per gli spazi bambini che per i servizi domiciliari, i cosidetti «piccoli gruppi educativi», che si possono avviare in famiglia, a casa dell’educatore, nei luoghi di lavoro e possono accogliere fino a un massimo di 7 bambini, oppure 8, se non ci sono bimbi con meno di un anno.
Quanto ai fondi, dei 7,3 milioni stanziati, a Bologna arriveranno 2,7 milioni.
Il cibo Un’altra novità riguarda l’obbligo di preparare le pappe per bimbi da 3 a 9 mesi nella struttura